Roma, London, New York, Mosca…. Intelligence sulla contesa di Gibilterra e retroscena geopolitici economici…

Riceviamo da “Mata Hari” una serie di informative riservate sulla situazione geopolitica in corso:

Cari amici, sapete che vi leggo sempre ma intervengo di meno, vi sottopongo un affare geopolitico che vi piacerà di certo.

Gibraltar, la porta degli ebrei, controllato dalla City di Londra, in questi giorni è oggetto di contesa tra Spagna e Inghilterra, la Spagna vuole riprendere il sito di La Rocca e chiudere Gibilterra fuori tramite dazi di passaggio in questo modo l’Europa fa sapere, tramite la cattolicissima Spagna, di non volere più la nemica UK nella sua influenza.

La City della Corona, ossia dei finanzieri angloebraici, è molto preoccupata e con la scusa di “un’esercitazione militare della marina” ha schierato davanti a Gibilterra le navi.

La Spagna è molto seccata

Ma c’è di più….

A settembre parte la borsa del gas su Roma, Eni ha annunciato che sarà il distributore per tutta Europa.

L’ Italia diventa un hub del gas, specie quello russo.

E questa cosa tira nelle gambe allo shale gas degli americani e alle borse di Londra e Berlino. Da qui capite tutto il casotto sul “cav”, visto che è lui l’artefice di questa cosa e tentano l’assalto a cassa deposito e prestiti tramite il pd perché CDP sarà direttamente coinvolta in questa Borsa di Roma. La Borsa del Gas che parte su Roma de facto annienta il loro petrolio legato al dollaro e rende la City e Wall Street periferiche

Vorrebbero farle comprare le cartolarizzazioni delle banche, stiamo all’erta, ci sono venti di guerra.

Intanto come ben sapete l’Egitto si è sbarazzato della fratellanza musulmana e i sauditi stanno rifacendo patti, mentre l’emiro del Qatar filo-usa ha abdicato. Il fatto che l’Egitto, un’enclave inglese da secoli, sia di nuovo in mano ad un’ala nazionalista e nasseriana, per così dire, fa sperare bene, anche la Libia è in rivolta.

A proposito, dimenticavo di scrivere che Eni è tornata in Iraq con nuovi contratti grazie a Rosneft che ha cacciato fuori la Exxon mobil dei Rockefeller. Non succedeva dalla seconda sporca guerra del golfo.

Intanto la contesa su Gibraltar, dove la spagna senza mezzi termini dice all’UK: “non avendo Schengen, voi NON fate parte dell’Europa”. Downing Street sta dormendo molto male e mandare fregate da guerra non servirà a niente. Vengono anche nell’Adriatico con le navi, e nel Golfo Persico (con la scusa dello scalo di Malta…), hanno molta paura.

Siria e Iran sono sotto la protezione russa.

E la Turchia si sta sganciando… la situazione nel Mediterraneo sta molto mutando, e anche in Europa.

Va cacciata la Merkel, inutile dirlo….

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Commento di Giorgio Vitali:
“GENERALMENTE SI è PORTATI prendere in considerazione soltanto alcuni aspetti della realtà. La complessità è di difficile decifrazione, tuttavia, ci sono alcuni aspetti che vanno affrontati.
1) Berlusconi. E’ innegabile che si tratta di un personaggio cresciuto nell’ovile craxiano. E’ anche innegabile che Craxi lo abbia scelto come continuatore considerandolo l’unico all’altezza della situazione e dei tempi e dotandolo di mezzi economici NOTEVOLI. 2) Un paio di anni fa morì il noto giornalista e mio amico Giano Accame. In un bel ricordo scritto per Rinascita, il giornalista Giorgio Vitangeli ci fa sapere che Craxi leggeva con molto interesse il giornale del gruppo pacciardiano L’ITALIA DEL POPOLO, al quale ho collaborato anch’io, e che trattava argomenti di geopolitica nell’ottica a noi vicina. 3) Ricordiamo che Craxi fu duramente colpito per aver svolto lungo un intero DECENNIO una politica filoaraba sostenuta tanto da Andreotti, ministro degli esteri, che dal presidente della Rep. dell’epoca: Pertini. Craxi era anche il rappresentante presso l’ONU dei paesi del terzo mondo. Logico pensare che Berlusconi abbia seguito la sua linea, che NON è passata inosservata alla Magistratura. Tant’è vero che l’hanno subito attaccato. La mia considerazione però è positiva. Perchè dimostra che in ITALIA, a parte l’gnavia della massa, continua ad esistere una LINEA di GEOPOLITICA mediteranea. La qualcosa significa anche EURASIATICA ed anti atlantica. 4) Attualmente possiamo elencare una serie di situazioni che ci inducono a sperare in un EQUILIBRIO DEL TERRORE. Non credo che Lorsignori abbiano la superiorità schiacciante che avevano solo 5 anni fa. Il fatto che abbiano scelto il “l’abbronzato” come presidente significa che si aspettano di prendere parecchi schiaffi. Cosa che avviene regolarmente come preconizzato soprattutto da un grande studioso di geopolitica come LUTTWAK. Che ha studiato la decadenza dell’Impero Romano. 5) La situazione di Egitto è questa: L’Egitto controlla Suez. I Cinesi sono in Sud Sudan, e ce ne sono tanti. C’è andato mio nipote funzionario dell’ONU. Si tratta di zone di grande interesse strategico fin dai tempi dei grandi esploratori romagnoli, Romolo Gessi e Pellegrino Matteucci. Mettiamoci anche il grande Comboni, che non andava là solo per redimere povere animelle dalla pelle pigmentata.
Il controllo del Darfur interessa tutti non solo gli inglesi e gli americani. C’è di mezzo anche la Spagna la quale volente o nolente, non sta con le mani in mano per ciò che avviene sotto casa. In questa occasione una bella rivendicazione su Gibilterra ci sta come il cacio sui maccheroni. Da notare che di recente un incidente ha tranciato un cavo sottomarino per le telecomunicazioni all’altezza di Alessandria. Ne riparleremo..”

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