Il ritiro russo dalla Siria e la “Missione (in)compiuta”…

I Russi hanno annunciato un ritiro (sia pure, per fortuna, parziale) in un momento in cui, benché la situazione della Siria sia molto migliorata, vaste zone del paese rimangono tuttora sotto il controllo di bande jihadiste e terroriste.

Se infatti la tregua concordata tiene in una serie di zone in cui operano bande considerate “moderate” (ed in particolare nella zona di Damasco dove agisce il Jiaish Al-Islam, fronte finanziato dall’Arabia Saudita ed in quella di Aleppo, dove agiscono anche bande più o meno legate all’ESL), vaste zone rimangono nelle mani di Daesh e di Al-Nusra che non hanno aderito alla tregua e si oppongono a qualsiasi negoziato..

In particolare l’intera provincia di Idlib, confinante con la Turchia, da cui continuano ad affluire rinforzi per i jihadisti, rimane nelle mani di Al-Nusra. Daesh controlla ancora l’intera provincia di Raqqa, l’intera provincia di Deir Es-Zor, tranne il capoluogo assediato da oltre tre anni, tutta la parte Nord-Est della provincia di Aleppo, e la parte Sud-Est della provincia di Homs comprendente le città di Palmira (o Tadmor in arabo) e la cittadina strategica di Al-Qaryatain. Cioè c’è ancora molto territorio da liberare ed un ritiro parziale non lo rende più facile.

Inoltre sarei più prudente nell’affermare che la politica statunitense ed occidentale sia fallita in Iraq, Afghanistan e Libia. E se lo scopo fosse stato solo quello di fare a pezzi dei paesi scomodi? Allora la politica USA-NATO dovrebbe essere considerata un pieno successo!

Anche il “fratello musulmano” Erdogan, dato sempre per spacciato in Turchia, sta sempre lì e continua a menare fendenti su giornali, giudici e militari non allineati, a bombardare i Kurdi e a rifornire le bande mercenarie jihadiste in Siria. La UE, sotto ricatto per l’uso spregiudicato che Erdogan fa dell’arma dei profughi, lo vezzeggia e gli promette altri soldi, nonché un rapido ingresso in Europa.

Ed ancora: che succederà quando molto probabilmente sarà eletta alla presidenza la virago guerrafondaia Hillary Clinton, legata ai poteri forti USA, che considero molto peggiore e più pericolosa del populista Trump che tanto scandalizza gli intellettuali “politically correct”?

In tutto questo l’ex sinistra radicale continua a fare confusione: si vedano le dichiarazioni sulla Siria di Paolo Ferrero e le posizioni portate avanti dal “Manifesto” non solo da parte del filo-islamico Acconcia, ma anche (ahimè!) dall’amico Tommaso De Francesco, che appoggiano i Fratelli Musulmani e continuano a cascare nella sempre più insostenibile provocazione della morte di Regeni, attribuita senza nemmeno l’ombra di un dubbio, all’orribile mostro Al-Sisi=Pinochet.

Vincenzo Brandi

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