Lettera aperta al presidente USA, Barack Obama

Lunario Paolo D'Arpini 13 gennaio 2016

Signor presidente Barack Obama, quando l’America la votò per la prima volta, molti erano davvero ottimisti. Un uomo con un padre musulmano africano, un nome musulmano africano e quello che sembrava come un cuore premuroso e una mente brillante. Tutto questo era rinfrescante e promettente. Lei si è insediato nel suo ufficio con grandi promesse, il suo primo discorso inaugurale è stato sentito in tutto il mondo con orecchie che anticipavano il cambiamento, ma a quanto pare era solo un crescendo di retorica. Lei ha promesso speranza ai poveri e ai diseredati in questo paese, la di riconciliazione con il mondo arabo e musulmano e persino la pace e la giustizia in Palestina.

Ma, purtroppo, lei è stato un fallimento e una delusione. Come uomo nero, lei ha avuto un’opportunità senza precedenti per affrontare le questioni dei neri, ma non l’ha fatto. Non ha mostrato alcuna cura per la vita dei neri in America. Ha detto poco e fatto ancora meno per fermare l’uccisione di uomini di colore e la loro incarcerazione di massa. Lei non ha detto nulla e non ha fatto nulla per quanto riguarda il notevole pagamento delle riparazioni ai discendenti degli schiavi, uomini e donne, sulle cui spalle l’economia degli Stati Uniti è stata costruita. E, se era necessaria qualche prova, la protesta del movimento nero per la vita dimostra che le priorità erano altrove.

Come stanno le cose oggi, anche con un Presidente il cui secondo nome è Hussein? Non c’è mai stato un momento peggiore per un arabo e musulmano in America. Come comandante in capo lei ha portato morte e distruzione sull’Afghanistan, Yemen, Libia e ora Siria. Lei ha fatto poco per promuovere la pace e la giustizia in Palestina.

Nel suo discorso inaugurale lei ha detto: “A coloro che si aggrappano al potere attraverso la corruzione e l’inganno e mettendo a tacere il dissenso, sappiate che siete dalla parte sbagliata della storia; ma che vi tenderemo la mano se sarete pronti ad aprire il vostro pugno.” Tuttavia lei ha calorosamente tenuto la mano ai dittatori sauditi che mettono a tacere il dissenso con la morte. Poi in Egitto si è permesso un colpo di stato militare per destituire il presidente democraticamente eletto Mohammad Morsi, che ora attende l’esecuzione, rafforzando nel contempo il pugno chiuso del dittatore Abdel Fatah El-Sisi, consentendogli di mettersi in tasca il flusso di miliardi di dollari di denaro come aiuti stranieri.

Nel suo discorso inaugurale, lei ci ha promesso: “L’America è amica di ogni nazione e di ogni uomo, donna e bambino che cerca un futuro di pace e dignità” Ma proprio mentre lei stava preparando questo appello, attraversando queste stesse parole, Israele cominciò il bombardamento su Gaza insensatamente, causando la morte di oltre un migliaio di civili innocenti e il ferimento di altri innumerevoli . E non disse nulla. In Palestina, il primo esempio di un luogo dove le persone cercano un futuro di pace e dignità, lei ha permesso a Israele di continuare a bombardare ed uccidere con il pieno sostegno finanziario, militare e politico degli Stati Uniti.

Come Presidente, negli ultimi sette anni lei ha dato ad Israele il suo pieno sostegno per uccidere, mutilare, arrestare e torturare uomini, donne e bambini. Il numero di palestinesi senza casa, il numero di bambini palestinesi arrestati e maltrattati e il numero di profughi palestinesi in attesa di tornare alle loro case è sempre più alto di minuto in minuto. Eppure lei ha sostenuto Israele.

Signor Presidente, nell’estate del 2014, quando Israele ha assassinato migliaia di civili palestinesi, e i giovani palestinesi a Gaza hanno combattuto coraggiosamente per difendere le loro case e le loro famiglie, inutile per quanto possa essere stato, invece di sostenere coloro che cercano pace e dignità, lei ha scelto di fornire a Israele più armi e più soldi.
Anche se lei ha affermato: “per coloro che cercano di ottenere i loro scopi attraverso il terrore e massacrando gli innocenti, noi diciamo adesso che il nostro spirito è più forte e non può essere spezzato.” Poi lei si è fatto disonorare da Netanyahu permettendogli di marciare fin dentro il Congresso con le mani sporche di sangue Palestinese, come fece Cesare entrando a Roma. Lui era un vincitore, mentre lei si è rannicchiato in qualche angolo consentendogli di vomitare le sue odiose bugie. Dov’era, allora, il suo spirito, Signor Presidente?

