Archivio di novembre 2011

Bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica… trinità indissolubile nella nuova filosofia della natura….

Erik Guido Petrangeli mi ha scritto: “Caro Paolo, come sai sto “tentando” di scrivere un libro sull’agricoltura biologica. All’interno di questa pubblicazione avevo pensato di metterci una sorta di glossario per spiegare alcune voci legate all’agricoltura biologica e tra queste c’è ovviamente il Bioregionalismo. Visto che tu sei uno dei massimi esperti su questo tema, mi farebbe piacere se potessi scrivere una articolo (max 3mila battute) sul Bioregionalismo in modo da inserirlo nel libro”

Gli ho risposto: “va bene scriverò… anche perchè il sunto sarà utile come promemoria per la prossima assemblea generale su ecologia profonda, bioregionalismo e spiritualità laica, prevista a Roma (o dintorni) per il solstizio estivo del 2012, però le battute contale tu..”

Parlare del Bioregionalismo in tremila battute equivale a raccontare la propria vita in tre minuti sono costretto ad usare frasi lapidarie e sentenze sparpagliate. Bioregionalismo è un un neologismo per descrivere un processo vitale lungo come la vita.

Però una breve premessa occorre farla. Bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica sono la trinità della nuova filosofia o religione della natura.

L’ecologia profonda analizza l’organismo, le componenti vitali e geomorfologiche, le loro correlazioni e funzionamento organico ed il bioregionalismo riconosce gli ambiti territoriali (bioregioni) in cui tali processi si manifestano in forma qualificata di “organi” territoriali e culturali. Come terzo elemento componente c’è “l’osservatore”, cioè l’Intelligenza Coscienza che anima il processo conoscitivo, da me definita “spiritualità laica”. Ovvero la capacità e lo stimolo di ricerca e comprensione della vita che analizza se stessa. E soprattutto la sua messa in pratica.

Secondo me non vale la pena di risalire all’inventore del termine “bioregionalismo” poiché, come in effetti è per l’ecologia e per la spiritualità, è qualcosa che è sempre esistita, in quanto espressione della vita, perciò nelle diverse epoche storiche questi processi hanno ricevuto nomi diversi: panteismo, spiritus loci, animismo, etc. Ed in ogni caso questi tre modi descrittivi sono indivisibili l’uno dall’altro, come è indivisibile l’esistenza. Diceva un grande saggio: “Noi non possiamo essere altro che una parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati” (Nisargadatta Maharaj).

Ed ora alcune espressioni al vento:

“E’ buona norma, nell’approccio bioregionale, prima di tutto tentare di conoscere l’ambito in cui si vive, delimitandolo attraverso lo studio geomorfologico del territorio, della flora e della fauna. La bioregione è un’area omogenea definita dall’interconnessione dei sistemi naturali e dai viventi che le abitano. Una bioregione è un insieme di relazioni in cui gli umani sono chiamati a vivere e agire come parte della più ampia comunità naturale che ne definisce la vita”

“L’idea bioregionale consiste essenzialmente nel riprendere il proprio ruolo all’interno della più ampia comunità di viventi e nell’agire come parte e non a parte di essa, corregendo i comportamenti indotti dall’affermarsi di un sistema economico e politico globale, che si è posto al di fuori delle leggi della natura e sta devastando, ad un tempo, la natura stessa e l’essere umano”

“La limitazione e separazione nella coscienza non è reale, allo stesso modo in cui la luce del sole non risulta compromessa o menomata dallo specchio, parimenti la pura consapevolezza è intonsa e non divisa dall’operato immaginario della mente individuale. Dove sono interno ed esterno per la coscienza suprema che entrambi li compenetra e li supera? In realtà la sola idea di una tale separazione è impensabile nella sorgente di luce che unicamente è..”

“….la necessità di “ridurre e dare delle spiegazioni” sta proprio nel distacco che la lo spirito intelligente ha nel momento del concepimento una parte del tutto si contestualizza un un modulo storico. La singola parte ancestralmente sa di appartenere al tutto e quindi nelle condizioni ristrette dello spazio tempo tende in continuazione (ascesi) a ricongiungersi con lo spirito intelligente infinito di cui fa parte e cui inevitabilmente tende..”

