La “vera” breccia di Porta Pia… i fatti del 20 settembre 1870 rivisitati da Giorgio Vitali

NOTA AL FILMATO DEI BERSAGLIERI CHE ENTRANO ATTRAVERSO LA BRECCIA DI PORTA PIA (pubblicato sul Giornaletto di Saul: http://saul-arpino.blogspot.it/2014/09/il-giornaletto-di-saul-del-22-settembre.html)

Ottima la ricostruzione filmica (come se fosse stata filmata all’epoca).
IN REALTA’ NON è ANDATA COSI’..

La breccia fu aperta (come mostra il filmato https://www.youtube.com/watch?v=kvpfcPUNzkI) ad un centinaio di passi dalla Porta. La ove oggi esiste un monumento apposito. La breccia doveva servire solo, e di fatto servì per fare entrare in Roma ( previ accordi italo-pontifici) alcuni genieri che avrebbero aperto dall’INTERNO la Porta onde far passare trionfalmente e tranquillamente i bersaglieri. fermo restando che TRUPPE ITALIANE erano già accampate in altre parti di Roma città, (non ancora Città Metropolitana), gli accordi prevedevano una fitta sparatoria a dimostrazione che l’Italia era entrata con la forza e senza il consenso del Papa, che invece ci fu e fu anzi pagato a CARO PREZZO. Lo possiamo constatare a tutt’OGGI.

Disgraziatamente, in questi casi emerge SEMPRE un dato caratteriale di questo popolo, in ispecie se DEVOTO e salmodiante. Gli accordi prevedevano che la sparatoria sarebbe cessata quando un largo lenzuolo bianco fosse stato issato in cima al cupolone. Ma…. il diavolo ci mette sempre lo zampino, al momento opportuno NON SI TROVAVA IL LENZUOLO. Ne scapitò un ufficiale superiore dei bersaglieri che, incurante del pericolo ma sicuro di poterla fare franca, si esponeva al tiro zuavo. E’ utile la lettura di: COME SIAMO ENTRATI IN ROMA di Ugo Pesci, prefazione di Giosué Carducci, presentazione di Antonello Trombadori ( si suonin le trombe…) ed. Parenti.

Una nota scontata: A compimento della “liberazione” di Roma, il 20 ottobre 1870, il sor Vincenzo Jacovacci, impresario classico dei teatri di Roma, conoscendo il suo pubblico, fin dalle prime rappresentazioni del ballo BIANCA di NEVERS i aveva incastrato in fondo la Galoppe dei Bersaglieri del Flik e Flok che, senza iperbole, suscitava ogni sera un delirio.
[ Nota mia: nei teatri di Roma d'oggi, ad onorare la Conquista di Roma da parte del Boy Scout Renzie si potrebbe intonare: NOI VOGLIAM DIO chè nostro zio.....]

Dalla prefazione di Carducci….. “Ah! per questa Roma dunque, per il governo d’una casta in sottana e roccetto, che aveva per finanze i debiti montanti per tre secoli e i prestiti ebrei, per LEGGE i capricci saltellanti sotto le zucchette rosse e nere, per armi le prezzolate di tutta Europa; per questo governo che riscattava l’omicidio a scudi, per questo governo che in una città la quale aveva tante terme ed ha tant’acqua fece un popolo sporco; per questo governo che veniva a patti coi briganti, e cedeva il DIRITTO DI GRAZIA a Radetzcky nelle Legazioni e l’autorità al Comando superiore francese nella Capitale, per tale società, per tale governo, i forti romagnoli nati alla MILIZIA, i piceni ingegnosissimi nelle lettere e nel Giure, gli umbri devoti all’ideale dell’arte, dovevano essere angariati, taglieggiati, scannati in Cesena, in Forlì, in Fermo, in Perugia? Dovevano tollerare-tre esempi fra mille-monsignor Stefano Rossi, delegato apostolico in Ravenna, scrivente nel 1851 al governatore di Faenza che per correggere i ragazzi delle scuole indisciplinati s’intendesse con l’i e r. comandante la guarnigione austriaca, che li facesse dai soldati austriaci vergheggiare al pancone? Tollerare il cardinal Cagiano, ordinante nel 1844 tre mesi di carcere a quei genitori che lasciassero le loro figliuole a fare l’amore? tollerare un Padre Rossi eccitante nel 1849 la plebe a “vibrare senza pietà le armi nel petto ai profanatori della religione a disperderne i nemici, NON ECCETTUATI I BAMBINI?”. A tali ONTE la nobile Nazione italiana doveva sacrificare parte del popolo suo? E dove era il diritto cristiano, il diritto delle genti, l’umanità?”

Sembra a me, a questo punto, come il REGRESSO sociale e politico rappresentato dalla sequenza di governi nominati e non eletti da un presidente di repubblica permanente al quirinale senza autorizzazione costituzionale, e culminante col governicchio di un boy scout protetto dai traffici massonico-clericali d’origine toscana, non possa rappresentare altro che un ulteriore passo verso quello Stato pontificio-clericale patteggiato fra la Santa Sede ( sic…) e gli USA-Mafia nel 1943.

Giorgio Vitali

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