Il Governo Renzi rende più instabile il lavoro

Il grande obiettivo cui mirare è il lavoro stabile, quello che vien detto a tempo indeterminato (espressione riduttiva).

L’unico che corrisponde alla dignità e diritto della persona umana,
ad una vita dignitosa, sicura del domani, non avvilita e tormentata dalla precarietà.
L’unico cui un Paese deve mirare con tutte le sue forze.
Questo punto non è ancora entrato nella coscienza storica collettiva.

Ecco dunque che il Governo porta i contratti a termine da 12 a 36 mesi,
nel cui ambito concede otto proroghe invece di una,
e sopprime la causale che prima era richiesta (si può fare comunque)
e prevede che possano raggiungere il 20% dell’organico, mentre devono essere l’eccezione.

Per l’apprendistato sopprime il contratto scritto;
sopprime l’obbligo di una formazione anche teorica,
e sopprime l’obbligo di assunzione per almeno il 30%, che finora condizionava l’assunzione di altri apprendisti (fatto gravissimo).

Il Governo non si accorge che la situazione del lavoro in Italia è tragica?
solo il 16,15 ha un lavoro stabile;
il 67,9% ha un lavoro a tempo determinato, cioè non duraturo, instabile;
e c’è infine un 16% con forme ancora più precarie.

Il Governo pensa di migliorare o peggiorare questa situazione?

Prof. Arrigo Colombo

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