Discorso fra un vegano igienista animalista ed una persona “comune” (quasi vegetariana)

Come sapete sul Giornaletto di Saul (http://saul-arpino.blogspot.it) ci occupiamo anche di alimentazione naturale, dando spazio a varie visioni e diete: vegetarismo, veganesimo, macrobiotica bioregionale e giapponese, dieta mediterranea, etc. Di tanto in tanto ci sono degli scambi pepati fra i vari fautori di diete più o meno “ecologiste” od “etiche”.. Questa che segue è una corrispondenza che si è svolta massimamente fra Daniele (vegano igienista animalista) e Caterina (una persona normale, quasi vegetariana), a dire il vero la prima lettera era indirizzata a me (in quanto responsabile del Giornaletto e vegetariano da vecchio data) ma ho preferito lasciar cadere il discorso per non dover ripetere le solite cose che ho detto in 40 anni di discorsi (anche pubblicati in vari articoli e libri), Caterina, però, ha ritenuto opportuno rispondere ed i risultati sono questi:

Prima Lettera di Daniele a Paolo D’Arpini:

Vegetariani “della domenica” – “Caro Paolo, come sai dalle mie precedenti critiche, non mi spiegavo la tua posizione riguardo al vegetarismo, non mi quadrava, c’era sempre un conto che non mi tornava..sostieni il vegetarismo, ma lo contrasti pure. Poi leggendoti in questi ultimi mesi quando descrivi come tuo figlio tratta gli animali, che li uccide con le sue mani e se li mangia…a tuo dire “con rispetto”…mi si è chiarito tutto. Ultimamente hai dichiarato di non essere completamente a favore del veganismo, bene, questo lo si era capito da come ostenti il tuo cappuccino e pubblichi foto di pezzi di formaggio (sangue bianco rubato ad una mamma e al suo piccolo). Ma essere non completamente a favore del veganismo vuol dire non essere completamente a favore dl Vegetarismo. Qualcuno mi spiega come si fa a infilare nella gola un coltello ad un maiale e sostenere di trattarlo con rispetto? Gli schiavi alle catene erano “trattati con rispetto”? Sarei profondamente addolorato se mio figlio si mettesse ad uccidere animali. Direi che si tratta di un vegetarismo “della domenica”, quello che si basa solo su motivazioni salutistiche. Gandhi, Tolstoy, Capitini, Martinetti e tutti gli altri padri del vegetarimo e nonviolenza si rivolterebbero nella tomba se sapessero che esiste un vegetarismo basato solo su benessere umano e non per i diritti dei viventi. Citi spesso il prof. Armando Delia, ma egli non era solo un esperto in biochimica e fisiologia, era prima di tutto un sostenitore dei diritti dei più deboli, degli animali. Ora che ho capito che aria tira non ti annoierò più su questo argomento anche perché ho l’impressione che non lasci spazio ad alcun ripensamento…tanto, come dici tu sul veganismo e (Vegetarismo) c’è il marchio dell’ideologia”. Ma per fortuna ti occupi anche di tante altre cose interessanti…”

Mia rispostina: “Caro Daniele, non commento… lascio che tu nutra le tue opinioni in piena libertà..”

…………………..

Risposta considerata e commento di Caterina Regazzi:

A proposito dell’intervento di Daniele Bricchi voglio solo rassicurarlo che non è sempre vero che il latte é “sangue bianco rubato ad una mamma e al suo piccolo” infatti la vacca produce tanto più latte tanto più gliene viene munto. Io stessa quando allattavo mia figlia più l’attaccavo e più latte mi si formava. Poi siamo d’accordo che l’allevamento del bovino da latte andrebbe ridimensionato e dovrebbe diminuire lo sfruttamento dell’animale. Si potrebbe benissimo fare di mungere dalla vacca quel tanto di latte che serve al vitello e mungerla ancora per prenderle un po’ di latte, dandole in compenso una razione alimentare adeguata.

Per quanto riguarda il cibarsi di carne, secondo me se ne può anche fare a meno, ma non dipende solo dall’amore per gli animali. Dipende dall’attività fisica che si fa ed anche forse da un certo “habitus” mentale. Ho sentito tante volte persone dire che se stanno per troppo tempo senza mangiare carne, stanno male e ci posso anche credere. Mai sentito parlare della “dieta dei gruppi sanguigni”? Che dipenda anche da quello? Caterina

……………………

Replica di Daniele:

Cara Caterina, apprezzo sinceramente il tuo tentativo di tranquillizzare, ma non ci riesci mica. E’ anche paradossale che in un “circolo Vegetariano ci siano dubbi su queste cose. Nel passare degli anni, sempre di più e con unanimità di praticamente tutte le correnti di pensiero e sistemi di salute, si riconosce come innaturale e altamente nocivo il consumo di latte e derivati.Si legga “latte, omicida silenzioso” l’autore fu il medico del re dell’india. opp. Dossier su latte e formaggi killer di Andreani opp. “Mal” di latte del Dr. Acerra. opp. quello che ci dice il famoso oncologo prof. Franco Berrino.

Il paragone con il latte di una donna non calza. Ti riferisci alla balia che è una cosa bella che purtroppo è in disuso, ma quello della balia è pur sempre latte delle stessa specie, per cui si può dare ad un altro bimbo nel caso di bisogno. Il late di un altro animale invece è un insulto fisiologico perché il latte è “specie specifico” e adatto solo alla sua specie, oltre al fatto che è un alimento che la natura stabilito adatto fino alla dentizione…non è per la vita da adulti.

