Soraya, la principessa bella, nel ricordo di Anthony Ceresa bambino

Soraya

Carissimi Caterina e Paolo, guardando la piacevole fotografia di Caterina nel Giornaletto di quest’oggi 11 Settembre 2014,
http://saul-arpino.blogspot.it/2014/09/il-giornaletto-di-saul-del-11-settembre.html seduta intorno ad un tavolo con la pigna in mano e il suo Paolo nel cuore, mi ha fatto sognare ad occhi aperti trasportandomi di parecchi lustri indietro nel tempo.

Ero ancora un bambino ed amici di famiglia mi portarono al Palazzo Reale di Alessandria in Egitto, dove una volta giunto e correndo per i maestosi corridoi mi incontrai con la bella Soraya. Si fermò e mi chiese con gentilezza come mi chiamavo, prima di dirle il mio nome le dissi “come sei bella” e mi abbracciò baciandomi sulle guance.

Io continuavo a guardarla in modo incantato come se mi avesse stregato. Ad un certo punto mi disse “non mi hai detto ancora come ti chiami” ed io invece gli risposi: “se mi aspetti io ti sposerò e ti faro la mia Principessa”.

Lei mi disse sorridendo “sono già una Principessa, promessa in sposa allo Scià di Persia. Il mio istinto fu come colpito da un lampo e le dissi “no, non lo fare”. Ella scoppiò a ridere e mi chiese nuovamente il mio nome, dopo di che le risposi: mi chiamo Anthony.

Mi disse: lo sai che qui in Alessandria il tuo nome è un nome storico? No, non lo so! Alla mia età non posso saperlo. Lo chiederò al mio Papà.
Gli amici mi vennero a prendere, e fu molto difficile lasciarla, altrimenti
gli sarei andato dietro come se la conoscessi da tempo.

Avevo perso la mamma da giovanissimo e vedevo in Lei i vaghi ricordi della mia mamma.

Lasciato il Palazzo, mi ci volle del tempo per togliere dal mio profondo
ricordo l’immagine di Soraya.

A distanza di diversi anni il destino me la fece incontrare a Parigi, credo
che fosse il 1959 o il 1960, ormai ero cresciuto e forse un po’ cambiato, ma fu Lei a venirmi incontro, per me che l’avevo quasi dimenticata fu una grande e piacevole sorpresa di cui nonostante i miei cambiamenti da bambino a giovanotto, mi riconobbe fra la gente e venendomi incontro decisa mi disse in Francese: tu devi essere Anthony, il mio cuore subì un palpito e l’abbracciai con le lacrime agli occhi dalla contentezza.

Mi invitò a pranzo in un lussuoso Albergo di Parigi e passammo qualche ora a parlare di belli e brutti ricordi. Soraya era sempre bella ma aveva perso quel lume di gioia che faceva della sua bellezza un Angelo virtuale.

In seguito ripartii per l’America e non ci siamo più incontrati. Dai Giornali
seppi che Soraya morì nel 2001 lasciando in me tanta tristezza, dove la
bellezza e la ricchezza non sono riusciti a darle la felicità che meritava.

Anthony Ceresa

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Commenti ricevuti:

Scrive Simonetta Borgiani: “Finalmente… La bella storia di Caterina e ora questa fiaba vera! Siamo talmente obbligati a leggere e udire disgrazie che dimentichiamo che c’è anche altro, ci sono le piccole e grandi cose e storie belle, ed è di queste che dovremmo riempirci gli occhi e il cuore, e crederci”

Scrive Vincenzo Mannello: “Bellissima .. anche se velata di tristezza, un angelo in terra. La incontrai una volta, casualmente, a Taormina. Non ricordo più né giorno e neppure l’anno. Era certamente lei, come potuto appurare in seguito. Si era soffermata avanti una vetrina di antiquariato. La riconobbi subito, osai solo un lieve sorriso. Tanto le bastò per comprendere di essere stata riconosciuta malgrado gli occhiali da sole. Un poco confuso lessi nel movimento delle labbra ed un lievissimo cenno del capo che aveva capito…. si allontanò un paio di metri e sparì tra la gente. Una visione….”

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