Le elezioni amministrative del 31 maggio 2015 viste dallo Sputnik

Lunario Paolo D'Arpini 2 giugno 2015

Bartolomeo Pepe

Dalle elezioni amministrative di ieri emergono le prime analisi politiche, che si soffermano particolarmente sulle difficoltà del PD e sull’alto astensionismo. Il senatore Bartolomeo Pepe, uscito dal MoVimento 5 Stelle un anno fa, ed ora al gruppo misto come portavoce dei Verdi a Sputnik Italia spiega così i risultati della tornata elettorale:

— La politica oggi è comunicazione allo stato puro. Il politico per professione è premiato non più per quello che fa, bensì per come lo dice. Questo stato delle cose avvantaggia l’opposizione, che si avvale della politica ‘degli annunci e dei proclami’. E’ il caso della Lega e dei 5Stelle. Il numero degli elettori del MoVimento 5 Stelle oggi è in flessione, anche se mi aspettavo una debacle, che non si è ancora manifestata per l’effetto dell’endorsement mediatico di cui Beppe Grillo ancora gode. Dopo il cambio tattico dell’entourage di Casaleggio, i membri del direttorio sono apparsi spesso nell’arena televisiva italiana, rilasciando dichiarazioni, pur a volte banali e semplicistiche, che sono state ascoltate dagli italiani.

Questi ultimi, e mi riferisco, in particolar modo, al popolo della sinistra che non s’identifica più in nessun partito, non si sono rivolti al PD di Renzi, ma si sono affidati a Beppe Grillo, probabilmente per mancanza di alternative. Il PD ha perso dappertutto, sia per la debolezza dei suoi candidati locali, sia per l’evidente appannamento del prestigio del suo leader nazionale. A molti non è rimasto altro che affidare il voto a Beppe Grillo, confidando nelle nuove leve che si stanno facendo avanti, ma che, a ben guardare, spesso non offrono contenuti di forte spessore politico. Io e altri fuoriusciti dal MoVimento 5 Stelle, come Bechis, Molinari, Baldassarre, abbiamo più volte avuto l’impressione di essere stati portavoce nei territori di un progetto politico che non esiste nei vertici. Ci rammarichiamo molto perché abbiamo creduto nel MoVimento e abbiamo speso le nostre energie con l’intento di cambiare il paese insieme al popolo. Ma questo sembra non essere nei piani di chi dirige il MoVimento.

-Il partito che esce vincitore da queste elezioni amministrative è l’astensione. L’elettorato non si riconosce più nelle idee e nei principi espressi dai partiti tradizionali, mentre le liste che esprimono il disagio popolare e cercano di dare risposte concrete ai problemi della gente non hanno nessuna visibilità. Silvio Berlusconi, ha di recente definito l’Italia un paese che vive in una “democrazia sospesa”: lei è d’accordo con l’opinione espressa dall’ex premier?

— Si e aggiungo che l’Italia sta vivendo una situazione generale d’incertezza che riguarda la sanità, la giustizia, il lavoro, l’istruzione. Le recenti cosiddette riforme hanno aggravato la situazione invece che migliorarla.

Il Premier Renzi, secondo fonti del governo, avrebbe chiesto e ottenuto lo stralcio di questo articolo, considerando la materia “delicata e importante”

Per occultarla, i Presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, stanno stracciando i regolamenti parlamentari in nome della governance dettata dal PD. Io penso che siamo dinanzi a un vero e proprio fallimento della politica in una società priva di etica. Ma prima di fermare tutto e andare alle elezioni, dovremmo costruire un partito trasversale che includa tutte le forze sane ancora rimaste in questo paese. Queste forze ci sono, ma sono disperse e divise, mentre i media fanno quanto è in loro potere per nascondercele. Sono queste forze che possono definire una grande alleanza politica, popolare e democratica, che abbia i mezzi, anche economici, per creare uno strumento comunicativo di massa che parli alla gente, sia con la televisione che attraverso il web. Purtroppo non viviamo in un paese libero e chi è inviso ai potentati economici finanziari viene distrutto sistematicamente, di volta in volta con strumenti diversi, che vanno dall’uso di una magistratura “deviata”, agli scandali mediatici. Oggi, chi sta con Renzi viene premiato, mentre chi può rappresentare un ostacolo viene politicamente prima demolito e poi relegato ai margini del sistema.
-Quali saranno le sorti del neo governatore campano De luca, eletto nelle fila del PD dopo essere stato definito “impresentabile” dalla commissione antimafia?

— De Luca è un po’ il Masaniello della situazione napoletana.

La lista degli “impresentabili” per le elezioni regionali italiane
E’ un uomo molto amato dai campani, tra i quali ha la fama di essere un buon amministratore. E’ una persona che usa la logica e il buon senso. Prima delle elezioni ha preso un impegno con il partito dei Verdi in difesa dei bacini idrici campani e contro le trivellazioni. In questo gli do’ credito. Io credo che De luca potrebbe essere d’intralcio al potere massonico che guida il paese dai corridoi oscuri del potere e, se governerà come ha dimostrato di saper fare, diventerà inviso proprio ai detentori del potere centrale. Insomma, lo considero non manovrabile. D’altro canto, la dichiarazione della commissione antimafia che l’ha definito “impresentabile” è arrivata solamente due giorni prima delle elezioni e questo dato ha dell’incredibile in quanto non ha nessun precedente”.

Margherita Furlan

Fonte: http://it.sputniknews.com/politica/20150601/478034.html#ixzz3bv1eQPRR

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