“Sblocca Italia e Pacchetto 12″ – Il “pacco” che renzie prepara per gli italiani

il pacchettiere

Ante scriptum – Quando abitavo a Verona ed ero ancora un giovinetto di belle speranze conoscevo delle persone che sbarcavano il lunario andando in giro per le campagne, in paesini sperduti sui monti, od in case isolate, con un furgone carico di merci semiavariate e di pessima qualità. Queste merci venivano proposte agli incauti acquirenti come “un vero affare” da aggiudicarsi sotto forma di “pacco”. Un pacco misto di vari articoli il tutto venduto a “prezzi stracciati, causa fallimento della ditta produttrice (o simili fandonie)”. Si vede che anche renzie, oltre al guadagnarsi una fama di saputello con le prime uscite in tv con Mike Buongiorno, aveva appreso l’arte di vendere “pacchi” al volgo credulone… Ed ora mette a frutto l’arte appresa nelle campagne fiorentine.. Renzie fa molto di più di un “pacco”, renzie sblocca l’Italia con 12 pacchetti…

Paolo D’Arpini

Pacchetto 12 – BENI COMUNI QUOTATI IN BORSA

Questa volta non si parla “solo” di privatizzazione, bensì di obbligo alla quotazione in Borsa: entro un anno dall’entrata in vigore della legge, gli enti locali che gestiscono il trasporto pubblico locale o il servizio rifiuti dovranno collocare in Borsa o direttamente il 60%, oppure una quota ridotta, a patto che privatizzino la parte eccedente fino alla cessione del 49,9%.

Se non accetteranno il diktat, entro un anno dovranno mettere a gara la gestione dei servizi; se soccomberanno otterranno un prolungamento della concessione di ben 22 anni e 6 mesi!

Come già Berlusconi, anche Renzi si mette la foglia di fico di non nominare l’acqua fra i servizi da consegnare ai capitali finanziari; ma, a parte il fatto che il referendum non riguardava solo l’acqua, bensì tutti i servizi pubblici locali, è evidente l’effetto domino del provvedimento, sia sulle società multiutility che già oggi gestiscono più servizi (acqua compresa), sia su tutti gli enti locali che verrebbero inevitabilmente spinti a privatizzare tutto, anche per poter usufruire delle somme derivanti dalla cessione di quote, che il Governo pensa bene di sottrarre alle tenaglie del patto di stabilità.

Nel pieno della crisi sistemica, ecco dunque il cambio di verso dello scattante premier: non più l’obsoleta privatizzazione dei servizi pubblici locali, bensì la loro diretta consegna agli interessi dei grandi capitali finanziari, che da tempo attendono di poter avviare un nuovo ciclo di accumulazione, attraverso “mercati” redditizi e sicuri (si può vivere senza beni essenziali?) e gestiti in condizione di monopolio assoluto (per un solo territorio vi è un solo acquedotto, un solo servizio rifiuti).

Da queste norme, traspare in tutta evidenza l’idea non tanto dell’eliminazione del “pubblico” –quello è bene che rimanga, altrimenti chi potrebbe organizzare il controllo sociale autoritario delle comunità?- bensì della sua trasformazione da erogatore di servizi e garante di diritti, con un’eminente funzione pubblica e sociale, in veicolo per l’espansione della sfera d’influenza degli interessi finanziari sulla società.

Naturalmente, è ancora una volta la Cassa Depositi e Prestiti ad essere utilizzata per questo enorme disegno di espropriazione dei beni comuni: come già per la dismissione del patrimonio pubblico degli enti locali, è già allo studio un apposito fondo per finanziare anche la privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Emerge, oggi più che mai, la necessità di una nuova, ampia e inclusiva mobilitazione sociale, che deve assumere la riappropriazione della funzione pubblica e sociale dell’ente locale come obiettivo di tutti i movimenti in lotta per l’acqua e i beni comuni, e di una nuova finanza pubblica e sociale, a partire dalla socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti.

E, poiché il disegno di espropriazione dei servizi pubblici locali viene portato avanti con il pieno consenso dell’Anci, espresso a più riprese dal suo Presidente Piero Fassino, una domanda sorge spontanea: non è il momento per i molti Sindaci che ancora non hanno abdicato al proprio ruolo di primi garanti della democrazia di prossimità per le comunità locali, di iniziare a ragionare su un’aggregazione alternativa degli enti locali, fuori e contro un Anci al servizio dei poteri forti?

Marco Bersani (Attac Italia)

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Commento integrazione di Giorgio Vitali:

