Dite a Francesco che non serve un giorno di digiuno ma una vita vegetariana….

Avvicinandosi la data del 12 settembre 2013, 61° anniversario della fondazione dell’Associazione Vegetariana Italiana, sento il bisogno di ricordare che il suo fondatore, il prof. Aldo Capitini, fu contemporaneamente promotore del Movimento Nonviolento in Italia.

Spesso si ignora questo fatto importante che amplifica il senso della Nonviolenza insistendo sul rispetto verso tutti gli esseri viventi, animali compresi. Infatti non può esserci Nonviolenza se si continua ad imprigionare e uccidere gli animali al solo scopo di soddisfare una moda alimentare.

Parlo di “moda” poiché l’allevamento intensivo ed il smodato consumo di carne furono introdotti in Italia dall’America come simbolo di “società del benessere”. Oggi è sotto gli occhi di tutti che tale “moda” non è stata per nulla foriera di benessere anzi ha incrementato le malattie, il consumo di risorse vitali, lo sfruttamento intensivo dei terreni adibiti a monocultura e l’inquinamento ambientale (a causa dell’enorme consumo di energia, acqua, pesticidi, OGM, etc. per sostenere l’alimentazione animale).

Il papa Francesco ha lanciato un appello per un giorno di digiuno e preghiera per la pace nel mondo, che si svolge il 7 settembre 2013, a cui hanno aderito varie personalità sia religiose che politiche.

Vorrei precisare che se al posto di un giorno di digiuno queste stesse personalità si impegnassero ad adottare una dieta vegetariana automaticamente i risultati sarebbero più evidenti e duraturi e l’esempio fornito più credibile e genuino. Allora sì che la “nonviolenza” e la “preghiera per la pace” avrebbero un significato reale…..

Altrimenti è la solita “buona azione” sporadica che lascia il tempo che trova!

Paolo D’Arpini
Circolo vegetariano VV.TT.
Vicolo Sacchette, 15/a – Treia (MC)
Tel. 0733/216293

Vedi programma organizzato a Treia per il 12 settembre 2013:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/09/treia-12-settembre-2013-61-anniversario.html

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Intervento aggiunto:

La proposta di Papa Francesco di una giornata di mobilitazione spirituale contro la guerra in Siria, ha riportato alla ribalta la tecnica nonviolenta del digiuno come azione per la pace. Fu Gandhi, per la prima volta nella storia, che utilizzò la pratica religiosa e tradizionale del digiuno come strumento di lotta politica. Mi limito qui ad elencare la cronologia e le motivazioni dei molti digiuni attuati da Gandhi. Da notare che nei digiuni gandhiani non c’è mai l’elemento di ricatto, ma sempre un’assunzione di responsabilità e purificazione. Emerge chiaramente la differenza tra digiuno e sciopero della fame. (Mao Valpiana, Movimento Nonviolento)

Aldo Capitini (1899-1968), filosofo e fondatore del Movimento Nonviolento e dell’Associazione Vegetariana Italiana, introdusse in Italia il pensiero e il metodo della nonviolenza di Gandhi: “Quando tra il popolo più umile, e tanto importante dell’Italia, si arriverà a mettere il ritratto di Gandhi in chiesa, santo fra i santi, avremo finalmente quella riforma religiosa che l’Italia aspetta dal Millecento”.
Gandhi è stato un uomo profondamente religioso: “Io credo la verità fondamentale di tutte le grandi religioni del mondo. Per me Dio è verità e amore, è etica e morale. Dio è coraggio. Dio è coscienza. Dio è persino l’ateismo dell’ateo. E’ un Dio personale per coloro che hanno bisogno della sua presenza personale. E’ incarnato per coloro che hanno bisogno del suo contatto. E’ la più pura essenza. E’ tutte le cose per tutti gli uomini. E’ in noi e tuttavia al di sopra e aldilà di noi. Il mio induismo non è settario. Esso include tutto ciò che io so essere il meglio dell’islamismo, del cristianesimo, del buddismo”.
Gandhi visse intensamente la pratica del digiuno, religioso e politico, come ci racconta nella sua autobiografia, che intitolò “Storia dei miei esperimenti con la Verità”. Per lui la Verità è Dio e Dio è la Verità.

