George’s, l’ultimo parto e l’ultima freccia (a tradimento), prima di andarsene a riposo (per grazia divina, si spera..) – E commenti caustici con dati elettorali alla mano

L’ultima freccia dell’ultimo parto

Per gli immemori, i Parti erano un impero che occupava parte dell’odierno Iran e della Turchia. Era inevitabile che si scontrassero con il più guerrafondaio, imperialista, feroce impero della antichità, e forse di sempre. Quello romano. Grandi i romani. Per quasi tre secoli si ammazzarono allegramente. I Parti combattevano con la cavalleria pesante (i catafratti), attorniata e protetta da cavalleria leggera armata di arco. Bravissimi cavalieri e bravi arcieri, quando scappavano, improvvisamente si voltavano e scagliavano l’ultima freccia. Non pochi romani lanciati all’inseguimento, pagarono a caro prezzo questa tattica. Tutta ‘sta manfrina non vuol essere sfoggio inutile di erudizione, ma solo spiegazione dell’adagio diventato popolare “la freccia del Parto”, appunto, che sta ad indicare l’ultima carognata dello sconfitto.

E chi è il truce arciere in questione?

L’ineffabile savoiardo presidente della Repubblica, in scadenza di mandato.

L’ex fascista, l’ex filonazista, l’ex carrista (nel senso che inneggiò ai carri di Krushev che avevano invaso l’Ungheria), il sicuro referente degli SUA, anche durante la guerra fredda, in chiusura di settennato si è scatenato. Prima, con la benedizione vaticana, tramite Casini (l’uomo buono per tutte le stagioni, e non solo), in tutta fretta nomina Monti senatore a vita. Entro 24 ore gli affida l’incarico. Una maggioranza incestuosa gli dà la fiducia e per un anno approva ogni schifezza che Monti propone, su ordine extra confini. Poi, a Camere sciolte, tutti, Monti, Berlusconi, Bersani e compagnia imprecano contro i provvedimenti che tutti insieme avevano benedetto.

Poi arrivano le elezioni.

Grillo sbanca e mette la casta di fronte al dilemma del diavolo.

Ammucchiata o nuove elezioni?

In entrambi i casi il Movimento 5 stelle schizzerebbe verso la maggioranza assoluta.

Ora il savoiardo presidente deve affidare l’incarico, almeno formalmente. Di più ci saranno subito da eleggere i due presidenti delle Camere.

Bel casino.

Il napoletano vorrebbe procedere così: Amato presidente del consiglio, PD, PDL e Monti a sorreggere il governo.

Berlusconi ha un prezzo: vuole accedere alla presidenza della Repubblica. Incubo storico.

Il governo così impostato avrebbe il compito di modificare la legge elettorale, di ridurre i costi della politica (ci credete?), di ridurre il numero dei parlamentari (ci credete?), e forse il numero delle province (ci credete?).

Poi di nuovo tutti al voto.

Onestamente non vi sembra un capolavoro democristiano, nella peggior accezione del termine?

Grillo esiste, è il primo partito d’Italia e ha un “prezzo”: fare le cose di buon senso del suo programma. Altrimenti arrangiatevi.

La casta è in pasticci seri. Molto seri.

Dovrebbero confessare di aver fallito, andarsene in blocco, e ammettere che da 68 anni hanno sbagliato tutto. Ma i loro padroni glielo permetteranno?

L’ultimo disperato tentativo del savoiardo presidente napoletano è un grido di sconfitta, un’ammissione di fallimento.

Ultima carognata che vorrebbe fare al Popolo Italiano.

La freccia del parto, appunto.

Ma, per la cronaca, i romani conquistarono tre volte nei due secoli di guerre, la capitale dei Parti e ne annetterono gran parte del territorio.

Chi vuol capire….

Fabrizio Belloni

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Commento di Marco Bracci: “In ogni azienda che si rispetti, se gli obiettivi non vengono raggiunti, il direttore viene mandato a casa: gli si prepara la lettera di dimissioni e lui deve solo firmarla, poi raccoglie i suoi ciottolini e se ne va.
Stessa cosa è successa al papa: doveva far prendere il potere dell’Italia a Monti e soci, per portare avanti i piani mondialisti, ma non ha saputo gestire il fenomeno M5S, che ora scombussola parecchio la scena politica. E poiché lo sapevano già prima che si andasse a votare fisicamente, hanno licenziato il papa per avere quello nuovo pronto il più presto possibile prima che sia troppo tardi. Che del successo di M5S lo sapessero già prima di aprire la prima scheda elettorale lo fa capire “Presa diretta” di RAI 3 di domenica 24: “… domenica prossima faremo un’analisi del risultato delle elezioni e la trasmissione avrà il titolo Tsunami (con tanto di sorriso ammiccante)” ha detto il conduttore.
E poiché sapevano già del boom dei grillini, sospetto che tenessero volutamente le previsioni basse per non invogliare la gente a votare M5S, il contrario di Bush quando fece uscire la notizia che aveva vinto lui, prima ancora che fossero finite le votazioni. Tutto serve a portare acqua al proprio mulino!”

