La Russia tiene duro… Potenze occidentali alla canna del gas

Mentre gli eventi in Ucraina si svolgono, la reazione di certi ambienti occidentali è vicina all’isteria. La resistenza al colpo di Stato fascista in Crimea e Novorussia (Nuova Russia) suscita ansia inaudita, in particolare tra i diplomatici europei e statunitensi.

Una pletora di misure di ritorsione contro la Russia viene minacciata, compresa l’evocata sospensione ai preparativi della sessione di rianimazione denominata “G8” e il congelamento dei visti ai funzionari russi e dei conti bancari di persone fisiche. Il segretario di Stato degli Stati Uniti John Kerry ha fatto una serie di dichiarazioni minacciose contro la Russia. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha già detto che questo tipo di comportamento è inaccettabile, “non preoccupandosi di fare alcuno sforzo per comprendere i complessi processi che avvengono nella società ucraina o di valutare obiettivamente il contesto, favorendo il degrado dopo la presa del potere a Kiev degli estremisti, (il segretario di Stato John Kerry) usa un timbro da ‘guerra fredda’, offrendosi non di punire coloro che hanno rovesciato un governo, ma la Federazione Russa”.

Coloro che in occidente puntano le loro speranze sul neo-nazismo ucraino, non perdono tempo e fatica per capire le complesse tendenze che plasmano la situazione contemporanea del Paese. Sono ossessionati dall’idea di creare un’entità quasi-statuale al confine russo, dall’ideologia ufficiale russofoba, che diverrebbe fonte di un’ampia serie di minacce alla Russia, comprese attività terroristiche. L’attuazione di questo progetto radical-nazionalista è volta a trasformare l’Ucraina nella seconda Siria, con genocidi, deportazione della popolazione, distruzione delle principali infrastrutture industriali che, a loro volta, comporterebbero catastrofi ecologiche e tecnogenetiche. Vitalij Churkin, rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, ha osservato che non si tratta di possibilità, ma di minacce molto reali. Secondo lui, la Russia non permetterà che gli eventi che hanno avuto luogo nel centro dell’Ucraina e in altre regioni del Paese si ripetano in Crimea. “Credete che la Russia permetterebbe il ripetersi di tali eventi dal centro dell’Ucraina alle altre regioni dell’est e del sud dell’Ucraina, dove milioni di russofoni risiedono?” ha chiesto. Non c’è stata risposta alla sua dichiarazione. Non si farà consigliare da chi non può essere aiutato…

Il sapiente uso tempestivo della forza ha permesso d’impedire spargimenti di sangue in Crimea, l’autonomia gradualmente torna all’attività normale, e il suo futuro sarà deciso con il referendum del 16 marzo. La Russia continuerà a proteggere il diritto internazionale sul territorio della Repubblica ucraina dell’ex-URSS. Oggi la minaccia umanitaria e terroristica proveniente dall’Ucraina è bloccata, ma rimane rilevante sul territorio della storica Novorussia. I poteri locali delle regioni di Kherson, Nikolaev e Odessa hanno richiesto di fare parte della Crimea autonoma. Questo stato di cose sembra inaspettato per i golpisti, spingendoli a dare un nuovo impulso alla propaganda, accompagnata dalla massiccia informazione faziosa e menzognera, come le notizie apparse il 3 marzo secondo cui l’esercito russo avrebbe usato armi chimiche a Dzankoj… La minaccia d’imporre sanzioni serve a fare pressione sulle élite e le grandi aziende russe, nonché su ampie fasce della popolazione.

Bloccare i conti bancari dei funzionari russi non è roba nuova. Ci sono stati diversi avvertimento a tenere i soldi nel Paese, se qualcuno l’ha ignorati allora è probabilmente duro d’orecchi. Tali misure faranno solo del bene alla Russia. Le misure possibili includono embargo sulle armi contro la Russia, grande produttore ed esportatore di armi. Altri passi possono includere il congelamento del patrimonio della Russia in titoli statunitensi, tutte queste cose sono inezie, insufficienti per intavolare dei colloqui… Le relazioni economiche della Russia con l’occidente sono reciprocamente vantaggiose, la loro revisione non colpirà la Russia soltanto ma anche l’Unione europea.

L’idea dell’isolamento diplomatico appartiene alla fantasia. Ad esempio, Pechino ha già confermato che porrà il veto a qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la Russia. La Cina può chiedere agli Stati Uniti di pagare i propri debiti in oro, cosa che gli Stati Uniti non potranno permettersi. L’idea dell’espulsione della Russia dal G8 non è stata accettata dalla Germania. Queste e molte altre cose possono passare inosservati, ma è importante capire che un Paese fermo e deciso sulle principali questioni internazionali ed è fermamente convinto di difendere la propria posizione, non è mai isolato.

Tutto ciò di cui ci occupiamo non è altro che un bluff diplomatico. L’introduzione ipotetica di sanzioni contro la Russia non comporterà un deterioramento della sua situazione economica. La Russia mobiliterà le proprie risorse interne per la crescita industriale, originando sentimenti patriottici che uniranno le élite economiche e persone comuni all’élite politica dello Stato.

Andrej Areshev

Fonte: Strategic Culture Foundation

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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