Milano. Yom Kippur – Ebrei insegnano ai bambini come uccidere gli animali, dissanguandoli lentamente e senza preventivo stordimento

Milano. Rito sanguinario eseguito per i bambini di una scuola in un luogo non autorizzato alla macellazione rituale.

A seguito di una segnalazione l’OIPA ha effettuato un sopralluogo presso una cascina della provincia di Milano dove una scuola ebraica ortodossa del capoluogo lombardo organizzava il Kapparot, celebrazione rituale in occasione dello Yom Kippur.

Il sopralluogo ha permesso di verificare come, durante il rito, le galline vengano sgozzate senza stordimento, in un luogo non autorizzato alla macellazione rituale e in maniera inadeguata, tanto che molti volatili sono morti in modo doloroso dopo parecchi minuti, il tutto in presenza di bambini.

(vedi video http://www.guardiezoofile.info/2013/milano-galline.html).

Il video-testimonianza illustra bene la violenza del rito, durante il quale chi tiene l’animale – in questo caso il bambino – passa i suoi peccati e si presenta quindi puro davanti a Dio. Il messaggio educativo della cerimonia è mostrare il destino tragico della gallina portatrice dei peccati che, paradossalmente, una volta morta, viene poi consumata dai medesimi partecipanti alla cerimonia.

L’associazione ha quindi allertato le guardie zoofile OIPA che si sono recate sul posto, in collaborazione con la Asl competente, per verificare che tale rituale venisse regolamentato secondo la normativa vigente, quindi previo stordimento, ma è stato impedito l’accesso al luogo in cui veniva effettuato il “rito”.

Di fatto alle guardie zoofile è stato permesso di assistere solo all’uccisione dimostrativa di una gallina non inclusa nella celebrazione, atto che testimonia il totale disprezzo per il benessere e la vita di questi animali.

L’OIPA provvederà a sporgere denuncia nei confronti degli organizzatori perché quanto visto durante il sopralluogo, e testimoniato dal video, configura il reato di maltrattamento di animale.

“Il trattamento riservato alle galline durante il rituale è vergognoso: tenute per le ali, sgozzate senza stordimento e con un rasoio in malo modo senza causarne la morte immediata, come prevedrebbe la legge, e lasciate agonizzanti in un contenitore di metallo in attesa di essere spiumate e macellate.

Non vogliamo stigmatizzare la tradizione – spiega Massimo Comparotto, Presidente OIPA Italia Onlus – ma sottolineare che massacrare gli animali in nome di una religione, qualsiasi essa sia, è sempre e comunque deprecabile, oltre che un cattivo insegnamento per i bambini. Auspichiamo quindi che questa celebrazione venga attuata sostituendo le galline con un oggetto simbolico, come prevede una variante del rito.”

I commenti sono disabilitati.