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Commento di Silchi: “Anche io mi sto godendo lo spettacolo, e che spettacolo!
A dire il vero, però, ho cominciato ad avere dubbi sulla durata della purezza dei grillini durante il comizio di San Giovanni al quale sono stato presente, ed essendo andato in anticipo, ho potuto ascoltare anche gli interventi dei giovani rappresentanti grillini e, soprattutto, scrutare, cercare di carpire, tramite atteggiamenti, modo di vestire ed ascoltando i commenti, molti dei quali da me provocati, di quale tipo di ambiente è composto il popolo dei grillini.
La prima impressione è stata quella di essere capitato in un ambiente nuovo, ad oggi inimmaginabile, e questo è la buona novità del M5S.
La realtà del popolo dei grillini è un pochino diversa quella descritta da Blondet (esclusivamente no TAV ed estremisti di sinistra), anche se indubbiamente questa componente è ben presente, tant’è che ho potuto constatare una volontà comune di intendere la politica in maniera diversa, nuova, basata dall’impegno e da volontà di impegnarsi per una causa al di là del tornaconto personale.
Certo può essere l’ondata di entusiamo, della novità, in ogni caso queste sensazioni, ad oggi non le si potevano constatare nelle moltitudini (masse?) pseudo sindacali e post PCIini.
Tenendo conto che l’età media dei presenti non era poi così bassa, non si può nemmeno parlare di “beata gioventù”.
Questi gli aspetti positivi.
Avevo seguito molti comizi di Grillo in TV (Sky TG24), a dire il vero l’uno la ripetizione dell’altro, e questo è comprensibilissimo, comunque pieni di contenuti condivisibilissimi.
Però, mi aspettavo nel comizio finale qualcosina in più.
Ho cominciato a dubitare sul futuro dei grillini, quando, ad esempio, un consigliere regionale siciliano ha parlato del MUOS in termini esclusivamente ecologici, non una parola sul fatto che il MUOS appartenga all’esercito USA (nemmeno della NATO). Ecco, poteva essere un’occasione di rimarcare la voglia di sovranità nazionale, oltre che in termini di mercato, anche in termini politici.
In nessun intervento si è parlato di politica estera, e a questo punto mi chiedo, come faranno a disvincolarsi dall’usucrazia mondiale senza un minimo di prese di posizione in politica estera? Staremo a vedere.
In sintesi voglio dire che l’impressione è quella che il popolo dei grillini sia composto da “gente di sinistra” delusa dalle organizzazioni politiche e sindacali (mi ricorda tanto il concetto degli amanti traditi destristi), ma anche da “gente” proveniente da ambienti di destra.
Questo unire persone di diversa provenienza è forse l’aspetto più positivo del movimento di Grillo, avendo mandato al macero i dualismi tramite i quali hanno mantenuto il potere e affossato la popolazione (comunismo-anticomunismo, fascismo-antifascismo)….
Lo slogan che mi sarebbe piaciuto ascoltare è del tipo “fuori i mercanti dal tempio” (qualcosa di più significativo dal punto ideologico non avrebbero potuto enunciare).
In definitiva, al di là dell’aspetto super positivo di aver smascherato ed umiliato questi luridi faccendieri, e questo è lo spettacolo, temo che non saranno sufficienti quattro slogan ecologisti e sociali, per non essere invischiati nella melma dei loro sconfitti.
Bersani ha già dato per scontata la Presidenza della Camera al M5S….. primo passo?”

