Tobin Tax, che piace tanto a George Soros – Perché?

Come mai i grandi finanziatori con in testa George Soros, il maggior speculatore mondiale (che ha scommesso e guida la speculazione che mira al fallimento di Grecia e dell’Euro), rivendicano a gran voce la “tassa Tobin”?

Visto che non sanno individuare la comune fonte del plusvalore del capitale industriale e finanziario, asinistra e amarxisti si chiedano almeno questo

ATTENZIONE. BANCHE E ISTITUZIONI FINANZIARIE NON AVREBBERO ALCUNA DIFFICOLTÀ A TRASLARE LA CAPITALISTICA TASSA TOBIN PRIMA SUI PICCOLI RISPARMIATORI E POI SUI LAVORATORI STESSI (COME VEDREMO IN DI SEGUITO).

Una Attenzione” come quando dicemmo: “Attenzione, pagheremo caro pagheremo tutti la modifica del titolo V C.” le conseguenze anche corruttive di quel che “Si scrive federalismo, si legge privatizzazione”.

PER LA CRITICA DEI SEMI-SINISTRI COME I LANDINI E SEMI-MARXISTI COME I BELLOFIORE, FABIANI SOSTENITORI DELLA TASSA TOBIN

Che fanno il “paio” con quelli della capitalistica “decrescita” (favorevoli a forme residuali di autoproduzione e al mantenimento delle forme di proprietà, di potere e di accumulazione capitalistica purché il Pil non cresca ma “decresca”)

Che sono spesso gli stessi che rivendicano i liberali diritti della “persona” che tutelano e vanno a favore dei diritti della “persona giuridica” impresa che in quanto dotata di potere fa soccombere quelli dei lavoratori non sostenuti da un potere.

Sembra doversi convenire che nel generale appiattimento sul congiunturale della cultura politica di questo “ventennio”, insiste e prevale più che una analisi dei fenomeni e della realtà la descrittività degli stessi, la descrizione di ciò che avviene a proposito delle vicende economiche e politiche come di quelle istituzionali e implicanti la questione del potere e della proprietà.

“Analisi” (per cosi dire) DESCRITTIVE dei provvedimenti “pro-crisi” come della politiche di guerra e degli armamenti, del lavoro e dell’ambiente, dei nobel alla UE di cui ci si scandalizza ma non si indaga il “perché” e per di più acriticamente esaltati dai psico-traditori della CGIL “di sistema” capitalistico; descrittività e “fantasmi” di quelli per un capitalismo della c.d. “decrescita” e/o del socioecologismo dalla TASSA Tobin richiesta dagli stessi più grandi speculatori tra cui G. SOROS il maggior speculatore mondiale (e che ha scommesso e guidato per il fallimento di Grecia e dell’Euro) con cui si appaiono i pseudo-sinistri Landini e Vendola, la cui responsabilità come quella dei politici non grave tanto quanto lo è quella degli intellettuali, veri e proprio TUI, tellettual-in e ancor più di quelli che si fanno passare per “marxisti” come, tra vai e tanti, uno per tutti il Bellofiore – favorevole al capitalismo di c.d. “decrescita” e al socioambientalismo – già opportunamente criticato da padre G. Pirola dopo il seminario su la Crisi e il ritorno di Marx del quale ci si rese conto – noi da anni e Pirola in quella occasione – di quello che Brecht definiva precisamente come “semi-marxismo” – come è il caso del Belfiore – e “revisionismo” marxiano di telletuali e di quanti dimostrano da un lato di aver smarrito o dimenticato o ripudiato il concetto di potere e di proprietà attinenti ad primari e fondamentali “Elementi di cultura del diritto dello stato. Il potere dall’alto antitesi della democrazia” che qui sotto riassumiamo.

Il sostegno alla “tassa Tobin” non è solo un ennesimo errore della “ex-sinistra” politica e sindacale, dei Vendola e Landini, e di quella c.d. “intellettuale”, come i Bellofiore (col suo semi-marxismo direbbe Brecht o “non-marxismo” disse Pirola) fatti pagare caro a tutti e commessi da quando l’asinistra avviò questo “ventennio” col maggioritario, abolendo il proporzionale, così come il ventennio fascista iniziò col maggioritario, cassando il proporzionale.

Gli stessi Tobin, FMI ed “esperti” dicono impraticabile la pur simbolica tassa “se non applicata simultaneamente e con le identiche modalità in tutto il mondo, compresi i ‘paradisi fiscali” dei finanziatori di Renzi”; altrimenti il capitale continuerebbe a volare dove è ancor più libero che nei paesi dove è stato statalisticamente liberalizzato con leggi dello stato volute in Prims da Blair in GB e centrosinistra in Italia.

Dunque, una nirvana-tassa. Ciò nonostante otterrebbe il risultato, ricercato e voluto dal grande capitale monopolistico finanziario di speculatori come il Soros, di centralizzare ulteriormente il mercato mondiale delle operazioni di arbitraggio in valuta.

L’ideologia è una sovrastruttura confusa che maschera le condizioni reali. Lo stesso “confuso” della confusione sulla tassa Tobin creata dalla asinistra e da “marxiani o marziani” (come li diceva Pirola) incapaci di individuare quella che per borghesia industriale e borghesia finanziaria è la comune fonte del plusvalore che proviene dal pluslavoro dei salariati.

Si ridimostra qui il significato del punto di vista plebeo (che manca a semi-sinistri e semi marxisti) del marxismo, diverso da quello che la borghesia disprezza. “Plebeo” significa non ideologico, nel senso marxiano di ideologia come confusione sovrastrutturale che maschera la realtà, dove, per smascherarla, deve essere plebeo , cioè veramente marxista, lo sguardo e il punto di vista e non soltanto l’intenzione di e per dirsi di essere “per i lavoratori” o “marxiani”.

“Marxiani-marziani” sono forse vittime della formazione di Università che Cernysevskij, l’uomo del “Che fare?”, definiva “una fabbrica di pompieri” già allora ed ancor più oggi che sono il maggior veicolo della frantumazione del pensiero e delle scienze, e che come i “sinistri” ora si ritrovano dalla parte dei Tobin e dei finanziari come Soros che rivendica a gran voce la tassa Tobin.

Si che nel frattempo, presi dalla nirvana confusione, succede, ad es. , che mentre la Corte dei conti (che ha anche sancito come “recessive” e “pro-crisi” e quindi non migliorativa del debito le misure del governo) ha calcolato 98 milardi di imposta per le concessionarie delle slot macchine, questi ora sono stati ridotti a 2,5 miliardi dal governo ( ma sono cosi tante e quotidiane le misure- scandalo di questo governo, che non si riesce a citarle tutte);

Altresì, nella nirvana confusione dei semi sinistri e semi marxisti che non sapendo di teoria del valore, del plusvalore, del denaro e della crisi invocano qualsiasi tipo di critica FABIANA alla rendita, si arriva a considerare “di sinistra” l’idea della Francia di Hollande, che tiene sotto il tallone di ferro i francofoni paesi coloniali – costretti a trasferire valuta e moneta “francofona” direttamente nelle casse del Tesoro francese –, la proposta di tassare le grandi ricchezze: ignorando che nel ‘900, la destra quale è il capitalismo, nei suoi Paesi le tassava del 90%” e negli USA del 91%, fino a Regan (che abbassò l’aliquota al 20% ) seguito da Paesi capitalistici del “blocco storico” atlantico.

Angelo Ruggeri

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