“Che cosa sarebbe la vita senza memoria?… Mi sono posta questa domanda osservando alcune persone ammalate di Altzeimer. Questi esseri, che pure hanno vissuto una intensa vita, di lavoro, di relazioni, di affetti, oggi per qualche strano meccanismo, sono “uscite” dalla realtà con cui non condividono più nulla…. Chi erano prima?…dove e come hanno vissuto? … appartenevano ad una cultura, ad un territorio, avevano un carattere, delle abitudini, celebravano dei riti, rispettavano delle tradizioni, parlavano una lingua o più d’una!…tutto questo è cancellato nella loro memoria…. Essi non ricordano più nulla… sono semplicemente dei corpi ancora in vita che vivono senza relazioni: respirano, mangiano, osservano ciò che gli sta’ intorno…..ma non sono collegati a niente… le relazioni originano identità….”

“L’attuazione bioregionale in chiave politica. Il Bioregionalismo ha due obiettivi: recuperare e tutelare al massimo l’ambiente naturale; ridisegnare nuovi confini delle regioni, tenendo finalmente conto delle loro caratteristiche etniche, ambientali, linguistiche, sociali e produttive. Il tutto in una visione della Stato che ”invece di amministrare se stesso, attraverso la sola tutela della burocrazia, (tra le più arretrate del mondo), si occupi finalmente e seriamente dei grandi problemi nazionali e della tutela dei cittadini”

“..l’immagine che si vuole evocare con la parola “bioregionalismo” un neologismo usato dallo stesso Peter Berg. Diciamo che il “bioregionalismo” contraddistingue un modo di pensare che muove dall’esigenza profonda di riallacciare un rapporto sacrale con la terra. Questo rapporto si conquista partendo dalla volontà di capire -riabitandolo- il luogo in cui viviamo. Una bioregione infatti non è un recinto di cui si stabiliscono definitivamente i confini ma una sorta di campo magnetico (aura – spiritus loci) distinguibile dai campi vicini solo per l’intensità delle caratteristiche che formano la sua identità, alla stessa stregua degli esseri umani, contemporaneamente diversi e simili l’uno all’altro…”

“Riconoscendo l’esistenza delle diverse realtà delle nostre quotidianità siamo in grado di coglierne la ricchezza e l’unicità, conservandone la memoria quale eredità culturale. Possiamo in tal modo cogliere l’anima del luogo dove abitiamo, ove mente e corpo si fondono in un atto profondo d’amore e di gratitudine verso questa terra che ci ha donato la vita, la quale racchiude le leggi cosmiche. Difenderla implica tutto questo, nella piena consapevolezza che esiste un’altra realtà molto insidiosa, quella della perdita delle identità, della distruzione delle culture con i loro paesaggi uniformi, prossimi ai deserti..”

“L’esperienza degli orti e dell’agricoltura urbana, seppur con qualche anno di ritardo, si sta diffondendo molto velocemente anche in Italia. Se esistesse una mappatura, vedremmo migliaia di puntini disegnati sulla cartina dell’Italia: gruppi auto-organizzati, orti didattici, orti sul balcone, aiuole coltivati a lattuga, orti sinergici. Tra tangenziali, cavalcavia, ponti, semafori, autostrade, ecco apparire qua e là un orto in tutta la sua bellezza”

“…non si può fare a meno della biodiversità, ovvero i sistemi naturali che sostengono la sopravvivenza di noi tutti. Osserviamo che ovunque avanza la desertificazione (non soltanto siccità bensì perdita dell’humus in seguito al dilavamento dei terreni di superficie), la deforestazione, l’utilizzo improprio dei terreni per produzione elettrica, l’impoverimento dei suoli dovuti a monoculture, la modifica dell’ambiente e, in generale, la dispersione del patrimonio biologico delle specie animali e vegetali, tutti aspetti che dederminano una perdita economica considerevole anche nell´economia….”

