In memoria di Enzo Jannacci, compagno di viaggio non violento amico della gente comune

Enzo Jannacci è andato dove tutti ci aspetta – Quando cantava “el purtava e scarp del tennis” io avevo veramente le scarpe da tennis, le uniche, non ne avevo altre, perciò mi consolavo canticchiando il bel motivetto per le strade di Verona. E Jannacci aveva anche scritto quella bella canzone “vengo anch’io..” ed ora anche lui è andato, dove tutti ci aspetta! Il “vengo anch’io, no tu no”, mi sembrava una canzonetta contro il razzismo, contro la separazione arbitraria fra esseri umani.. ed ho avuto la conferma del mio sentire avendo ricevuto la lettera di Peppe Sini, che dice: “La morte di Enzo Jannacci suscita in me un dolore profondo. Nel 1987 coordinavo per l’Italia la campagna di solidarietà con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel corso di quella campagna – e momento centrale di essa – vi fu anche una settimana di iniziative a Viterbo in occasione del primo maggio: l’evento conclusivo della settimana fu un concerto di Enzo Jannacci. Poiché non mi sembra che altri abbiano ricordato in particolare l’impegno antirazzista di Jannacci mi è sembrato necessario scrivere queste righe, per ringraziarlo ancora”

Ed anche Mao Valpiana ricoda la figura Enzo: “Oggi ho rimesso sul giradischi i vecchi LP (per i più giovani: dischi in vinile long playing a 33 giri) della mia collezione di Enzo Jannacci. 
“Enzo Jannacci in teatro” (meravigliose “Prete Liprando e il giudizio di Dio” e “Veronica”);
“Sei minuti all’alba” (stupenda “Soldato Nencini”);
“Le canzoni di Jannacci” (incredibile “Il cane con i capelli”);
“I successi di Jannacci” (fantastica “Il primo furto non si scorda mai);
“Jannacci” (commevente “Vincenzina e la fabbrica”, esilarante “Il bonzo”);
“Secondo te…che gusto c’è?” (imperdibili “Rino” e “Saxophone”);
“Ci vuole orecchio” (capolavori “Silvano” e “Si vede”);
“Foto ricordo” (memorabili “Mario” e “La poiana”).
Interessante notare che nel disco “Jannacci” che contiene la canzone “Il monumento”, Enzo nel reterocopertina ha voluto scrivere: “Il testo di questa canzone è tratto da un manifesto antimilitarista affisso a Piadena in occasione dell’inaugurazione di un monumento “Ai caduti di tutte le guerre”". Era un’iniziativa del Movimento Nonviolento.
Grazie, Enzo. Grazie davvero per la leggerezza e la profondità di quel che ci hai donato”

Grazie, compagno di viaggio Enzo, hai segnato la nostra epoca…!

Paolo D’Arpini

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