NO ALLA “MANOVRA” DI MONTI MARIO DETTO IL BANCARIO E NO AI PARTITI CHE LO APPOGGIANO (ricordiamoci di non votarli quando sarà il momento..)

Quando voteremo ricordiamoci di chi approverà questa stangata pazzesca.

CON MONTI SIAMO CADUTI DALLA PADELLA NELLA BRACE
Nelle modifiche alla manovra solo scarsi miglioramenti e più tasse. Ci vuole una purga per chi ha di più e per chi non ha mai pagato. Avanti con gli scioperi, le manifestazioni e i presìdi davanti alle prefetture!

“Non c’è ingiustizia peggiore che fare le parti uguali tra diseguali” (don Milani)

L’ITALIA È COMMISSARIATA, LA POLITICA È COMMISSARIATA
La democrazia è sospesa nel nostro Paese. Le forze della rappresentanza politica si sono ritirate a favore di soluzioni tecnocratiche antipopolari mai elette da nessuno. A che serve votare per poi ritrovarsi un governo che non ci rappresenta?

Anche i sindacati rappresentanti dei lavoratori sono ormai commissariati dal governo: vengono ricevuti ma senza essere ascoltati e senza poter trattare, perché decide tutto Mario Monti.

Abbiamo un governo tecnocratico non eletto che mette persino la fiducia sulla manovra, a conferma che oltre ad una crisi istituzionale siamo in presenza anche di uno strappo democratico.

A livello internazionale le cose non vanno meglio. L’Italia è sostanzialmente commissariata nelle decisioni da un Consiglio europeo mai eletto da nessuno, formato dai capi di Stato e di governo dove Germania e Francia la fanno da padroni. Le proposte provenienti dal Consiglio europeo vengono poi elaborate da una Commissione europea, anch’essa mai eletta da nessuno, tornando poi al Consiglio sotto forma di provvedimenti per l’approvazione, previo parere puramente consultivo del Parlamento europeo, questo sì eletto dal popolo, ma che non conta nulla.

UN CAPOLAVORO DI EUROPA DEMOCRATICA, NON C’È CHE DIRE!

La sovranità appartiene al popolo e non alle banche e ai tecnocrati. OCCORRE INVOCARE A GRAN VOCE LA POSSIBILITÀ DA PARTE DEL POPOLO ITALIANO DI POTER DECIDERE DELLE POLITICHE SOCIALI CHE LO RIGUARDANO, E PER QUESTO BISOGNA COMINCIARE A PENSARE SERIAMENTE AD ELEZIONI AL PIÙ PRESTO.

UNA NEUROMANOVRA RECESSIVA

L’ex premio Nobel dell’economia Paul Krugman ha scritto: ”Pensano che la crisi dipenda da un eccesso di spesa nei paesi indebitati, mentre il problema è che si spende troppo poco nell’insieme dell’Europa”. Giusto, si deve aumentare la domanda! Ma a cosa sono servite invece le manovre estive berlusoniane e questo decreto? A diminuire le aspettative di crescita per i prossimi anni! Chiunque comprende che colpendo chi non ce la fa ad arrivare a fine mese e allontanando i giovani dal lavoro per farci restare i loro nonni, l’economia affonda. La stessa Corte dei Conti ha manifestato seri dubbi su questa manovra. Perché aumentando l’Iva, l’Irpef regionale, le accise sulla benzina e la tassa sulla casa si riducono i consumi, perciò anche la produzione e quindi pure le entrate fiscali, per cui serviranno nuove manovre di riequilibrio dei conti pubblici.

SACRIFICI INUTILI.

I mercati se ne fregano altamente di Monti e delle sue manovre, lo spread tra Btp decennali e bund tedeschi continua a salire. La crisi può essere fermata solo modificando i trattati dell’Unione Europea e le regole della Banca Centrale Europea, come hanno sostenuto recentemente centinaia di economisti (documentoeconomistiblogspot). Ma la Germania si rifiuterà di farlo fintanto che avrà liquidità per lo shopping dei beni pubblici privatizzati e svenduti dei Paesi periferici, e finchè non vedrà ridotti diritti e salari dei lavoratori nei Paesi più deboli che partecipano attivamente all’indotto tedesco, che in questo modo diventa per la Germania economicamente più conveniente.

UNA PATRIMONIALE SUI POVERI CHE SALVA I PRIVILEGIATI

Anche i professori sbagliano e meritano brutti voti. Banalità, ferocia contro i deboli e complicità con i forti sono gli errori segnati in rosso di questo governo. Politiche che vengono spacciate come tecniche e neutrali sono in realtà socialmente insopportabili e pescano nel mucchio senza rispondere, perciò, a principi di equità. Il prelievo sulle barche e i natanti di lusso porterà nelle casse dello Stato solo 285 milioni di euro, mentre dalle pensioni e dall’Ici ci scippano 15 miliardi! C’è in questa manovra un colpo durissimo sulle pensioni all’interno di un’idea portante che sembra essere quella di fare cassa sui poveri del nostro Paese, perché i conti della previdenza sono in ordine. Con i tagli agli Enti locali e alle Regioni, la tassa sulla casa, l’aumento degli estimi catastali, delle accise sulla benzina e dell’Iva si grava di più su chi non ha, reperendo risorse da chi ha già pagato ampiamente durante un quindicennio di politiche berlusconiane.