“L’unico “sviluppo” che consente la vita della biosfera è un processo completamente non-materiale, qualcosa che significhi l’evolversi di cultura, arte, spiritualità”

“Il nostro è un lavoro di chi ama osservare l’inverno che finisce e la primavera che avanza, sentire tamburrellare il picchio, sentire l’improvviso fruscìo degli stormi di fringuelli sopra la testa come l’ala di un angelo. Quale calcolo economico possiamo fare di questo lavoro, che faccia rientrare anche la sensazione di essere lambiti da un’ala di angelo? Ho cercato di dare un esempio piccolo e concreto di un modo di lavorare che abbia cura della terra e degli altri esseri perché vorrei fare una domanda. E’ concepibile un’amministrazione politica -di qualunque livello organizzativo- che legifera attorno a questa modo di lavorare slow?”

“…continuo a dedicarmi, in teoria ed in pratica, a questa ricerca, occupandomi magari di agricoltura biologica, alimentazione bioregionale, cure naturali, spiritualità e arte della natura.. Io personalmente sono giunto, per mezzo di esperienze vissute e di considerazioni e riflessioni sugli eventi, a condividere pienamente il pensiero ecologista profondo, il vegetarismo e la spiritualità laica”

“Il mondo è un grande laboratorio bioregionale. Forse non abbiamo bisogno di ricorrere alla Storia che con le interpretazioni di chi riporta, narra, commenta, fatti e comportamenti umani, non ci fa vivere o rivivere esperienze aderenti alla realtà dei tempi. Forse ci dobbiamo rivolgere a quel grande laboratorio che è il mondo oggi. Di fatto, in questo momento possiamo entrare nella storia, possiamo guardare a tutte quelle popolazioni presenti oggi nel mondo, che sono rappresentative di realtà che vanno da uno stato che non si discosta molto da quello primordiale a quello che rappresenta lo stato più avanzato della tecnologia. Questo gioco della natura ci consente un’osservazione diretta di sistemi di aggregazione sociale, culturale ed economica, di interpretarli e di cercare di capire che fare per superare le vecchie e le nuove miserie e di essere attori entusiasti nel progetto di costruzione di un mondo equo, solidale, felice, e quindi con un futuro”

“…per me ecologia profonda vuol dire: amore per la vita, per la natura, per gli esseri viventi, solidarietà umana, ognuno secondo la propria natura e le proprie possibilità: una tendenza a…. nei limiti del possibile. I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma ognuno di noi può fare la sua parte”

Paolo D’Arpini

Referente P.R. Rete Bioregionale Italiana
Via Mazzini, 23 – Treia (Macerata)
Tel. 0733/216293

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Caterina Regazzi: “Cari amici, ma che cos’é l’ecologia profonda?..”

Scrive Caterina Regazzi in riferimento all’articolo:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2011/11/bioregionalismo-ecologia-profonda-e.html – in cui si fa la proposto di un incontro collegiale fra tutte le anime dell’ecologia profonda.

Cari amici.
Ma che cos’é l’ecologia profonda?
Da semplice, umile donna che vive nel presente, osservo i cambiamenti dello stile di vita del mondo occidentale, che hanno portato la nostra Terra sull’orlo del collasso, ma anche il numero sempre crescente di persone consapevoli che é necessario un cambio di rotta, per il bene nostro, dei nostri figli e di tutti gli altri esseri viventi.
La crisi economico-finanziaria di questi mesi é un ulteriore campanello d’allarme che forse faciliterà questa inversione di tendenza.

In questo momento così difficile, ma anche così stimolante (é sempre dalle crisi che i popoli riescono a trovare la forza e le risorse intellettuali, fisiche e spirituali, per fare quel salto in avanti che fa parte dell’evoluzione e chissà che non sia possibile anche una rinascita della solidarietà umana) posso solo proporre e auspicare di mettere al bando le varie etichette, di incontrarci dove e quando possibile, per conoscerci e scambiarci le esperienze , perché ognuno di noi, secondo la propria sensibilità e le proprie possibilità, può essere un esempio di come si vive, nel quotidiano , il proprio essere ecologisti.
Questa parola la trovo molto tecnicistica, mi piace di più “amanti della Vita “. L’esempio e non le parole, per quanto profonde esse siano, é fondamentale per mostrare a chi ancora non se n’é accorto, che si può vivere bene (anzi, sicuramente meglio) rispettando la Natura, di cui noi siamo, ancora, una parte, che ci da tutto quel che ci necessita per vivere, a noi e ai nostri discendenti, purché la amiamo e la rispettiamo come desidereremmo essere amati noi.
Questa per me é l’ecologia profonda: amore per la vita, per la natura, per gli esseri viventi, solidarietà umana, ognuno secondo la propria natura e le proprie possibilità: una tendenza a…. nei limiti del possibile.
I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma ognuno di noi può fare la sua parte.

