Politica interna – La rivolta che cova… ed il parere di Leonardo Sciascia

Invidia personale, rancore sociale, disprezzo politico: i (ri)sentimenti degli italiani rischiano di diventare una palla al piede per tornare a crescere. Nel mirino privilegi e nepotismo, ma anche ricchezza e status. E in sempre meno scommettono su merito e impegno. Non è il ritorno agli anni di piombo, ma così finiremo comunque fritti…nell’odio

L’INGIUSTIZIA E L’IGNORANZA SONO I GENITORI DI TUTTE LE BATTAGLIE.
Eppure i tantissimi anni di scuola e di storia dell’Umanità, non hanno insegnato nulla e si continua a ricevere ingiustizie dall’alto della Piramide del Potere con una tendenza alla lotta disfattista, generando invidie, rancori, soprattutto nel promuovere interessi Economici e di gloria personali, in un intruglio abilmente soffocato dalla disinformazione, la quale diffonde l’ignoranza in difesa dei balordi per il trionfo del male.

Sembrerebbe che l’intento sia dopo di me più nessuno, lasciando un ricordo fra i maggiori tiranni della storia Italiana.

I partiti Politici, i veri responsabili della discordia, sono null’altro che macchine di Potere capitanate da araffoni che hanno studiato come imporre ideologie clientelari per giostrare il pensiero della Comunità per propri interessi.

E’ sconvolgente constatare un Paese che fu precursore nell’arte e letteratura, sia sprofondato così in basso, dove le Filosofie Politiche divenute Scienza dell’Inganno, sino a raggiungere una posizione ben meritata di Delinquenza Politica, ad opera di Gruppi sostenitori del pensiero Marxista come esempio di sviluppo Sociale bilanciato.

Portare via le case, sconvolgere i sistemi di sussistenza e diffondere ingiustizie, sono divenute proprietà di merito eseguite da persone di livello, con imperfezioni mentali.
Il nostro Paese è in guerra da qualche decennio, una guerra Economica interna con effetti disastrosi che seminano continue sofferenze e morte, di cui i diretti responsabili giustificano come cause esterne con effetti incarnati nelle debolezze di individui predisposti a morire.

E’ triste constatare quando in mezzo alle cannonate, anche quelle silenziose, che danneggiano maggiormente gli innocenti e gli indifesi, si riscontrano Organizzazioni di Pace, Sindacati o promotori di Filosofie Spirituali le quali non intervengono a monte dei fatti che scatenano le ingiustizie con conseguenti rivendicazioni e guerre, ma fingono di sventolare le bandiere della pace molto dopo, quando il contenitore delle sopportazioni scoppia in rappresaglie di morte.

Gli anni di piombo, ogni tanto servirebbero anche quelli per riportare il senso di bilanciamento nella Società fra il Potere e gli afflitti.

Nel 1979, mi sono trovato per caso a passare da Messina (Sicilia), dove ebbi l’occasione di incontrare Sciascia, si proprio lui, il famoso scrittore contemporaneo, filosofo, Politico, Storico e Giornalista Palermitano Leonardo Sciascia.

Per chi non ha avuto il piacere di conoscere Sciascia, si può dire che era un uomo dal temperamento ottimista e dal pensiero rivolto all’emancipazione della Società, convinto che la verità c’è ed è individuabile nella ricerca del giusto e della realtà, basta cercarla per liberarsi dalla violenza , dall’inganno e dai danni della Politica.
Mentre ci scambiavamo i convenevoli, poco distante da noi passava un gruppetto di giovani, forse Marinai scesi da qualche nave di passaggio o forse no, i quali tutti in coro cantavano, “Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa trionferà”.

Rimasi un po’ scioccato da questo evento e dopo un momento di silenzio, colsi l’occasione per chiedere a Sciascia che cosa ne pensava di questi giovani, che a distanza di tanti anni dalla fine del Comunismo, erano ancora atrofizzati su ideologie ormai da lungo tempo tramontate.

Sciascia mi rispose con una frase a sorpresa: “Il martello batte sulla carne dei minchioni” un detto che in Italia è conosciuto quanto l’Inno di Mameli, e le cause del nostro ritardo nel raggiungere i livelli Europei, sono da dividere fra i nostri sistemi Politici e il Potere della Chiesa, i quali rendono questo detto sempre più attuale nonostante il passare dei tempi.

Mentre gli altri Paesi investono nella ricerca Sociale e industriale, per progredire con nuove tecnologie che rappresentano il progresso per una migliore qualità della vita, il nostro Paese produce da sempre perfetti minchioni innalzati a livelli esemplari per sostenere l’ingiustizia, la Globalizzazione, l’Euro, Tasse e super Tasse per ostacolare la produttività, far fuggire i Capitali, ingaggiando Professori da dieci e lode per ignoranza, oltre ai Saggi, i manigoldi e i tanti mafiosi Istituzionalizzati che gestiscono il destino della Nazione.
Da questo evento che dimostra l’arretratezza del Paese, rimasi profondamente sbalordito, per il fatto che la maggioranza degli Italiani sono consapevoli che il nostro maggiore problema Nazionale è la Politica di Sistema, eppure continuano a votare per cambiare la posizione delle medesime pedine già collaudate nell’affossamento del Paese.

Nel Paese vige una ignoranza costruita dal sistema mediatico informativo per non cambiare nulla e proseguire a mantenere una Politica preistorica imperniata sul “martello e minchioni”, a vantaggio della Casta che continua a seminare odio nella Società e verso la Politica.

Anthony Ceresa

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