San Foca (Salento) – Issata la bandiera italiana su una boa, come gesto simbolico contro oleodotti gasdotti e trivellazioni a mare

LA BANDIERA D’ITALIA ISSATA IN MARE DAI CITTADINI a sottolineare l’inadempienza, quando non anche l’infamia, di chi deve difendere istituzionalmente il nostro territorio e non lo sta ancora facendo, mettendo a rischio la popolazione, il territorio e la sana e virtuosa locomotiva economica locale fondata su cultura, paesaggio tipico, salubrità, agricoltura e turismo!

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San Foca – nei pressi della Torre
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Venerdì mattina, 22 febbraio 2013, dopo aver vissuto amare giornate di evasione dei doveri da parte chi doveva vigilare e difendere il territorio istituzionalmente, ad ogni livello, a partire da quello governativo, fino al più piccolo ufficio di periferia, i cittadini si riuniscono sulla costa di San Foca vessata dalle multinazionali del gas che vi vorrebbero sbarcare e devastare ogni cosa, e in una manifestazione simbolica armeranno le imbarcazioni, i tradizionali gozzi in legno dei pescatori un tempo dipinti con gli occhi vigili sulla prua in segno apotropaico contro ogni male, ed altri natanti, per una riaffermazione della territorialità salentina sul mare antistante, dove per diverse settimane hanno scorrazzato le navi delle multinazionali del gas, semi-autorizzate da chi poteva interdire tali manovre, attività che hanno anche causato gravi danni ai locali operatori, pescatori che si son visti le reti distrutte, e non solo.

La vicinanza alla costa sotto ogni distanza minima di sicurezza, la tragedia sfiorata, che rischiava di trasformare San Foca persino in una nuova Isola del Giglio, come se già non bastassero le ansie apportate dal progetto della pericolosa sconquassante condotta del gas asiatico, e delle emissioni nocive e compromissioni paesaggistiche delle mega-infrastrutture industriali annesse nell’ entroterra immediato di Vernole!
Pseudo-autorizzate a scorrazzare da chi doveva vigilale affinché non fossero causati quei danni all’ integrità dei fondali ricchi di protettissime praterie di Posidonia oceanica, e relitti archeologici di ogni epoca, che invece sono stati causati, con trivellazioni non autorizzate che son state effettuate invece.

L’appuntamento è dunque al porto di San Foca alle ore 11.30, nei pressi della Torre.

In mare sarà simbolicamente posta una boa galleggiante con issata la bandiera nazionale italiana per ricordare alle istituzioni tutti i doveri di tutela dei cittadini, della salute, del territorio e del mare che sono stati disattesi del tutto, e a rimarcare il tutto, la presenza dell’Onorevole Elisabetta Zamparutti le cui interrogazioni parlamentari contro l’ infelice scelta dell’approdo del gasdotto nel basso Salento, sono state del tutto ignorate irresponsabilmente dal Governo!
Contro la colonizzazione industrializzante del territorio a cui il territorio e i suoi cittadini stanno ormai da mesi dicendo no plebiscitariamente e con sempre maggiore forza, contro i balletti volti a sfiancare gli operatori locali ed il cuore dei pacifici cittadini in merito alle varianti tecniche e di micro-ubicazione di una simile pericolosa abominevole infrastruttura non a dimensione di Salento, i cui impatti assolutamente non mutano al variare eventuale di questi micro-particolari con cui invece oggi si cerca di catalizzare l’attenzione della stampa, sviando il vero problema che è l’ assoluta anacronistica scelta del basso Salento per il passaggio del mega-gasdotto,si svolgerà subito dopo il simbolico evento in mare,
una importante conferenza stampa alla quale prenderanno parte

-) l’ Onorevole Elisabetta Zamparutti, della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che ha presentato nei mesi trascorsi alcune interrogazioni parlamentari sul problema dei gasdotti e dell’infelice ipotesi di un loro passaggio dal basso Salento, dalla costa Otrantina, come da quella di Melendugno e Vernole;

-) l’ Onorevole Sergio D’Elia, fondatore dell’ associazione Save Salento-Salviamo il Salento, tra le primissime associazioni, insieme alla rete di comitati del Forum Ambiente e Salute, a suonare i corni di allarme ed avvertire tutto il Salento dell’ imminente rischio gasdotto, che ha poi da lì portato alla nascita dei comitati specifici iperattivi sul territorio a sua difesa contro questa e altre sciagure ambientali e paesaggistiche;

-) rappresentanti degli operatori turistici di Melendugno, le cui marine sono insignite delle “Cinque Vele” e della “Bandiera Blu” per l’ eccellenza ambientale e paesaggistica del contesto costiero, nonché dell’entroterra;

-) i biologi per la difesa di un sito costiero che è sede prioritaria di nidificazione della iper-protetta tartaruga marina Caretta caretta;

-) i pescatori;

-) i rappresentanti dei comitati ambientalisti locali iperattivi da mesi sul territorio nell’attività di informazione e denuncia delle innumerevoli criticità insite nell’ ipotesi gasdotti;

-) i rappresentanti delle amministrazioni di Melendugno e Vernole.

FORUM Ambiente Salute – forumambientesalute@gmail.com

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