A presto.

Caterina Regazzi

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Quanti cadaveri debbono essere scuoiati per fare la tua pelliccia?

L’Animal Welfare Istitute degli Stati Uniti d’America, in merito all’uso delle pellicce così si esprime: “Da un punto di vista pratico, le pellicce sintetiche hanno molti vantaggi rispetto a quelle vere: sono a prova di tarma, impermeabili, più economiche sia per l’acquisto che per il mantenimento, calde come e più di quelle vere. Questo è stato posto in evidenza nelle spedizioni antartiche e sul Monte Everest fin dai lontani anni cinquanta quando il sintetico fu considerato quanto di più caldo, leggero ed impermeabile esistente per le temperature polari”.Inoltre la produzione di pellicce sintetiche risulta molto più vantaggiosa sotto l’aspetto economico non solo per il singolo acquirente ma per l’ambiente. Infatti queste vengono prodotte con il petrolio e i suoi derivati. A tal proposito l’ingegnere Gregory Smith, tecnico esperto della Ford, ha calcolato che per fabbricare una pelliccia sintetica è sufficiente l’energia prodotta di 5 litri di benzina, mentre per una pelliccia di animali selvatici (tenendo conto dei viaggi per la cattura, del trasporto e della lavorazione, si consuma l’energia di 15 litri di benzina. Se poi si parte dalla materia prima per arrivare al prodotto finito, il quantitativo sale vertiginosamente per la produzione di una pelliccia da allevamento per arrivare alla necessitò dell’energia prodotta da 280 litri di benzina.Per la produzione di pellicce naturali sono necessari congegni di cattura e di contenzione, personale per la cattura o l’allevamento (costituito in genere da derrate che sarebbero utilizzabili per l’alimentazione umana), spese di scorticatura, essiccazione, pulitura, concia ecc. Nulla di tutto questo è necessario per le pellicce sintetiche che risultano convenienti sotto ogni profilo, da quello economico personale a quello sociale e soprattutto a quello etico. Le pellicce sintetiche, la cui bellezza ed eleganza è pari o maggiore delle stesse pellicce naturali, vengono prodotte con pelo “finto finto” o con pelo “finto vero”, nel primo caso la colorazione è di fantasia, nel secondo è una fedele imitazioni delle pelli vere.Naturalmente il mio consiglio è di non far uso né di pellicce vere né di quelle sintetiche, dal momento che indossando queste ultime (difficili da differenziare da quelle vere) la gente è istintivamente incline all’imitazione e ci si rende complici della sofferenza e dell’inevitabile uccisione di una moltitudine di animali. Se qualcuno ha nell’armadio qualche pelliccia vera, il mio consiglio è di non regalarla o venderla, ma di disfarsene magari bruciandola, chiedendo perdono al povero e sventurato animale.

Franco Libero Manco

QUANTI ANIMALI SERVONO PER FARE UNA PELLICCIA?

Agnellini broadtail: 30-45
Agnellini karakul: 18-26
Bob Cat: 16-22
Castori: 16-20
Nutrie: 26-34
Cavallini: 6-8
Cincillà: 130-200
Criceti: 120-160
Ermellini: 180-240
Foche Blu Black: 5-7
Gatti domestici: 20-30
Linci: 8-12
Lontre: 10-16
Lupi: 3-5
Martore: 40-50
Opossun: 30-40
Procioni: 20-30
Moffette: 60-70
Ocelot: 12-18
Scoiattoli: 200-400
Tassi: 10-12
Topi muschiati: 60-120
Visoni: 35-45
Volpi: 10-24
Marsupiali: 20-30
Zibellini: 60-80

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Il Giornaletto di Saul del 24 novembre 2011 – Debito Pubblico, prostituzione femminile, decrescita, nonviolenza, Amore Vero, ecologia…

Care, cari, buongiorno a Tutti! – Stamattina non funziona il collegamento con il blog di Saul Arpino, non posso perciò inserirvi come di consueto il Giornaletto di Saul, pertanto pubblico qui il numero odierno, essendo il Sito del Circolo l’unico funzionante… e titolato a ricevere le nostre News…. Buona lettura!

