Treia, 16 e 17 marzo 2014 – San Patrizio è il festeggiato…

Gironzolando per le vie di Treia ho visto affissi i manifesti che annunciano l’annuale festeggiamento del suo “nume” tutelare: San Patrizio.

Le cerimonie religiose e mondane si svolgono il 16 e 17 marzo e comprendono vari eventi. Così ancora una volta il popolo ha occasione di ritrovarsi unito, in una sagra, e di sentire la protezione che viene dall’alto. Quest’anno la benedizione celeste è particolarmente richiesta poiché il governo della città non è nelle mani di un sindaco eletto dal popolo bensì nelle cure di un commissario prefettizio che porta avanti gli affari generali (a seguito alle dimissioni della precedente giunta comunale). Per avere un nuovo sindaco la città di Treia dovrà attendere le elezioni amministrative di maggio, nel frattempo la popolazione è strattonata a destra ed a sinistra da vari pretendenti, per fortuna almeno San Patrizio è per tutti!

La mitologia treiese è ricca di “presenze” che suggeriscono un legame fra Treia e le culture ariane. In primis il nome della città (da un termine indoeuropeo) che suggerisce l’origine da una società matristica (Atreya in sanscrito è il nome della santa madre di Datta il maestro primordiale), forse questa la ragione per cui è ancora vivo il culto per la Madonna Nera (di cui una statua di cedro è conservata nella Chiesa di Santa Chiara).

C’è inoltre il collegamento con la Dea Freya di origine celtica della quale sono stati trovati simboli in forma di cinghiale durante gli scavi per la costruzione della chiesa del SS. Crocifisso.

Il cinghiale (o maiale) è da sempre un emblema della Dea Madre, in tutte le culture matristiche, sin del neolitico. Il collegamento con la cultura ariana sarebbe confermata anche dalla misteriosa scelta del patrono protettore della città: San Patrizio, il britanno-romano che convertì l’Irlanda al cristianesimo.

Qualche leggenda sulla scelta del patrono.

Narra un vecchia leggenda popolare che i cittadini treiesi non avendo un proprio santo da festeggiare, per conquistarsi i favori di un patrono, decisero di affidarsi alla cabala: misero in un bussolotto tanti bigliettini su cui erano scritti i nomi di tutti i santi cattolici. All’estrazione uscì il nome di San Patrizio, ma il santo così poco popolare e soprattutto di una così lontana cultura non fu proprio gradito, per cui si decise di rifare l’estrazione. Ma il destino volle che uscisse ancora una volta il nome del santo irlandese. “Se Dio vuole così, così sia”.

San Patrizio non è venerato particolarmente in alcuna chiesa locale, anche se una sua statua lignea risulta essere conservata alla periferia del paese, dove c’è la chiesa del Santissimo Crocifisso, una costruzione de primi del ‘900, che presenta nelle sue pareti esterne un’infinità di immagini, sculture ed ex voto provenienti da un preesistente tempio romano dedicato ad Iside.

Paolo D’Arpini

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