Alla Grande Madre Russia (in prossimità del 9 maggio…) ed in onore di Maria Zakharova

Cari compagni, seguo sempre pur se dall’estero le iniziative, gli articoli ed I dibattiti del comitato che mi sembra fondamentale perché se non si esce dalla nato, se non c’è sovranità non c’è nazione libera ergo la spazio per mettere in atto qualsiasi tipo di trasformazione rivoluzionaria. Quindi forza e coraggio, (che appresso aprile arriva Maggio, come dicevano gli anziani).

Credo sia ora però di passare il Rubicone russo. Forse la metafora non è corretta, ma cerco di farmi capire: è ora di russo-filia; ora di adattare alla Russia quello che quel pilastro del mondo non allineato, il Partito del Congresso indiano dei tempi dorati di Indira e di suo padre Pandit Jawaharlal aveva capito dell’Unione sovietica, cioè vi possono essere dei problemi anche grossi nella Russia odierna come ve ne erano nell’Unione sovietica, ma era fondamentale per tutti gli altri che la Unione sovietica rimanesse forte; lo stesso vale per la Russia oggi. Problemi? Perché non dovrebbe averne; ma bando alle ciance per il bene di tutti è fondamentale che la Russia si rafforzi sempre più, e bisogna aiutarla.

A pochi giorni dal 9 di Maggio, data del trionfo, vi mando una ode che ho scritto in onore di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, evidentemente è in russo, lingua che tento disperatamente, (senza lode) di imparare; in fondo una ri-traduzione; fraterni saluti ed un sorriso triste (come se fa ad esse allegri de ’sti tempi?)

СОНЕТ ДЛЯ МАРИИ ЗАХАРОВОЙ

Авэ МАРИЯ ЗАХАРОВА
Полная грации и ума
Твоё отражение сообщает о победе,
Как раньше, та, другая Мария
Мадонна Битвы Лепанта.

Чистый твой голос международного права и
Независимости народов
Против глобального капитализма,
Разрушающего культуры.

ЗАХАРОВА МАРИЯ -мужественная дочь
Двухглавого орла святой матери России
Рупор сената и народа
Третьего Рима, Москвы

Не чувствуй сострадания к нам
Западным варварам, полезных идиотов и
Финансовой плутократи и
Подлости тэкфиров- джихадистов
Которая окровавливает союзников,
Угрожает твоей Родине и
Заражает наши страны
Грустными клоунами, спастических марионеток
В руках кукловодов

Руководи твоим голосом нас,
Тех кто хотим войти в твои легионы
Сейчас и во время нашей смерти за лучший мир,
В котором будет немного
Твоей нескончаемой грации

Теперь, в заключение, я хочу адаптировать
Мой любимый сонет к актуальной обстановке.
Эти стихи написали в Сицилии
Во время Второго Крестового похода
Царя Фридриха Второго из Свебии,
Внука Барбароссы

“Никогда я не нахожу покоя,
Не хочу веселиться
Корабли в порту и хотят уплыть
Поэтому ты, мой нежный,
Который знаешь моё беспокойство
Сделай мне сонет и пошли его в Сирию.”

Чтобы адаптировать это к нашему времени,
Это будет так:

“Никогда я не нахожу покоя,
Но мне нужно веселиться
Самолёты на аэродроме и будут подниматься
Поэтому ты, нежная Мария,
Которая знаешь моё беспокойство
Сделай мне сонет и пошли его в Сирию.”

Сейчас и Всегда
Честь и Слава твоим солдатам и лётчикаи,
Которые освободили Пальмиру,
Жену Пустыни и колыбель цивилизации.

traduzione veloce:
Ave Maria Zakharova
piena di grazia ed intelligenza
la tua immagine annuncia il trionfo
come prima quella di un altra Maria,
Madonna della battaglia di Lepanto

Tua è la Chiara voce del diritto internazionale e
della sovranità dei popoli
contro il capitalism globale
distruttore di culture

Zakharova Maria coraggiosa figllia dell’aquila bicefala di santa madre Russia
Portavoce del senato e del popolo
della terza Roma, Mosca

Non avere pietà di noi barbari occidentali idioti utili
dei plutocrati della finanza e
dell’infamia takfiro-jihadista
che insanguina I tuoi alleati
minaccia la tua patria e infesta I nostril paesi
di pagliacci tristi e burattini nelle mani di pupari spastici

Giuda con la tua voce noi
che vogliamo entrare nelle tue legioni
adesso e nell’ora della nostra morte per un mondo migliore
nel quale vi sia anche solo un poco
della tua infinita grazia

Per concludere volevo adattare uno dei miei sonetti prefereiti alla situazione attuale
Questi versi furono scritti in Sicilia ai tempi di Federico secondo di Svevia
nipote (credo) di Barbarossa

Giammai non mi conforto ne mi voglio rallegrare
le navi sono in porto e stanno per collare
Sicchè Dolcetto che sai la pena mia
fammi un sonetto e mandala in Soria

Dunque l’adattazione:
Giammai non mi conforto
ma mi devo rallegrare
gli aerei (caccia sukoi, mig) sono in aeroporto e stan per decollare
sicchè dolce Maria che sai la pena mia
fammi un sonetto e mandalo in Soria

Ora e sempre
onore e Gloria ai tuoi soldati e piloti
liberatori di Palmira
sposa del deserto e culla di civiltà

(Robert Scarcia – robscar5@yahoo.com)

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