Terzo mondo e carne in tavola – Franco Libero Manco: “Chi mangia gli animali contribuisce alla distruzione del pianeta..”

Devono sapere coloro che lottano a favore del Terzo Mondo, ma che si ritrovano in incontri programmatici e cene a base di bistecche, che essi stessi sono la causa indiretta della fame dei popoli meno abbienti: le terre delle popolazioni più povere vengono acquistate per pochi spiccioli dalle multinazionali per coltivare alimenti destinati agli animali d’allevamento: negli ultimi 10 anni 200.000 indiani si sono suicidati per la disperazione di non riuscire a pagare i debiti che l’acquisto di dosi sempre più massicce di fertilizzanti e pesticidi richieste nelle monocolture (le poche cose che riescono ad esportare alcuni paesi del Terzo Mondo) e soprattutto per non poter disporre delle terre che in stato di biodiversità consentiva il loro sostentamento.

Il 75% dei cereali consumanti dagli animali d’allevamento viene dai paesi in via di sviluppo: 36 dei 40 paesi più poveri del mondo esportano cibo verso gli Usa e l’Europa. Un’area grande 7 volte l’Europa viene impegnata per produrre alimenti per animali. Quasi l’80% dei cereali coltivato in Europa è destinato agli animali d’allevamento. Devono sapere che mangiando carne si contribuisce ad affamare o a far morire qualcuno nel Terzo Mondo.

Devono sapere coloro che invitano a non sprecare l’acqua che l’industria della carne nel mondo assorbe il 70% di acqua potabile e che a causa della carenza di tale prezioso elemento ogni giorno muoiono 35.000 persone. Gli allevamenti assorbono più del 50% dell’acqua potabile disponibile. Una mucca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, quanto 100 esseri umani (si risparmia più acqua rinunciando ad un kg di carne bovina che fare la doccia per 2 anni).

Devono sapere coloro che si sperticano a proporre fonti di energia alternativa che l’industria della bistecca assorbe un terzo dell’intera energia disponibile in Occidente e che se tutta l’umanità adottasse il nostro stile di vita ci sarebbe un collasso immediato di tutti i sistemi tecnologici.

Devono sapere coloro che lottano contro l’inquinamento dell’aria che ogni kg di carne di manzo, che essi stessi magari consumano, genera 36 kg di Co2 che equivale all’inquinamento di un’automobile per 70.000 km di marcia; che il metano e l’ammoniaca derivanti dagli escrementi di animali e dagli scarichi delle concerie causano le piogge acide; che gli animali producono 130 volte più escrementi dell’intero genere umano e che questo causa acidificazione dei terreni, dei mari, dei laghi, dei fiumi, inquinamento delle falde acquifere, riduzione della biodiversità, erosione del terreno ed effetto serra: gli animali d’allevamento producono gas serra più di tutti i veicoli del mondo.

Devono sapere coloro che lottano contro la distruzione delle foreste che il 75% delle foreste pluviali sono state distrutte, che il 90% del terreno disboscato della foresta amazzonica è adibito a pascolo; che ogni 2 secondi viene rasa al suolo una superficie di foresta grande quanto un campo di calcio; che per un solo hamburger vengono abbattuti 5 mq di foresta. Devono sapere o loro che in teoria parlano di saggia amministrazione delle risorse naturali che: su un ettaro di terra, nello stesso periodo di tempo,si possono produrre i seguenti alimenti:1.000 kg di ciliegie,2.000 kg di fagiolini,4.000 kg di mele,6.000 kg di carote,8.000 kg di patate,10.000 kg di pomodori,12.000 kg di sedano,oppure…50 kg di carne di manzo.

Devono sapere che:per produrre 1 solo kg di carne di manzo sono necessari:50.000 litri di acqua,9 litri di petrolio,15 kg di cereali,12 mq di foresta. PRATICAMENTE CHI MANGIA UN KG DI CARNE BOVINA CONSUMA: circa 50.000 litri di acqua potabile, in un mondo in cui 9.000 bambini muoiono ogni giorno a causa dell’acqua inquinata (secondo l’OMS l’80% delle malattie e più di un terzo dei decessi nel Terzo Mondo è dovuto all’acqua contaminata); 9 litri di petrolio (ogni litro produce 36 kg di Co2); 15 kg di derrate alimentari (i cereali necessari a produrre un solo hamburger sfamerebbero 40 bambini per un giorno);12 mq di foresta (il 75% delle foreste pluviali è già stata rasa al suolo per essere adibita a coltivazione di monocolture e pascoli per animali d’allevamento), oltre per il legname dei nostri mobili. A questi bisogna aggiungere l’iperbolica cifra delle spese sanitarie necessarie a curare le malattie dovute dalla carne e dall’inquinamento dell’aria, della terra, del mare, delle falde acquifere, il buco nell’ozono, le piogge acide, la desertificazione ecc.

A questi bisogna aggiungere la sofferenza e la morte per fame delle popolazioni in via di sviluppo dovute alla sottrazione del 70% delle terre dei contadini da parte delle multinazionali agroalimentari-zootecniche per destinarle a pascolo o a coltivazioni di monocolture.A questi bisogna aggiungere l’estinzione, irrevocabile dalla faccia della terra per tutti i millenni che verranno, di un’infinità di specie di vegetali e animali: basti pensare che per produrre un solo hamburger si perdono 6 mq di foresta, una ventina di specie vegetali, una dozzina di specie di uccelli, di mammiferi e rettili.

A questi bisogna aggiungere il fatto che il mangiatore di carne consuma 20 volte più acqua di un vegetariano; che il 20% della popolazione mondiale può concedersi il lusso di mangiare la carne perché l’80% digiuna, che un chilo di carne è prodotto a scapito di una foresta bruciata, di un territorio eroso, di un fiume disseccato, di un mare avvelenato, di milioni di tonnellate di inquinanti rilasciati nell’atmosfera. Devono sapere coloro che fingono di interessarsi dei problemi socio-ambientali che in questo stato di cose o si è la soluzione o si è la causa del problema.

Franco Libero Manco

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