BENE HAI FATTO, CARO PAOLO, A PORRE IN PRIMO PIANO QUESTO IMPORTANTISSIMO ARTICOLO DI BERSANI. Tra l’altro, l’evidenza del progetto di PRIVATIZZARE BORSIFICANDO, la forma più abietta di privatizzazione, che consiste nella totale DERESPONSABILIZZAZIONE CIVILE E PENALE DEI PADRONI, è il vero e proprio progetto di LORSIGNORI che ha fatto METTERE A CAPO DELL’ESECUTIVO IL RAG. MATTEO RENZI, un re-jetto qualsiasi, sorretto “nell’arte di governare” da un gruppo di ragazze-copertina, (d’altronde al ruolo di Presidente della Camera, ruolo che fu anche di Giovanni Spadolini, hanno messo una ragazza-coccodè) come dimostrato dal penultimo numero di PANORAMA che abbiamo commentato su you-tube Accademia della Libertà di ieri 29 ago 2014. Già dagli anni sessanta nei NOSTRI ambienti si era denunciata questa tipologia operativa che aveva dato vita alle Società per Azioni. Contro queste OPERAZIONI di stampo prettamente USURAIO, la concezione corporativa (sia cristiana che laica) imponeva la RESPONSABILITA’ civile e sociale del Capo dell’Impresa. Qualunque essa fosse. I residui di questa concezione possono essere ravvisati anche negli scritti di Amintore Fanfani, che era stato professore di Economia Corporativa alla Cattolica di Milano e di un prete, Mons. Raimondo SPIAZZI, di cui consiglio il libro: LA DIMENSIONE UMANA NELL’ECONOMIA, CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA E DEL CENTRO DOMENICANO, Roma 1976 (essendo stato costui un domenicano oltreché professore in una Università Pontificia) edito da: IDEA CENTRO EDITORIALE ROMA. Penso che possa essere ancora reperibile. Significativo il fatto che l’ultimo capitolo di questo testo sia intitolato (siamo nel 1976!) IL PROBLEMA DELLA DEMASSIFICAZIONE NELL’ATTUALE MOMENTO DI SVILUPPO SOCIO-CULTURALE. A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi per quali strane vie si sia giunti a questo livello. Una risposta al quesito relativamente alla “ipotetica trasformazione” dei comunisti in PIDDINI, cioè SERVI DEL CAPITALE ANONIMO, è data da alcuni articoli di Maurizio Blondet, oltrechè dal libro che consigliamo sempre: Gian Paolo Pucciarelli, SEGRETO NOVECENTO, reperibile scrivendo al mio indirizzo email ( giorgiovitali.vitali1gmail.com). In questo libro si dimostra con ampia documentazione, di circa 400 pagine, che il bolscevismo è stata una CREATURA del CAPITALE finanziario americano.
Per quanto riguarda il ruolo della Chiesa nella situazione attuale, una CHIESA che ha palesemente RINNEGATO tutti i postulati della DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, è evidente che i suoi INTERESSI ECONOMICI e FINANZIARI, che sono ingenti [come dimostrato dalla inesausta storia dello IOR, a cui è invisibilmente ma inesorabilmente legata la vicenda della Orlandi, ma anche delle dimissioni COATTE di Benedetto XVI] la inducono a favorire la segretezza dei suoi investimenti borsistici.
Nella totale impotenza delle persone use a ragionare, dimostrata anche da alcuni fatti che qui di seguito voglio evidenziare, NON CI RESTA CHE PROCEDERE, IN PRESSOCHé TOTALE SOLITUDINE, A PRESENTARE L’ENNESIMA DENUNCIA CON LA SPERANZA CHE IN QUALCHE FUTURO, CHE POTREBBE ANCHE ESSERE IMMINENTE, QUALCHE MAGISTRATO ONESTO, SE ANCORA CE NE è, LE POSSA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE.
Due considerazioni mi preme esternare: la prima riguarda il voto di convalida della nomina di questo “figlio di Zebedeo” la cui presunzione è direttamente proporzionale alla sua ignoranza. Si tratta di un 40% di voti favorevoli (dicono). Pur obiettando che è pur sempre un 40% di un 50%, totale dei votanti, questo fatto conferma la naturale propensione degli italiani nell’ADAGIARSI A CONFERMARE LA PREVARICAZIONE, NEL MOMENTO STESSO DEL SUO VERIFICARSI ( retaggio papale e papista, sicuramente, ma anche della presenza delle signorie rinascimentali conservatesi nel ruolo della borghesia di provincia).
La seconda riguarda il ruolo pregresso del “comunismo” nelle sue varie sfaccettature e di cui ri-parleremo prossimamente su ACCADEMIA DELLA LIBERTA’, nella funzione massificante che ben conosciamo e dalla quale è difficile liberarsi.
Rispetto a quest’ultima considerazione, invito gli amici a leggere: Enrica Perucchietti-Gianluca Marletta: LA FABBRICA DELLA MANIPOLAZIONE, ed. Arianna, costo 9.80 euro, www.ariannaeditrice.it, www. gruppomacro.com.

GIORGIO VITALI

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Commento di P.E.: “Per quanto riguarda Renzi le mie previsioni sono che in 1.000 giorni finirà di sistemarci per le feste. Il soggetto non e’ intelligente, ma e’ molto furbo e credo che saprà avere successo anche dove ha fallito quel fregnone di Berlusconi. Scommettiamo che si farà eleggere come successore di Napolitano al Quirinale? Cosi’ non potremo più togliercelo di torno!”

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Commento di Maria Rosaria Randaccio: “…ricordiamoci che tutte le porcherie che hanno fatto fino ad oggi le possiamo fare ANNULLARE , perché dentro il Ministero dell’Economia e Finanze a partire dal 1990, ci sono esclusivamente DIRIGENTI FASULLI, ossia dei semplici impiegati che non avevano e tutt’ora non possiedono il POTERE DI SOTTOSCRIVERE GLI ATTI DI SDEMANIALIZZAZIONE, istituto giuridico previsto dalla Costituzione, dal Codice Civile, dalle leggi sulla Contabilità di Stato nonché dalle leggi Comunitarie, riservato esclusivamente agli Intendenti di Finanza, e successivamente ( dal 1990) ai soli Dirigenti assunti tramite Pubblico Concorso con le modalità previste dall’art, 97 della Costituzione. Dobbiamo trovare solo degli Avvocati ONESTI e dei GIUDICI NON CORROTTI.”

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