…ecco Id Al-Adha. La festa del sangue… il sacrificio dello scannamento a caldo di milioni di esseri innocenti

…ecco Id Al-Adha. La festa del sangue… il sacrificio dello scannamento a caldo di milioni di esseri innocenti

….continuano a credere a quel sacrificio da compiere, al punto che anche da noi in Italia, ci hanno fatto sorbire questa allucinante sanguinosa fede, nel sacrificio di un padre (Abramo) che è pronto ad offrire il figlio e all’ultimo lo sostituisce con un montone: obbedienza a Dio. E non mi muove solo il fatto che non mangio carne, del tutto personale… ma un allucinante susseguirsi di guerriglie e attentati, non ultimo oggi il sequestro del primo ministro della Libia, Ali Zeidan, così come potrei continuare con le sedate notizie provenienti dall’ Egitto o dalla Siria, da tutto il Medio Oriente.

Certo che il commercio delle armi non è quello solo dei coltelli che sgozzano i montoni. Allora cerco almeno di capire cosa è sconfinato anche nel mondo delle nostre informazioni, oltre quelle povere masse di migranti che tanti arrivano morti.

Il giorno del Al-Adhaa festa del sacrificio più sentita dell’Islam, viene celebrata con lo sgozzamento di milioni di montoni. Da ANSA med, un curioso articolo spiega tra le altre cose che “quest’anno la pace e la solidarietà (tantissima, come da tradizione, con i ‘ricchi’ che doneranno ai poveri la spalla destra del montone) sono messe in ombra dalle decisioni che i governi hanno preso per calmierare il mercato, acquistando centinaia di migliaia di animali soprattutto dalla Spagna, dopo che lo scorso anno erano stati fatti arrivare dalla Romania. Gli allevatori locali si lamentano perché i montoni ‘made in Spain’ arrivano a prezzi molto bassi, mettendo fuori mercato quelli locali. Va bene fare risparmiare, dicono gli allevatori, ma perchè ci dobbiamo andare di mezzo noi?”.

“Dunque la ʿīd al-aḍḥā (arabo:عيدالأضحى “festa del sacrificio“), o “festa dello sgozzamento“) o “festa dell’offerta …è la festa del Sacrificio celebrata ogni anno nel mese lunare islamico di Dhū l Ḥijja, in cui ha luogo il pellegrinaggio canonico, detto Hajj. Il sacrificio ordinato da Dio ad Abramo per metterlo alla prova è alla base del rito sacrificale islamico dell’ ʿīd al-aḍḥā. La festa, che ha luogo il 10 o nei tre immediati giorni successivi 11-12-13 in tutto il mondo islamico, vieta qualsiasi tipo di ascesi e di digiuno, essendo questi i “giorni della letizia“…si ricollega al ricordo delle prove che sarebbero state superate dal profeta Ibrāhīm e dalla sua famiglia, formata nel caso specifico da Hāgar e dal loro figlio Ismaele/Ismāʿīl. Il sacrificio rituale che si pratica nel corso della festività ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone da Abramo/Ibrāhīm, del tutto obbediente al disposto divino di sacrificarGli il figlio[3] Ismaele/Ismāʿīl[4] prima di venire fermato dall’angelo.È quindi per eccellenza la festa della fede e della totale e indiscussa sottomissione a Dio (islām) I musulmani sacrificano come Abramo un animale che, secondo la sharīʿa, deve essere fisicamente integro e adulto e può essere soltanto un ovino, un caprino, un bovino o un camelide, negli ultimi due casi è possibile sacrificare un animale per conto di più persone, fino a sette. L’animale viene ucciso mediante sgozzamento, con la recisione della giugulare che permetta al sangue di defluire, visto che per la legislazione biblica e coranica il sangue è impuro ed è quindi proibito mangiarne.

La cerimonia dello sgozzamento avviene il giorno 10 o nei tre giorni seguenti, nel periodo di tempo (waqt) compreso fra la fine della preghiera del mattino e l’inizio della preghiera del polegislazione biblica e coranica, Siria, Egitto,meriggio. Viene sgozzato da un uomo, che deve essere in stato di purità legale (ṭahāra), pronunciando un takbīr, ovvero la formula: «Nel nome di Dio! Dio è il più grande».

La carne viene divisa preferibilmente in tre parti uguali, una delle quali va consumata subito tra i famigliari, mentre la seconda va conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della comunità, che non hanno i mezzi economici per acquistarlo.Nel caso concreto tuttavia, visto l’enorme numero di pellegrini (contingentato dalle autorità saudite a 2 milioni ogni anno) e l’impossibilità pratica di dar corso a una vera e propria mattanza di dimensioni straordinarie nelle zone del hajj, il pellegrino sottoscrive per lo più preventivamente la spesa necessaria per l’acquisto della vittima sacrificale, che, in caso di minori disponibilità finanziarie, può essere un animale di minor valore economico e di taglia più piccola di un montone. Esso sarà macellato ritualmente in appositi stabilimenti da personale specializzato e ad uopo stipendiato, in grado di lavorare la carne edibile e a conservarla, al fine di inoltrarle poi in quei paesi (islamici) che abbiano sofferto di carestie o di danni bellici o che versino comunque in precarie condizioni economiche.

Per quanti non partecipino al rito del hajj, l’ʿīd al-aḍḥā inizia con una breve preghiera nella moschea, preceduta da un corale takbīr e seguita da un sermone (khuṭba). A tale insieme di cerimonie partecipano uomini e donne e spesso i bambini (che non avrebbero alcun obbligo a celebrare tale festa, essendone esonerati, non essendo ancora puberi) che, per l’occasione altamente festiva, usano indossare i loro migliori abiti.”

Il profeta Muhammad aveva detto che una persona che compie l’Hajj in modo appropriato “ridiventerà come un bambino appena nato (libero da ogni peccato)”.

Così è, e a me non piace per niente questa “liberazione con sacrificio“, come non mi piaceva per niente la storia di Abramo.

Doriana Goracci

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Riferimento tecnico:
http://it.wikipedia.org/wiki/Id_al-adha

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