Notizie Odierne:

Debito Pubblico Pilotato – Scrive Giacomo Toscano: “Ti prestano i soldi … poi quando non riesci a pagare ti rinegoziano il debito a tassi più alti … e nel frattempo sussurrano minacce sempre più terribili, con la faccia tranquilla del criminale di professione. Però è impossibile che una storia così complessa si realizzi … un complotto internazionale che vede protagonisti le grandi banche, la finanza internazionale, un paese allo sbando vessato dai creditori, fazioni in lotta che cercano di spartirsi la torta, infiltrati che fanno i doppio gioco e … Mario Monti nel ruolo de “Il Tecnico” … bha … guardo troppi film…” – Continua mordacemente: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2011/11/quello-tsunami-dello-spread-che-parte.html

Equitalia – Scrive Edgardo: “Sapete quanto guadagna di stipendio l’amministratore  dell’agenzia preposta a rubare?… Attilio Befera, Amministratore Delegato di “Agenzia delle Entrate Equitalia” – 456.733 Euro di stipendio annuo (fonte Agenzia delle Entrate) – QUANTO SPENDE LO STATO PER PAGARE I DIRIGENTI DELL’AGENZIA CHE ROVINA FAMIGLIE E AZIENDE??? QUANTE NE DEVONO ROVINARE PER PAGARE STIPENDI COME QUESTO AI DIRIGENTI?”

Giochi di parole – Scrive Prc Civita: “Quando ti minacciano di morte e ti danno a fuoco il negozio, poi arriva uno e ti dice che può offrirti protezione, a fronte di un congruo pagamento. La chiamano mafia. Quando aumenta lo spread ed i mercati urlano, poi arriva uno che ti dice che può mettere le cose a posto, a fronte di qualche aggiustamento al welfare ed ai diritti acquisiti, senza chiederti se sei d’accordo. Lo chiamano governo tecnico”

Evasori – Scrive Enrico Bianchi: “Rispetto al governo precedente», ha promesso ieri il presidente del Consiglio, Mario Monti, davanti al commissario Josè Manuel Barroso «il nostro Paese «andrà più a fondo». Cosa altro dire… Le anime candide sperano che il governo inizi a tagliare dagli evasori. E’ ovvio che l’evasione sia una entità astratta e sul quale non è possibile fare un bilancio preventivo, mentre l’unica cosa certa restano i vessati che pagheranno di più. Quindi più tasse certe a chi paga, e rilancio dell’economia col piffero! Ma come pensano di rilanciare i consumi… si forse i consumi degli evasori”

Conferenza sul clima a Durban – Scrive Asud: “Dal 28 novembre al 10 dicembre si terrà a Durban, Sud Africa, la 17° Conferenza Mondiale Onu sul clima. È ormai innegabile che gli stravolgimenti climatici sono la più grande minaccia che pende sul futuro dell’umanità. A dirlo sono i climatologi, la comunità di ricercatori, gli accademici. La responsabilità di questa profonda crisi che coinvolge aspetti ambientali, sociali ed economici è dell’uomo. Sono gli attuali modelli di produzione e consumo ad aver causato la distruzione ambientale che il pianeta sta vivendo negli ultimi decenni e che è alla base dell’impazzimento del clima…” – Continua:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/11/23/preparazione-della-conferenza-onu-sul-clima-di-durban-sud-africa-per-uscire-dalla-crisi-economica-e-dalla-crisi-ecologica-cambiare-il-sistema-non-il-clima/