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Commento di Joe Fallisi: “C’è un reticente politically correct democVatico che è di Grillo e, ancor più, del suo movimento e riguarda proprio la politica estera, assurdamente considerata secondaria rispetto a quella interna. Innanzi tutto i rapporti con hamburgerlandia e il suo Presidente abusivo e Premio Nobel orwelliano-genocida (ma che è neVo, caVino, pVogVessista [TE POSSINO] e ama tanto i gay e la Vete) e con l’entità dei carognoni talmudici. Cosa fare degli aerei di cui recentissimamente lo Stato itaGliano ha deciso l’acquisto (con una somma di danaro che viceversa servirebbe a finanziare il reddito minimo di cittadinanza), e delle “missioni” dei mercenari tricolori all’estero, e delle più di cento fra basi e installazioni militari a stelle e strisce presenti sul “nostro” territorio, e dell’appartenenza alla Organizzazione Terroristi Nordatlantici, e della già avvenuta partecipazione al sacco della Libia (e forse prossimamente della Siria, nonché del Mali) ecc. ecc.?… I nodi verranno presto al pettine.”

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Risultati elezioni 24 e 25 febbraio 2013 e qualche brevissimo commento
di Claudio Martinotti Doria da Ozzano Monferrato

Distribuzione seggi alla Camera dei Deputati:

29,54% PIER LUIGI BERSANI 340 SEGGI
29,13% SILVIO BERLUSCONI 124 SEGGI
25,55% GIUSEPPE PIERO GRILLO 108 SEGGI
10,54% MARIO MONTI 45 SEGGI
2,25% ANTONIO INGROIA 0 SEGGI
1,12% OSCAR GIANNINO 0 SEGGI

Distribuzione seggi al Senato:

31,60% PIER LUIGI BERSANI 119 SEGGI
30,66% SILVIO BERLUSCONI 117 SEGGI
23,79% GIUSEPPE PIERO GRILLO 54 SEGGI
9,13% MARIO MONTI 18 SEGGI
1,79% ANTONIO INGROIA 0 SEGGI
0,90% OSCAR GIANNINO 0 SEGGI

Premesso che non ho mai creduto nella democrazia rappresentativa e che ho sempre osteggiato la partitocrazia, mi permetto di sintetizzare telegraficamente il mio pensiero post elezioni.
Il M5S è l’unica reale novità politica di queste elezioni, coloro che come me sono presenti in rete da molti anni ed hanno il polso della situazione degli umori della popolazione attiva ed acculturata (che è quella che naviga e si documenta in rete e non si informa alla tv e dai giornali), sapevano che avrebbe avuto un risultato straordinario, e dopo l’oceanica folla presente (e pagante le spese dell’evento) a piazza San Giovanni a Roma alla chiusura della campagna elettorale, hanno capito che sarebbe stato un risultato storico.
Ma non è stato sufficiente per avere la maggioranza in Parlamento, unica possibilità per cambiare veramente il paese, riformandolo radicalmente e cacciando tutti i vecchi arnesi della politica, i corrotti, i mafiosi, i millantatori, i parassiti, ecc..
Occorre ancora resistere qualche mese per arrivare alle prossime elezioni anticipate ed avere la maggioranza assoluta.
E’ vero che i libertari ed autonomisti, cioè coloro che non credono allo stato ed alla democrazia, neppure quella diretta e partecipata, hanno preferito astenersi dal votare, però votare il M5S è l’unica possibilità che rimane a questo paese per sganciarsi dalla partitocrazia e dalla democrazia rappresentativa, che ha fatto fallire questo paese.
Presupposto indispensabile per portare avanti istanze di vero decentramento, autonomia locale, alleggerimento istituzionale, monete locali, ecc., che sono i valori cui tende chiunque abbia a cuore la libertà, la dignità, le pari opportunità (non solo tra i sessi).
Quindi speriamo che i ragazzi del M5S e Grillo resistano alle lusinghe, strumentalizzazioni e mistificazioni tendenti a ricorrere all’alibi della salvezza del paese, lo spread, l’UE, l’euro, il debito pubblico, ecc. cioè tutte falsità tecniche finalizzate a continuare ad esercitare il potere, garantirsi i privilegi facendo gli interessi dei poteri finanziari, soggiogando gli italiani a livello di sudditi (cui purtroppo sono abituati, ma anche esasperati), e speriamo il M5S continui a comunicare alla popolazione come stanno veramente le cose, proponendo punti programmatici semplici da capire e veramente innovativi ed efficaci, per sottrarci da questa oppressione suicida.
Bisogna andare fino in fondo, senza aver paura delle conseguenze che questi parassiti paventano, l’importante e rifiutarsi di continuare a pagare noi il prezzo del loro fallimento, iniziamo a farlo pagare a loro che ne sono i veri responsabili. Basta coi privilegi e le menzogne, applichiamo un minimo di buon senso, senso della misura, del pudore, della responsabilità, manifestiamo quella dignità che questi infami hanno rinnegato da troppo tempo.

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