Se ci risvegliassimo, credo troveremmo orripilante il rincorrere una capretta per strizzargli le ghiandole per ottenere il liquido che ne secerne per poi berlo!!! Alla mucca, agli animali, non gli si chiede il permesso per cui è SEMPRE RUBATO. La mucca, nella logica del profitto dell’allevamento, è fecondata a forza periodicamente, di fatto stuprata sistematicamente.Una volta sfruttata a sufficienza viene abbattuta. Ci sono le motivazioni socio-economiche..il vegetarismo come risposta alla fame.Gli effetti così devastati per l’ambiente che le altre cause di inquinamento sono risultate inferiori a quelle degli allevamenti. ecc Non permettiamoci di parlare di giustizia, di saggezza, di filosofeggiare, di equanimità, di guru o guresse, di verità, di non violenza, di impegno sociale se non teniamo conto di queste cose. Ciao, Daniele

………………..

Risposta di Caterina:

Va bene Daniele, hai ragione. Comunque io parlavo del “rubare”, che non mi sembrava giusto questo termine. So che il latte di vacca è diverso e poco adatto all’alimentazione umana, ma se ci sono esseri umani che da generazioni e generazioni lo consumano, ci vorranno forse altrettante generazioni per smetterne il consumo. L’allevatore prenderà il latte, ma in cambio da l’alimento e un ricovero. Io vado a lavorare in cambio il mio datore di lavoro mi da uno stipendio. Può essere più o meno giusto, ma si tratta di scambio, per me. Poi che c’è lo sfruttamento, ecc. ecc. lo so bene. Per me ci può essere un regime di allevamento etico, e ci si può arrivare a partire anche da questo attuale. Non credo che tu abbia mai perso tempo a parlare con un allevatore, secondo me il fatto va visto anche dal suo punto di vista. Anche lui subisce uno sfruttamento e prende per il suo DURISSIMO lavoro un compenso modesto. Anche questo è furto, perpetrato dal sistema economico. Ci vuole un riequilibrio generale e non credo che la nostra generazione potrà arrivare all’ideale, ammesso che un ideale esista.

Buona vita a te e a tuo figlio e a chi ti è caro. Caterina

…………………..

Replica di Daniele:

Carissima Caterina, da ragazzo ho lavorato all’allevamento dello zio e mio padre fu allevatore per anni

Ma io ti capisco, generazioni di generazioni di allevamento fanno, come per tantissime altre cose, che appaia come una cosa normale, ragionevole ed accettabile.

Converrai che la storia è colma di esempi. Anche all’epoca della tratta degli schiavi..messi letteralmente alle catene, per la maggior parte delle persone di quella epoca era cosa normale e ragionevole. Allora pensaci un attimo, ..per me sentir parlare dei diritti salariali degli allevatori è un po come preoccuparsi dei diritti salariali degli aguzzini degli schiavi….o dei boia…scusa il termine, ma chi se ne frega…cambino lavoro!

Quando parli di “scambio”…..confesso che sono di nuovo un po in imbarazzo. Come si fa uno scambio quando i soggetti non sono consenzienti? E’ persino difficile commentare questa cosa tanto è avulsa dalla realtà. Certo, se uno se la racconta e ci crede è bellefatta! E’ come se io mi introducessi nella vita di un muto, mi impossessassi di tutti i suoi averi e gli lasciassi in cambio il cibo giusto per vivere ignorando totalmente la sua opinione in merito…anche questo è uno scambio giusto?, ma dubito sia giusto.I nostri, sono due punti di vista un po diversi.Hai mai visto il muvie “Eartlings”? Tutti dovrebbero vederlo.Comunque scusami il sermone…pensa che volevo litigare un po con Paolo, che si è tatticamente astenuto, mentre tu sei cosi dolce e pacata che i miei artigli sono diventati invisibili all’istante. Mi ha fatto piacere avere uno scambio con te. Spero di rivederti. Daniele

……………….

Risposta di Caterina:

Caro Daniele hai capito bene il mio pensiero.Per quanto riguarda l’esempio degli schiavi, non lo trovo calzante, scusa, ma tra individui della stessa specie credo, ripeto, credo, che dovrebbe essere vivo un maggior rispetto “naturale” come vige solitamente negli animali della stessa specie (i leoni mangiano le gazzelle, ma non altri leoni – a parte alcuni maschi che uccidono i cuccioli così le femmine tornano in calore), soprattutto tra gli animali sociali (elefanti, zebù, ecc). L’uomo è un animale che al momento, ancora non ha riconosciuto il rispetto che dovrebbe ad altri esseri umani, non ci sarà più lo schiavismo, ma non ci sono guerre ovunque, omicidi, femminicidi – questi raramente vengono ricordati se non dalle organizzazioni di donne stesse, infanticidi, matricidi, ovunque?? E ti sconvolgi per la macellazione di altri animali?

Credo che sia una questione di evoluzione della specie… fra 100 o 1000 anni, l’uomo avrà capito che se vuole la sua felicitò deve stare in armonia con gli altri esseri viventi (e con sé stesso prima di tutto) e che non può continuare a fregarsene del pianeta. Ma forse lo capiamo solo alcuni di noi noi che abbiamo figli e che vediamo con preoccupazione il loro futuro.

I punti di vista diversi sono una ricchezza per l’umanità, sai che palle se la pensassimo tutti uguale? Grazie per questa possibilità di dialogo. Anch’io spero di vederti

Ah! Di film del genere ne ho visti vari, non ricordo se ho visto “Earthling” ma posso immaginarmelo. Caterina

I commenti sono disabilitati.