1914 – Il primo digiuno, 7 giorni, per espiare la colpa di un’allieva di cui era educatore.
1919 – Primo digiuno politico, 3 giorni, per sostenere lo sciopero dei lavoratori dell’indaco.
1922 – Per interrompere la campagna di disobbedienza civile, che lui stesso aveva avviato, a causa dell’immaturità del popolo che si era lasciato andare a gravi scontri violenti, digiuna 5 giorni.
1925 – Si ritira per un anno dalla vita politica, in raccoglimento; scopre la bellezza del silenzio; da allora, per tutta la vita, consacrerà al silenzio ogni lunedì è [silenzio = shanti = pace interiore = vicinanza con Dio].
1932 – Digiuno ad oltranza per l’eliminazione dell’intoccabilità. Rischia la morte, ma ottiene che gli intoccabili (i fuori casta, i diseredati, i più poveri, addetti ai lavoro più umilianti) potessero frequentare i templi da cui prima erano esclusi.
1933 – Digiuno di 21 giorni per purificazione personale.
1934 – Si ritira dalla vita politica attiva e si dedica alla riforma spirituale. Digiuna ancora per la causa degli intoccabili (il governo inglese revoca il provvedimento degli elettorati separati).
1943 – Digiuna in prigione per 21 giorni per far cessare le violenze commesse durante l’insurrezione indiana contro gli inglesi.
1947 – Digiuna a Calcutta per fermare le atrocità degli scontri fra indù e musulmani (divisione fra India e Pakistan): in 4 giorni ci riesce.
1948 – Digiuna a Delhi, per fermare i massacri fra indù e musulmani: ci riesce in 5 giorni.
1948 – Il 30 gennaio viene assassinato da un complotto di estremisti indù che lo considerano un traditore per le sue aperture ai musulmani: muore invocando Dio.

Il digiuno fu per Gandhi, secondo la tradizione indù, “la preghiera più pura”.

“Ciò che gli occhi sono per l’esterno il digiuno lo è per la vita interiore.
Con il digiuno posso vedere Dio faccia a faccia. Il digiuno è abbandono totale a Dio.
Il digiuno non è destinato ad agire sul cuore, ma sull’anima degli altri, ed è per questo che il suo effetto non è temporaneo ma duraturo.
Tutti i miei digiuni sono stati meravigliosi. Dentro di me avviene una pace celeste.
Con il digiuno ascolto la musica di Dio e danzo al suono di questa musica.

Ogni digiuno è preghiera intensa, purificazione del pensiero, slancio dell’anima verso la vita divina per perdersi in essa”.

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Commento di Marco Bracci:

“Gesto eclatante del novello Papa, che ogni giorno di più si appresta a divenire il Dio in Terra. Detto Papa appartiene all’ordine dei Gesuiti, i quali, gestori dell’Università di Chicago, tramite un gruppo di studenti e professori di tale Università, appunto detto la Scuola di Chicago, espressero il famoso libro che teorizzava e industrializzava i soprusi da mettere in pratica per lavare il cervello e la coscienza a intere popolazioni, tramite violenze inimmaginabili, sia fisiche che psicologiche. Tali concetti, che i loro ispiratori, gli economisti Milton Friedman e George Stigler, derivarono dalla pratica dell’elettroshock ai malati di mente, furono applicati, oltre che nei manicomi, anche in Cile da Pinochet e C., le cui opere tutti quelli che hanno qualche decennio di vita sulle spalle ben conoscono. Teorie e, purtroppo, pratiche che sono alla base delle azioni di guerra delle attuali “missioni di pace” e dell’attuale crisi economica.
Condivido pienamente l’idea di Paolo: “se il Papa promuovesse il vegetarianesimo”, il problema della guerra sarebbe risolto prima e meglio e definitivamente. Ma il problema non sta nel fatto che ci siano le guerre, bensì nel fatto che le guerre le vogliono, quindi non faranno mai nulla che possa evitarle, salvo azioni e parole vuote e ipocrite e quindi inconsistenti. Guardatevi dai lupi vestiti da agnelli.”

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