La lezione italiana: “Franza o Spagna, purché se magna…!? (magari poco e pure male)”

Un pomeriggio di un giorno feriale dei primi di luglio, mi trovo a mare sulla splendida spiaggia,di caldi ciottoli,di un paesino del messinese. Pochissimi bagnanti,orario di riposo per gli abitanti.

Per quanto mi riguarda un paradiso senza fronzoli,da gustare rilassandosi. Provenienti da lontano,costeggiando il bagnasciuga, transitano diversi venditori, probabilmente africani. Passano ad intervalli di minuti, forse per non intralciarsi a vicenda. Carichi di mercanzia,di vario genere. Tutti educati nel proporre la merce da vendere. Senza quella insistenza che, a volte, può essere fastidiosa. Non mi interessa niente di particolare. Declino con altrettanta cortesia gli inviti a dare una occhiata alla roba.

Anzi,no. Uno di questi, probabilmente sui 30 anni, mi offre dei cd pirata (confesso un reato) ed inizia a sciorinare una serie di nomi di cantanti. Ovviamente dopo aver accertato una mia disponibilità all’acquisto. Io cerco Battiato, lui lo trova e, sapendoci pure fare, mi vende anche Mina, Dalla ed, addirittura, Barry Withe.

Direte, se avrete avuto la pazienza di leggere fin qui, che ce ne frega? Capita tutti i giorni. E non solo a mare. Il punto è che il tizio,di cui non conosco il nome, nel mostrarmi decine di dischetti, inizia a discutere ritrovandosi in comprensione con me. Parla un perfetto italiano, io non so parlare più altra lingua. Viene da lontano,dal Senegal. E pure a piedi da Messina, per risparmiare sul biglietto del treno. Stanco, deluso dallo scarso incasso giornaliero, disincantato dalle realtà del quotidiano rispetto alle speranze che lo hanno portato lontano dalla sua terra e dagli affetti più cari, analizza lucidamente le condizioni in cui, secondo lui, si trovano la Sicilia e l’Italia. Disastrose,destinate a peggiorare. Senza alcuna speranza.

Inutile riassumere i fatti portati a conferma dell’assunto. Li conosciamo tutti. Ma il carico arriva dopo.

“Gli italiani….che accettano tutto e di essere presi in giro da tutti i governanti. Non capisco”,dice mentre io ascolto in silenzio,”in tutto il mondo scendono in piazza,protestano,si ribellano. Finiscono in carcere e pure muoiono. In Grecia, in Francia, persino in Svezia (sapeva tutto) . Per non parlare dell’Egitto”.

Dove, peraltro, non erano ancora al clou di oggi. “Non capisco….”, ripeteva, rivolgendosi pure a se stesso,”qui…niente di niente. I giovani subiscono qualunque cosa. I più grandi si ammazzano. Senza lottare. Se non fosse per noi….(immigrati clandestini,onesti) che ogni tanto protestiamo duramente…”
fine del discorso.

Che lezione mi ha dato !

Vincenzo Mannello

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