Riassunto dell’intervista a Vladimir Putin in diretta nazionale del 17 aprile 2014

La trasmissione in diretta del 17 aprile 2014 è durata ben 3 ore e 55 minuti, nel corso dei quali Putin ha risposto ad 81 domande, 35 delle quali riguardavano la Crimea e l’Ucraina.

Di seguito, in particolar modo, ne citeremo alcune.
Non potevano mancare, come già annunciato in precedenza, le domande sull’adesione della Crimea alla Russia e i vari scontri in Ucraina fra manifestanti filo-russi ed esercito ucraino. A tal proposito Putin ha sottolineato l’importanza dei negoziati per la crisi in corso in Ucraina, che iniziano oggi a Ginevra. Inoltre ha continuato definendo “un crimine da parte delle autorità di Kiev” l’uso di carri armati e aerei in Ucraina orientale. Il presidente ha quindi esortato il governo ucraino a dialogare con la popolazione russofona.

Successivamente si è rivolto al popolo ucraino: “Il referendum in Crimea non era stato organizzato in precedenza, non c’è stato alcun preparativo, tutto è stato fatto per garantire la libera volontà del popolo. Il popolo ucraino deve avere rispetto della scelta della Crimea.

Egli ha inoltre speso alcune parole sul precedente Presidente dell’Ucraina Yanukovych: “Viktor Yanukovych ha più volte pensato di usare la forza durante le proteste a Kiev, ma, secondo le sue stesse parole, “non ha avuto la forza per firmare tale disposizione contro i suoi cittadini”.

Continuando a parlare di Viktor Yanukovych, Putin ha affermato che egli ha esercitato le sue funzioni secondo le sue possibilità e come riteneva necessario. [...] Per me è molto difficile parlare del destino di Yanukovych. Penso che non abbia più futuro politico.
Sempre circa la crisi Ucraina, Putin ha quindi incentrato la discussione anche per quanto riguarda i pericoli di un eventuale sabotaggio dei gasdotti che dalla Russia, passando per l’Ucraina, portano il gas naturale russo verso l’Europa. Egli ha così dichiarato: “C’è solo un problema: il transito è l’elemento più pericoloso, il trasporto attraverso il territorio dell’Ucraina. Mi auguro che tutti noi arriveremo alle condizioni desiderate, con un contratto firmato e valido.”

Circa la situazione con i partner esterni, Putin si è soffermato brevemente circa le relazioni Russia-Cina, dichiarando che esse sono costantemente in crescita e che saranno un fattore significativo nella politica mondiale e influenzeranno significativamente l’architettura moderna delle relazioni internazionali.

Durante la trasmissione al Presidente sono state fatte anche domande circa la richiesta della Transnistria ad essere annessa alla Federazione Russia, avendo l’indipendenza dalla Moldavia, come chiesto con referendum nel 2006 dove il 97% della popolazione ha votato a favore dell’adesione alla Russia. Putin ha quindi risposto: “In definitiva la gente deve poter decidere il proprio destino. Lavoreremo proprio su questo punto, insieme con tutti i partner nei negoziati, tenendo a mente soprattutto quelle persone che vivono in Transnistria. Questo non è altro che una manifestazione di democrazia.”

Successivamente Putin ha anche risposto ad un video-messaggio mandato dall’ex Agente Cia Edward Snowden, il quale chiedeva se la Russia (a differenza degli USA) cerca di limitare la diffusione delle informazioni personali dei cittadini e se ritiene giustificato il totale controllo dei servizi segreti; il Presidente ha quindi detto che
in Russia i servizi segreti sono sotto lo stretto controllo dello Stato e della società. I servizi segreti russi sfruttano le intercettazioni e si occupano di sorveglianza solo se autorizzati dal tribunale, tutto è rigorosamente a norma di legge, non è una pratica sistematica e di massa (come invece fanno negli USA).

Per quanto riguarda altre probabili minacce esterne, si è discusso anche dell’espansione della Nato nelle immediate vicinanze dei confini della Federazione Russa. Il direttore generale della nuova agenzia di stampa russa “Rossiya Segodnya” Dmitry Kiselev, ha detto che la situazione dell’espansione della Nato sta diventando opprimente, ed ha chiesto a Putin parere in merito. Il Presidente ha risposto: “Dobbiamo valutare la situazione con razionalità. Quando la struttura di un blocco militare si avvicina verso i nostri confini, solleva interrogativi e necessita di reazioni.”

Il Presidente ha anche spiegato il perché si è rivolto ai “popoli europei” e non ai governi, prima di firmare il documento sull’annessione della Crimea alla Russia. Egli ha così dichiarato: “La nostra posizione è chiara e trasparente. E’ più facile portare questa posizione ai comuni cittadini dei Paesi rispetto alle leadership.” Ed ha continuato suggerendo che “il governo di qualsiasi Paese, qualunque esso sia, deve confrontarsi con la gente”. Ha aggiunto che “per la paura di essere intercettata dai servizi segreti di alcuni Paesi, la gente ha paura di parlare a voce alta.”
Nel corso del programma, Putin ha anche fatto un’osservazione alquanto ambigua per quanto riguarda l’Europa: “Un’ Europa frammentata non può avere alcuna influenza sullo sviluppo mondiale e non sarà giocatore interessante. [...] Le peculiarità della Russia non si differenziano in modo così profondo rispetto ai valori europei. Siamo tutti popoli della stessa civiltà. In fondo siamo diversi, ma i valori fondamentali sono gli stessi. E penso che dovremmo certamente aspirare a creare un’Europa da Lisbona a Vladivostok”, ha testualmente dichiarato Putin.

Poco dopo però, sempre rimanendo in ambito globale, ha dichiarato che la Russia non insisterà per essere membro di diverse organizzazioni internazionali, compresa l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ma che non ha intenzione di isolarsi: “Il mondo si sta evolvendo rapidamente, se qualcuno vuole renderlo unipolare e costruire tutte le organizzazioni alle proprie dipendenze, è poco probabile che abbia successo”, ha detto Putin. La Russia si imbatte spesso nella mancanza di comprensione nelle organizzazioni internazionali, ma non è orientata all’autoisolamento, ha continuato.

Durante la trasmissione vi sono stati anche collegamenti esterni, fra i quali l’Estremo-Oriente
-Russo, dove i residenti hanno fatto domande al Presidente e da egli ricevuto risposte.

La trasmissione in diretta è iniziata alle 12 ora di Mosca (10 ora italiana) ed è finita quasi alle 16 (14 in Italia).

La speciale “Linea Diretta” annuale con il Presidente Vladimir Putin è stata trasmessa in diretta dai canali televisivi russi “Pervyy kanal”, “Rossiya-1″, “Rossiya-24″ e “Mayak”, e i canali radio “Vesti FM” e “Radio Rossii”.

Nel corso della sua carriera politica come Presidente della Federazione Russa, durante le sue “Linee Dirette” dal 2001 ad oggi, Putin ha risposto in diretta complessivamente ad oltre 800 domande dei propri
concittadini.

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Commenti:

“… l’ho ascoltato in diretta , ho avuto davvero un ottima impressione , più che altro non è da tutti farsi ascoltare per 3 ore e 50 e non abbassare neanche di un punto lo share , domande molto interessanti e mai banali . Da non sottovalutare le sue parole velate sull’EURASIA!” (Fabiano Montanari)

“Ho seguito l’evento. Putin si sta muovendo molto bene..” (G.Q.)

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