Italicum – Il Parlamento è diventato l’esecutivo del Governo

italicum

Al Presidente Sergio Mattarella
al Premier Matteo Renzi
al Presidente Alessandro Criscuolo

L’Italicum è incostituzionale, la Corte Costituzionale deve intervenire

È incostituzionale perché limita la sovranità popolare che, nella democrazia indiretta e rappresentativa – quale è la nostra – si esercita anzitutto e soprattutto nel fatto elettorale, cioè nella libera scelta dei rappresentanti o mandatari.

La limita in quanto stabilisce che il capolista sia automaticamente eletto se il suo partito ottiene la maggioranza nel Collegio; a prescindere dal voto popolare.
Questo “prescindere” è appunto il vulnis, la frattura del principio che tutto regge.

Ci sono poi altre incongruenze: così che uno possa essere candidato in più collegi, fino a dieci;
misura abusiva, anche se di un abuso già sempre largamente praticato, coi candidati che si pensava attraessero più voti. Ma che infrange il rapporto candidato-collegio e il senso stesso della rappresentanza.

Si tratta inoltre di una legge del Governo.
Siamo giunti al punto che il Parlamento non fa più le leggi, ma approva quelle del Governo¸ che invece nella democrazia ha il ruolo di esecutivo del Parlamento.

Il modello democratico si è rovesciato: il Parlamento è diventato l’esecutivo del Governo.

Prof. Arrigo Colombo

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Qui di seguito, le osservazioni del magistrato Ferdinando Imposimato sulla legge truffa elettorale.

Mi permetto di ricordare agli italiani, alla vigilia del voto della Camera, che una cattiva legge elettorale può fare saltare la democrazia, che è alternanza. E l’Italicum è una pessima legge elettorale perché viola l’art 48 della Costituzione con candidati imposti dall’alto, contro la libertà di voto, consente candidature plurime di acchiappavoti per cui un elettore vota Caio ma si trova insediato uno sconosciuto Sempronio, contro la libertà di voto, e perché il premio di maggioranza, viola il principio della eguaglianza del voto, cardine della democrazia. Ma un’altra manifestazione di insensibilità costituzionale riguarda il metodo di approvazione della legge elettorale, imposto dall’art 72 comma 4 della Costituzione. Questo stabilisce che “la procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale”. La procedura imposta prevede che maggioranza ed opposizione, partecipino a una libera ed esauriente discussione che faccia capire ai cittadini il contenuto vero della legge più importante. Ed invece , con grave manifestazione di insensibilità costituzionale, una maggioranza sconfessata dalla Corte Costituzionale ha deciso il ricorso alla “fiducia” che tronca ogni discussione e lede il diritto dell’opposizione di partecipare all’approvazione della legge. Il partito di maggioranza e i suoi fiancheggiatori si apprestano all’approvazione dell’Italicum che stravolge l’equilibrio dei poteri dando una forza eccessiva al premier. In un Paese che ha visto tra i suoi governanti evasori fiscali, corrotti, eversori e collusi con Cosa Nostra. Mentre capi di governo difensori della democrazia come Aldo Moro e Mariano Rumor sono stati oggetto di attentati da parte di terroristi e poteri eversivi. Ma torniamo alla legge elettorale. Perchè il governo di maggioranza sia democrazia è necessario che alla formazione della maggioranza abbiano potuto concorrere in condizione di eguaglianza tutti i cittadini: per distinguere tra i più e i meno , occorre che gli elementi di calcolo siano omogenei: tutti i cittadini, al momento del voto, debbono contare per uno. Questo ha voluto dire l’art 48 della Costituzione quando ha stabilito che il voto è personale ed eguale libero e segreto. In questa norma- dice Piero Calamandrei- è l’essenza ed il fulcro della democrazia; perché si abbia democrazia, occorre che il voto di ogni cittadino abbia lo stesso peso. Invece il premio di maggioranza, nel caso dell’Italicum, è irragionevole; infatti il partito che ottiene anche il 20% degli aventi diritto al voto, potrà governare anche contro la volontà dell’80% degli italiani . Questa legge mira in sostanza a distruggere l’ eguaglianza di peso. Mira, attraverso espedienti truffaldini, a ottenere che il voto degli elettori appartenenti a un certo partito abbia un peso individuale superiore a quello dei voti raccolti dagli altri partiti. Ma così il rispetto del principio di maggioranza diventa un trucco volgare, un trucco legalizzato, ma sempre trucco. Non c’è dubbio che la introduzione di un sistema elettorale che , abolendo la eguaglianza di voto, distrugge il principio maggioritario, costituisce un sovvertimento del nostro sistema democratico. Quando si tratta di cosiddetti “premi” che trasformino, come nel caso dell’Italicum, gli elettori “premiati” in elettori autorizzati a votare due o addirittura tre volte, è “in giuoco il principio della eguaglianza politica dei cittadini , che è il fulcro della democrazia e della Costituzione” ( Calamandrei ). Oggi si assiste al fatto che il partito al potere si appresta ad abolire, attraverso il trucco della legge elettorale, il principio più importante della Costituzione e lo fa con procedura col voto di fiducia vietato per leggi elettorali e costituzionali. Un vero e proprio ricatto “o votate questa legge o tutti a casa”. La gravità costituzionale di questa legge consiste in questo; la maggioranza parlamentare eletta con una legge incostituzionale, la legge Calderoli, distrugge il meccanismo della rappresentanza popolare perché si è accorta che , se si facessero le lezioni col meccanismo proporzionale, chi governa non rientrerebbe più come maggioranza. Ed invece la lealtà democratica vorrebbe che la legge elettorale servisse ad accertare quale è la maggioranza poltica che ha diritto di governare, con la salutare alternanza delle maggioranze al potere. Oggi si capovolge il rapporto. La maggioranza uscita con la legge Porcellum , bocciata dalla Consulta, dovrebbe rimanere per sempre immutata, creando da sé, a proprio vantaggio, un sistema elettorale che le permette di restare maggioranza anche quando nel Paese essa sia diventata minoranza. Nelle nuove elezioni, il potere di designare quale sarà la maggioranza, residuata dalla soppressione del Senato, non lo avranno gli elettori ma una minoranza dei cittadini che non supererà il 25% degli elettori. Ma questa è la fine della democrazia e della libertà. Non è tollerabile che si stavolgano tutte le regole della Costituzione per assicurare al regime che ci mal governa di essere eterno. Credo che il Presidente della Repubblica non possa restare silente; questa legge per i suoi contenuti e la violazione delle regole con cui viene approvata , è una legge contro democrazia, libertà e eguaglianza.

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