“Tutti a casa!” – Proclama del nuovo ministro (solare) della difesa

tutti a casa

Come sappiamo e possiamo facilmente constatare dai fatti, attualmente l’Italia è da molto tempo un paese allo sbando senza ministro della Difesa, risultando il corrispondente ministero perennemente occupato da impostori, figuranti e mezze calzette che, invece di difendere il paese dalla guerra, tenendovelo fuori, la vanno a fare (anzi, ci mandano qualcun altro, con soldi rubati ai cittadini).

Date queste infelici circostanze è necessario organizzare un Governo Alternativo.

Mi autoproclamo pertanto ministro della difesa ad interim, in attesa di nuovi sviluppi, e come primo atto decreto il ritiro subitaneo e rientro immediato delle truppe attualmente di stanza all’estero.

Il Governo Alternativo non può non deve e non vuole permettere la prosecuzione delle catastrofiche dispendiose stupide politiche autolesioniste e suicide degli impostori asserragliati senza speranza a Palazzo Chigi.

Pertanto, gli ufficiali dell’esercito e del popolo sono incaricati di organizzare subito il dietro front e rientro nelle patrie caserme, nonché la sospensione irrevocabile di tutte le esportazioni di armamenti.
Sia data la massima diffusione a questo ordine di servizio esecutivo.
Non ci sono più le condizioni per lo sviluppo di una guerra, bloccate da numerosi impedimenti materiali.

A parte l’ostacolo termonucleare, riguardo il quale ognuno può avere le opinioni che crede, ma funziona da quasi 70 anni, ormai, impedendo lo scontro diretto tra stati atomici, e costringendoli entro gli angusti confini delle guerre coloniali locali, non ci sono le condizioni di supremazia né tecnologica né economica che possano permettere di affrontare vittoriosamente uno scontro.

Potete anche osservare che il furibondo attacco politico, economico e finanziario lanciato a partire dal 18 luglio scorso contro la Russia continua ad infrangersi senza alcun successo, a testimonianza di un equilibrio raggiunto troppo solido per poter venire intaccato.

Non possiamo ragionare sull’attuale con i criteri sviluppati in passato, che sarebbe come guidare l’automobile guardando solo lo specchietto retrovisore.

Penso sia ora di prendere atto che il bipolarismo Nato-Brics è ormai intangibile, e che anzi le economie Brics stanno avanzando mediamente in maniera più solida di quelle Nato (fatto riconosciuto, se andate a controllare, dai rapporti di Fed e Banca mondiale).

Per affrontare una guerra occorrono gli strumenti adatti, non basta la propaganda politica di regime.

In un certo senso, la propaganda di guerra astiosamente alimentata dai neocon statunitensi è un distrattivo a copertura di una macchina sempre più in difficoltà ed affanno, l’economia debitoria Usa, che cerca di mantenersi a galla con gli strumenti disponibili, inclusi quelli ideologici come collante sociale, il che include la continua costruzione di nemici immaginari da combattere.

Ma è la capacità reale di combattere che continua a venir meno.

Game over, people, Hare Krishna, Hare Rama, Tashi Delek, Shanti Om.
Turn On, Tune In, Drop Out, Love In !

Sarvamangalam

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