Ustica – A 27 anni dalla tragedia, in cui persero la vita 81 persone, una piccola verità vien fuori: a causare la strage fu un missile!

28 gennaio 2013: “La strage di Ustica avvenne a causa di un missile e non di una esplosione interna al Dc9 Itavia con 81 persone a bordo, e lo Stato deve risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli. Lo sottolinea la Cassazione in sede civile nella prima sentenza definitiva di condanna al risarcimento. E’ la prima verità su Ustica dopo il niente di fatto dei processi penali.”

“La strage di Ustica fu un disastro aereo in cui persero la vita 81 persone nel cielo tra le isole di Ustica e Ponza, venerdì 27 giugno 1980, quando l’aereo di linea Douglas DC-9, codice I-TIGI, decollato dall’Aeroporto di Bologna, appartenente alla compagnia aerea italiana Itavia, si squarciò in volo all’improvviso e scomparve in mare.”
Nel 2010 riportai a modo mio anche la storia di Guglielmo Ludovico Sinigaglia, che si definisce Testimone di Ustica e che ” a soli 37 anni rischiò la vita per riferire alla magistratura la sua versione dei fatti su Ustica, su come morirono 81 persone innocenti“.

I muri si fanno sempre più alti, per i muri si spende sempre di più. Muri come barriere all’altro, muri che dividano i buoni dai cattivi, lo sporco dal pulito. Muri israeliani che se potessero farebbero una muraglia cinese, muri americani, spagnoli, muri europei e orientali, muri globali…mura nelle città italiane, mura che creano sicurezza a chi ha paura.La fiducia nelle aule del governo se la danno fra loro, la barattano, dilatano tempi e modi per creare varchi a destra e sinistra, gareggiano nello sbeffeggiamento dei diritti e doveri.Si chiede fiducia ai cittadini nelle istituzioni; beffe gigantesche per chi ha ancora voglia di ninnarsi al suono di triviali conclusioni, come quella di Ustica.

Ma sono passati 27 anni e il muro dell’omertà politica internazionale si è fatto montagna e i parenti delle vittime, i conoscenti delle vittime, noi che leggemmo, noi che leggiamo, ci troviamo tutti di fronte ad un colosso voluto dal Fato: non è dato sapere. E’ una giustizia per certi versi zen. Il bene e il male, cause ed effetti sembrano non avere posto in questo nostro paese. Le dichiarazioni e i commenti si fanno sempre più cauti:” io allora non c’ero, tu allora eri bambino, noi faremo…”Leggeremo stancamente le motivazioni di fatti che i nostri figli non sanno nemmeno di cosa si parla, e cercheremo una buona giustificazione per dare ancora fiducia a coloro che mattone su mattone, lavorando alacremente pure di notte, erigono tra le nostre azioni e il nostro sentire un muro di gomma che non ci fa più neanche avvertire dolore quando ci sbattiamo contro.

Allora dovremmo irrompere in piazza un po’ tutti i giorni, bruciare le bandiere davanti al parlamento, le bandiere rossoverdibianche, quelle che “certi” si proponevano di far finire nella latrina, quelle che oggi si chiede siano messe nel cassetto ? Altro che reazioni drammatiche ai roghi dei vessilli israelo-americani…Non riusciamo più a scavalcare nemmeno lo steccato che segna il confine con il nostro vicino di autobus casa lavoro, che muore proprio come noi, giorno dopo giorno.Come tanti autistici ci beviamo le conclusioni perché dobbiamo campare.

“Vedrai, vedrai domani cambierà” cantava Luigi Tenco 40 anni fa, illudiamoci ancora e lasciamo il piccone in cantina, a noi è vero, popolo della pace di poeti ed artisti, a noi i muri fanno comodo per sentire meno male, forse non sarà domani ma un bel giorno cambierà…

Doriana Goracci

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