Incendi in Sardegna: quali interessi? Anche quest’anno migliaia di ettari di patrimonio boschivo della Sardegna stanno andando in cenere, divorati dagli incendi

Dal 1985 la regione Sardegna ha investito decine di miliardi di vecchie lire per realizzare una evoluta rete di rilevamento automatico di incendi boschivi realizzati da primarie aziende italiane, ALENIA e Teletron, con l’impiego di raffinate tecnologie di origine militare che sono riconosciute, a livello internazionale, affidabili e sicure.

A partire dal 1999 tali sistemi sono stati assegnati in gestione al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (CFVA) della Regione Sardegna che ha però ritenuto opportuno non utilizzarli privilegiando la risorsa umana (le vedette) alla risorsa tecnologica (i sistemi di telerilevamento NON VOTANO) e questo nonostante esistano, presso l’Assessorato Ambiente della Regione Sardegna, pagine e pagine di documentazione sviluppata durante le operazioni di collaudo nella quale sono stati verbalizzati, perlomeno per i sistemi prodotti in Sardegna dalla Teletron e che sono oltre il 50% di quelli installati, sempre risultati positivi dalle commissioni via via succedutesi.

Questa rete ora è abbandonata a se stessa e decine di postazioni di rilevamento, costate oltre 50 miliardi di vecchie lire, installate nelle montagne sarde sono quindi alla mercè di vandali e destinate a diventare in brevissimo tempo dei rottami.

Oltre ai danni all’ambiente dovuti alla nota intempestività ed inefficacia della segnalazione di allarme incendio attuata mediante le vedette dotate di binocoli ed apparati radio, le quali prestano la loro opera con grandi rischi e sacrificio “appollaiate” sui tralicci di avvistamento in condizioni quantomeno discutibili dal punto di vista della sicurezza sul lavoro e da quello igienico, l’amministrazione regionale ha speso inutilmente svariati milioni di EURO in canoni di concessione per le telecomunicazioni radio dei sistemi inutilizzati.

I mezzi aerei, i mezzi a terra e le squadre attrezzate che sono il vanto dell’amministrazione regionale si rivelano infatti inefficaci se non vengono adeguatamente coordinati ed impiegati per controllare gli incendi fin dal loro primo sviluppo.

Inoltre, i sistemi di rilevamento automatico di incendi boschivi, in particolare quelli realizzati in Sardegna da Teletron, sono stati presentati a suo tempo dalla Giunta Soru alla Commissione Europea come un gioiello di tecnologia al punto tale da utilizzarli per poterne richiedere il cofinanziamento, peraltro poi concesso, ed ottenendo in questo modo fondi europei per svariati milioni di Euro.

Tali fondi, resi disponibili e destinati esclusivamente ed obbligatoriamente per l’implementazione di queste tecnologie, di fatto non sono mai stati utilizzati per questo progetto.
Quali interessi reali gravitano attorno al business dello spegnimento incendi:
- Ore di volo di mezzi privati?
- Appalti per la fornitura di attrezzature speciali?
- Contratti a termine e compensi agli stagionali “elettori”?
e quale è stata l’effettiva destinazione delle ingenti somme erogate dalla Comunità Europea per il cofinanziamento della rete di rilevamento automatico degli incendi boschivi?
Postazioni automatiche di rilevamento incendi sono state installate a presidio della maggior parte delle zone che sono state interessate da incendi in Sardegna anche durante la scorsa stagione 2012 e durante questa stagione 2013 ma non sono state messe in funzione.

Guarda questo servizio del 2007 sull’argomento trasmesso da VIDEOLINA:
http://www.youtube.com/watch?v=7mzRsSuTGZE

Quando i magistrati decideranno di fare qualcosa?
Quando la Corte dei Conti chiederà agli Amministratori che fine hanno fatto oltre 25 milioni di euro di sistemi?

Giuseppe Cocco

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