L’universo è un caos… eppure bisogna operare per il logos (meglio ancora per il Nomos)

Lunario Paolo D'Arpini 7 ottobre 2012

Pur sostenendo che “l’Universo è un mostro e un caos”, non per questo Nietzsche propone una vita senza regole; ma le regole devono servire a un potenziamento della vita e non ad un suo impoverimento, devono basarsi su valori vitali che vadano contro il decadimento biologico.

Nietzsche comunque si muove nell’ambito della decadenza europea ma ne indica il suo superamento, nonché il superamento del nichilismo, cioè la volontà del nulla che nega la vita (per esempio idealismo e cristianesimo): il Superuomo è principalmente colui che non teme di vivere in un cosmo insensato, egli abbatte le vecchie tavole dei valori che hanno impoverito l’ Umanità, proponendo nuovi valori che rafforzino l’esistenza (al contrario di Schopenhauer che vuol negare la volontà di vivere); così il Superuomo redime il divenire.

In “Così Parlò Zarathustra” siamo invitati ognuno a conquistare la propria Verità.
Questo tipo umano, intellettualmente potente, è in continua espansione e autosuperamento (la Volontà di Potenza). E’ concepita una nuova Umanità non più cristallizzata ma tesa alle ardite sperimentazioni.

Contro la concezione lineare e finalistica della realtà, Nietzsche propone l’Eterno Ritorno, una circolarità nella quale ogni cosa ritorna su se stessa, senza un fine.

L’individuo creatore lavora quindi ad un potenziamento della realtà, è riconoscente alla bontà della vita, anche nei suoi aspetti più terribili e contradditori (vedi la Tragedia greca). Possiamo trovare un esempio di questo nell’età del Rinascimento.

Eraclito, Tucidide, Machiavelli, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Cellini, Goethe, hanno contribuito ad un abbellimento della vita.
Gli asceti che disprezzano il corpo e intristiscono con le loro esibizioni la vita, vengono condannati in quanto nemici del Tutto. E’ una visione antimetafisica, antiwagneriana e tragica dell’esistenza; non esiste neanche la Materia ma solo”quanti di potenza”: una nuova metafisica?

Alberto Sordi

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