Benessere senza crescita – “Scrive Guido Dalla Casa: “Conferenza di Luca Mercalli in ALDAI – Sala Viscontea (Via Larga 31 – MILANO) 1° dicembre 2011 – PREPARIAMOCI a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza e forse più felicità. Non ci sono mai state tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia. Eppure la minaccia della catastrofe non fa paura a nessuno. Come fare? Ci vuole una nuova intelligenza collettiva. Stop a dibattiti fra politici disinformati o in conflitto d’interessi. Se aspettiamo loro sarà troppo tardi, se ci arrangiamo da soli sarà troppo poco, ma se lavoriamo insieme possiamo davvero cambiare. Luca Mercalli racconta il suo percorso verso la capacità di affrontare serenamente un futuro più incerto e indica il programma politico che voterebbe. Il cambiamento deve partire dalle nostre case (più coibentate), dalle nostre abitudini, più sane ed economiche (dal consumo di acqua ai trasporti, dai rifiuti alle energie rinnovabili, dall’orto all’impegno civile). Oggi non possiamo più aspettarci soluzioni miracolistiche: meglio dunque tenere il cervello sempre acceso, le luci solo quando servono….”

Amore vero – Scrive Caterina: “Allora, ti dicevo che oggi ho parlato con due donne in ufficio, del nostro libro. Una mi ha detto che non immaginava che io fossi così (cioè che io sia una che se ne mette così tante, che si arrovelli tanto, le sembravo una persona più “centrata” – il termine è mio, ecc.). l’altra mi ha detto che lei non l’avrebbe fatto, che dei sentimenti così intimi lei li avrebbe tenuti per sé. Io allora ho cercato (forse anche dentro di me) il motivo per cui ho voluto fare quel libro ed ho cominciato a tirare fuori varie e tante motivazioni tipo quelle che io ho detto a volte nelle presentazioni…. e lei dopo un po’ fa: “ho capito, è stato un atto di amore!”.
Ed in effetti forse è proprio così, non l’avrei mai fatta una cosa del genere, se non ci fossi tu, e l’ho fatta per te, come per te vado alla posta a spedire le cose, stampo i tuoi articoli, vengo a prenderti a Treia e a riportarti, ecc. ecc., perché mi premi tu, prima di tutto il resto del mondo…. Ma perché arrovellarsi e dover fornire spiegazioni? Va così perché va così….”

Mia rispostina: “…questo è Amore”

Messaggio d’Amore – Scrive Franca Chichi: “Lettera d’amore al Maestro del mio cuore… Questa lettera, del tutto personale, scritta soltanto per me, poco tempo fà, oggi sento di volerla far conoscere e dedicare a tutte voi, anime che contenete l’infinito, enbrioni, quindi, dell’Amore in ogni Forma o Non Forma… Voglio parlarti o Mio Amore, voglio parlarti e non so come iniziare… voglio parlarti, preme dentro di me un’infinità di parole, un’injfinità di sentimenti, di espressioni d’amore che non riescono ad essere espressi, se non mutamente, seguendo l’evolversi della vita, giorno per giorno, ti amo così, nel silenzio del mio cuore e nell’esplicarlo minuto dopo minuto in quel che lo scorrer del tempo mi mette davanti ” – Continua:
http://retedellereti.blogspot.com/2011/11/franca-chichi-lettera-damore-al-maestro.html

Festa nonviolenta – Scrive Mao Valpiana: “Il Movimento Nonviolento compie 50 anni. Il fondatore fu Aldo Capitini. La festa di compleanno si terrà nei giorni 20-21-22 gennaio 2012 a Verona, al Teatro Camploy. Ci saranno ospiti, iniziative, mostre, cibo, musica, letture, film, riflessioni e proposte per celebrare i 50 anni passati e per iniziare insieme una nuova stagione. Ci sarà il convegno “Cinquant’anni di nonviolenza in Italia”. Ci sarà un concerto e ci saranno altre sorprese. Segna le date sulla tua agenda. Info. tel. 045 8009803″