CONTINUITÀ COL GOVERNO BERLUSCONI

C’è un filo nero che collega Monti al governo precedente. Monti è sceso a patti in via riservata con gli interessi sociali del blocco berlusconiano: ne sono esempio le frequenze tv gratuite a Mediaset, la mancata patrimoniale sulla ricchezza, le timide misure contro l’evasione fiscale, nessuna rivalutazione delle rendite catastali per le gerarchie Vaticane, la chiusura ad ogni istanza di equità sollecitata dai sindacati, l’esenzione dei tassisti (noto bacino elettorale di B.) dalle liberalizzazioni, nessun prelievo maggiore sull’Irpef di chi guadagna 75.000 €, al posto del quale il Ministro “dumbo” Giarda ha deciso un aumento dell’addizionale regionale dallo 0.9 al 1,23 che peserà parecchio sulle nostre buste paga anche retroattivamente per tutto l’anno appena trascorso.

Anche esautorare il Parlamento dalle proprie funzioni mettendo la fiducia ricorda da vicino le pratiche berlusconiane, così come la stessa politica dei 2 tempi: prima il risanamento poi lo sviluppo, il quale, puntualmente, non arriva mai!

Certo Monti è persona più presentabile, ma al lato pratico fa le stesse cose di quello impresentabile. A cosa è servito dunque girare pagina?

In questo contesto non si salva neppure il Pd, che da una parte è fortemente sospettato di inciucio, e dall’altra si è certamente caricato di grosse colpe votando a scatola chiusa la fiducia iniziale al governo senza fare prima una discussione sulla manovra.

IL CONTO

Secondo la Cgia di Mestre (il Centro studi della Confederazione generale degli artigiani veneti) se si sommano a questa gli effetti delle manovre economiche varate dal governo Berlusconi il peso sui bilanci familiari raggiungerà, nel quadriennio 2011-2014, i 6.400 euro. È un massacro sociale. Una vera e propria stangata che rischia di mettere in ginocchio l’economia del Paese.

Complessivamente queste 3 manovre avranno un effetto nel quadriennio 2011-2014 pari a 161,1 miliardi di euro, una cifra astronomica.

NON SAREBBE STATO MEGLIO ANDARE ALLE URNE PER CHIEDERE AI CITTADINI IL CONSENSO AD UN’ALTRA MANOVRA, DENTRO UN’ALTRA STRATEGIA, PER UN ALTRO PROGETTO DI PAESE E DI EUROPA?

UNA PURGA!

Si possono mantenere inalterati i saldi della manovra prendendo i soldi da chi finora ha fatto festa, mediante:

- una purga dell’1% sopra il milione di euro di patrimonio per reperire 20 miliardi di risorse colpendo solo il 5% della popolazione più ricca.

- una purga sulle inutili spese militari, cominciando coi cacciabombardieri F 35, che da sola vale 13 miliardi; una purga da qui al 2026 di 50 miliardi di euro sulle spese per gli armamenti (sommergibili, caccia, veicoli blindati).

- una purga di almeno il 15% per i capitali scudati per reperire 15 miliardi

- una purga sulle grandi opere in favore invece della messa in sicurezza delle scuole e del territorio da frane, terremoti, alluvioni ecc.

- una purga sui capitali italiani depositati in Svizzera, facendo un accordo temporaneo, coerente con le posizioni europee, che porterebbe alle casse dello Stato dai 12 ai 14 miliardi applicando le aliquota italiane (12,5%) ma se si applicano le aliquote tedesche si sale a 30 miliardi.

- una purga agli evasori fiscali abbassando la soglia di transazioni in contanti consentite sotto i 300 euro; elenco telematico clienti-­fornitori per qualsiasi impresa; obbligo per commercianti e professionisti di un apposito conto corrente a incassi e pagamenti di lavoro.

- una purga sulle transazioni finanziarie con aliquota al 0.05% esclusi mutui e contratti assicurativi, titoli di stato ed azioni sul mercato primario. Per i titoli derivati un’aliquota del 0.1%.

- una purga per le aliquote Irpef sui redditi alti (sopra i 75 mila euro all’anno, e per chi ne guadagna 200mila)

- una purga con l’Ici sulle attività di lucro della Chiesa: 1 miliardi di introiti fiscali

- una purga alla casta politica attraverso la diminuzione del numero dei parlamentari, la revisione dei rimborsi elettorali ai partiti, il dimezzamento delle indennitá dei parlamentari, l’abolizione delle province, l’eliminazione dei vitalizi dei politici a tutti i livelli.

CONCLUSIONE

Non di liberisti bocconiani il Paese ha bisogno, ma di una solida personalità di impronta keynesiana di sinistra. Così la vittoria in Francia dei socialisti alle prossime elezioni potrebbe creare in sede europea quelle alleanze utili a realizzare una struttura di controllo sulla funzione e sul ruolo delle agenzie di Rating, cambiando il mandato e la missione della Banca centrale europea affinchè diminuiscano i tassi di interesse sui debiti e si stabilizzi il rapporto debito pubblico/Pil. Questo consentirebbe politiche di espansione della spesa pubblica e quel sostegno alla domanda senza cui non si può crescere.

NO ALLA FIDUCIA A QUESTA STANGATA PAZZESCA DEL GOVERNO MONTI!

ELEZIONI AD APRILE DOPO IL REFERENDUM PER CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE !

AVANTI CON GLI SCIOPERI E LE MANIFESTAZIONI IN TUTTO IL PAESE!

Franco Pinerolo

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