Ma benché lei sia stato una delusione, anche se ha fallito, c’è una finestra di opportunità a sua disposizione, se lei vuole riscattarsi. Negli ultimi sette anni, cinque uomini innocenti siedono in una prigione federale falsamente accusati e ingiustamente condannati con l’accusa di sostegno materiale ad un’organizzazione terroristica. Questi cinque uomini sono indicati come i HLF-5, o Holy Land Foundation Five. Se lei volesse riesaminare questo caso, lei vedrebbe quello che io e molti altri abbiamo visto e detto, che in questo caso, l’intero sistema giudiziario è stato preso in ostaggio, la Costituzione, le leggi che governano il paese, i regolamenti con cui le agenzie governative dovrebbero funzionare sono stati tutti messo in attesa, al fine di condannare cinque uomini innocenti.

Nel rivedere questo caso, signor Presidente, vedrà quello che molti ci hanno fatto vedere e continuano a vedere, che la pressione da parte di Israele, dopo l’isteria dell’11Settembre, ha sbilanciato la pubblica accusa e la codardia dei membri del potere giudiziario ha portato cinque persone buone e innocenti in un inferno vivente. Cinque padri di famiglia, uomini che sono venuti in questo paese e hanno contribuito alla loro comunità, uomini che non volevano altro che aiutare gli altri, ora devono vivere in gabbia come criminali.

Il presidente George W. Bush usando l’ordine esecutivo 13224 ha chiuso i battenti della Holy land Foundation, che una volta era la più grande carità musulmana in questo paese, nel dicembre del 2001 e ora è necessario invertire questo ordine, ripristinare la Fondazione, riabilitare i cinque uomini in prigione federale e scusarsi con loro, con le loro famiglie e con l’intera comunità araba e musulmana in America. Poi lei deve ordinare che siano compensati col denaro compresi i relativi interessi.

La chiusura di HLF ha portato miseria non solo ai cinque uomini e alla loro famiglia. Ha portato la paura e l’ansia alle comunità dell’America, quella musulmana e le comunità arabe. Inoltre, questa chiusura ha impedito l’ aiuto fondamentale per i poveri, gli orfani, i senza tetto e i bisognosi in Palestina. Nelle parole di Mohammad Abumoharam, un assistente sociale locale a Gaza, “Non riesco, forse, a trovare le parole per trasmettere il livello di povertà e di sofferenza che c’è in Palestina in generale e nella striscia di Gaza in particolare. HLF è stata in grado di alleviare in modo significativo le sofferenze di migliaia di persone in Palestina, dando loro qualche speranza per una vita migliore.” La chiusura della HLF e il congelamento dei loro beni da parte del governo ha bloccato tutto questo.

Prima della confisca dei suoi beni il 4 dicembre 2001, la Holy Land Foundation forniva aiuti caritatevoli e umanitari ai profughi, orfani, vittime di disastri umani e materiali, poveri e bisognosi di tutto il mondo, senza riguardo alla fede o alla affiliazione politica. Tra le sue altre attività caritatevoli e umanitarie, la Holy Land aveva organizzato aiuto alle vittime degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001; ha fornito assistenza alle vittime e ai soccorritori sul luogo dell’attentato a Oklahoma City; alle vittime delle inondazioni in Oklahoma e Iowa; alle vittime degli scontri a Los Angeles; alle vittime del tornado a Fort Worth; ai bisognosi di Paterson, nel New Jersey; alle vittime del terremoto in Turchia e in India; alle vittime dei conflitti in Bosnia e in Kosovo; alle vittime del conflitto in Cecenia; alle vittime delle inondazioni in Mozambico; e ai profughi, orfani e altre persone ed entità in difficoltà nella Cisgiordania, Gaza, Libano e Giordania.

Signor Presidente, questo caso è una vergogna per il governo degli Stati Uniti, per il Dipartimento di Giustizia, e l’intero sistema giudiziario americano. Fra un anno lei avrà esaurito il suo mandato. A cinquantacinque anni lei è stato un presidente con due mandati, il primo Presidente mezzo africano e mezzo americano, e si sta sicuramente avviando ad essere uno degli uomini più ricchi della terra. Quale sarà il suo lascito? Lei, Signore, ha la possibilità, anzi la responsabilità di liberare senza indugio, Ghassan Elashi, Shukri Abu-Baker, Mufid Abdulqader, Abdulrahman Odeh e Mohammad El-Mezzaine, noto anche come il HLF-5. Per favore non ci deluda di nuovo.

Cordialmente,
Miko Peled

Post scriptum

Attualmente sto lavorando a un libro sulla HLF, che spero di pubblicare nel 2016. Spero di essere in grado di dire che come presidente lei ha facilitato la liberazione di questi cinque onesti uomini ponendo fine a questo terribile errore.

(Fonte: American Herald Tribune, 7 gennaio 2016)

Traduz. di Diego Siragusa

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