Opinione sull’Italia – Scrive Lidia: “Carissimo fratello Paolo, mi fa molto piacere leggere che hai pensato a questi problemi, che, come me, ritieni veramente importanti….quello che dici lo condivido ma ancora non mi hai risposto completamente! Va bene che gli italiani si meritano il governo che hanno, ma se dovessimo parlare di loro che cosa mi diresti? Se un extra terrestre ti chiedesse notizie sul nostro popolo che cosa gli diresti? Inoltre, quali sono le tue idee progettuali sui veri cambiamenti che potrebbero interessare la nostra epoca? Mi interessa moltissimo perché ti stimo e da sempre riconosco nei tuoi scritti una onestà intellettuale che pochi hanno. E poi potresti stimolare anche tutti coloro che ti leggono ad una progettualità più ampia in questa fase in cui la critica purtroppo non risolve i nostri problemi. Sono sicura che ci sono tantissime idee fresche, a cominciare dalle tue, che dovrebbero entrare nei circuiti di molta gente che non sa veramente il nostro futuro come sarà costruito!”

Mia rispostina: “Cara Lidia, quello che tu mi chiedi l’ho espresso e lo esprimo costantemente in tutte le mie azioni (e nei miei scritti)… Ogni giorno, ogni settimana, ogni mese ed ogni anno della mia vita.. Come poter condensare tutto ciò…? Si può riassumere in un semplice motto: Vivi e lascia vivere..”

Scrive Davide Lau: “Sei qui per risanare il mondo nel quale vivi… Anima dolce, la tua squadra è numerosa, tutti insieme potete modificare la storia di un futuro ormai passato…”

Prostituzione femminile – Scrive Ilaria Volpi: “Quando si parla del problema della prostituzione, molti rinnovano la scusa del mestiere più antico del mondo. Questa posizione mi provoca una irritazione interna di notevole portata. Infatti, secondo questa logica, molte persone potrebbero continuare ad abusare dei bambini, perché dalla notte dei tempi si è fatto. Oppure potrebbero continuare ad uccidere perché si è sempre fatto. O potrebbero continuare a minacciare, picchiare, umiliare e sottomettere le proprie mogli/compagne/fidanzate perché non solo si è sempre fatto ma in alcune culture è addirittura tuttora legittimato…” – Continua:
http://paolodarpini.blogspot.com/2011/11/testimonianza-sulla-prostituzione.html

Commento – La mia proposta per il superamento della prostituzione era questa: http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article3845&debut_articles_rubrique=105

Buddismo – Scrive Joe Fallisi: “Spezzato il circolo vizioso, conquistata la libertà dal desiderio, la fiumana, prosciugata, non fluisce più; la ruota, infranta, più non rivolve. Questa, solo questa, è la fine del dolore.” (Buddha Sakyamuni, in Udana, VII, 2) – Questa è davvero la massima più ostica per gli occidentali. Però, se ci si pensa bene, quanta verità – e sempre più evidente, anche e soprattutto a noi – nel detto lapidario… In effetti la società del crepuscolo borghese, dello spettacolo-degli spettri, “produce” gli esseri umani proprio in quanto “macchine desideranti”… Un continuo trapassare da un oggetto all’altro, anzi ormai da un sostituto spettrale a uno successivo, senza tregua, all’infinito, “individui” soggetti all’oggetto come a una chimera, consumati e annullati nel mulinello delirante. Il “pieno appagamento” non può esistere, perché niente e nessuno lo può pagare-comprare. E, d’altra parte, è inconcepibile dentro la macchina-vortice, che gira e vive solo in base all’insoddisfazione sempre rinnovata, inesausta. A me interessa per gli spunti di liberazione che può dare OGGI, quell’antico sguardo cristallino. Anzi, mi sembra che essendo, prima che “religione”, una grandiosa disciplina – atea – di disvelamento degli errori-illusioni della mente, proprio nel regno della menzogna universale e della servitù volontaria compiuta possa rivelarsi particolarmente efficace. Fermandoci per un istante (eterno), almeno con la meditazione, la natura del desiderio e la sua valenza intrinseca in rapporto alla autodeterminazione dell’individuo ci può finalmente apparire sotto una luce diversa. Molte certezze svaniscono, ma si è come sgravati da un incubo. Più leggeri e più liberi”

In tema di organizzazione operativa per l’attuazione dell’ecologia profonda, bioregionalismo e spiritualità laica la proposta è quella di indire, a Roma o zone limitrofe, un incontro combaciante con il solstizio estivo, coinvolgendo le varie realtà ecologiste che si riconoscono nei valori dell’ecologia profonda, bioregionalismo e spiritualità laica, inserendo nel novero tutti i movimenti, gruppi ed associazioni e persone che operano in tal senso. Una sorta di “stati generali dell’ecologia profonda…. – Continua:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2011/11/bioregionalismo-ecologia-profonda-e.html

Mia nota aggiunta sul perché è meglio il solstizio estivo come data per l’incontro: “A Roma in epoca pre-cristiana l’inizio del nuovo anno combaciava con l’inizio della primavera, però nell’antica astrologia indiana lo stesso periodo (il mese di marzo “Pesci”) era considerato la fine di un ciclo. Infatti l’immagine del dodicesimo nidhana svela un cadavere portato in corteo e simboleggia il disinteresse per le cose del mondo. Le feste orgiastiche nell’emisfero nord, Europa ed India comprese, avevano lo scopo della riproduzione e si svolgevano al solstizio d’estate poiché consentivano la nascita di bambini in primavera, un momento considerato favorevole per la sopravvivenza dei nuovi nati. In Cina L’energia della primavera è considerata Yang, non ha qualità ricettive ma tende all’auto-affermazione, come la vegetazione che deve provvedere ad espandersi senza altre considerazioni. Sempre in Cina (ed in tutto l’emisfero nord) il periodo del solstizio corrisponde al farsi incontro del femminile verso il maschile (vedi l’esagramma “il farsi incontro”). L’energia Yang avendo raggiunto il suo culmine cede lentamente il passo a quella Yin, questo rende possibile l’ascolto e simbolicamente porta a maturazione i frutti.. che infatti matureranno durante l’estate sino all’equinozio autunnale ed oltre e poi lasceranno i semi nella terra per la conservazione durante la stagione invernale e l’incubazione sino alla primavera successiva…

E così pure oggi siamo giunti in fondo, vi saluto con affetto, vostro, Paolo/Saul

……….

Pensieri poetici del dopo Giornaletto:

“Nulla può far danno a una persona buona, né in vita né nella morte”
(Socrate)

………..

Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
Non dimenticare
che la causa del tuo presente è il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.
Apprendi dagli audaci,
dai forti
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto
pensa meno ai tuoi problemi
e più al tuo lavoro.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore
e ad essere più grande, che è
il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina,
deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino
è il pretesto dei falliti.

Pablo Neruda

………

“If you leave it to time, millions of years will be needed. Giving up desire after desire is a lengthy process with the end never in sight. Leave alone your desires and fears, give your entire attention to the subject, to him who is behind the experience of desire and fear. Ask: ” Who desires?” Let each desire bring you back to yourself” (Nisargadatta Maharaj)

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Preparazione della Conferenza Onu sul clima di Durban / Sud Africa Per uscire dalla crisi economica e dalla crisi ecologica: CAMBIARE IL SISTEMA NON IL CLIMA

Conferenza Stampa in preparazione della Conferenza Onu sul clima di Durban / Sud Africa Per uscire dalla crisi economica e dalla crisi ecologica: CAMBIARE IL SISTEMA NON IL CLIMA

APPUNTAMENTO CON LA STAMPA 28 novembre 2011 ore 10.45 presso FNSI Federazione Nazionale Stampa Italiana via vittorio emanuele II n°349 ROMA

Dal 28 novembre al 10 dicembre si terrà a Durban, Sud Africa, la 17° Conferenza Mondiale Onu sul clima. È ormai innegabile che gli stravolgimenti climatici sono la più grande minaccia che pende sul futuro dell’umanità. A dirlo sono i climatologi, la comunità di ricercatori, gli accademici.

La responsabilità di questa profonda crisi che coinvolge aspetti ambientali, sociali ed economici è dell’uomo. Sono gli attuali modelli di consumo, produzione e consumo ad aver causato la distruzione ambientale che il pianeta sta vivendo negli ultimi decenni e che è alla base dell’impazzimento del clima.

Dopo gli ultimi due vertici ONU sul clima, tenutisi nel 2009 a Copenaghen e nel 2010 a Cancun e finiti con un colossale quanto annunciato fallimento, l’appuntamento sudafricano è destinato purtroppo ad avere le stesse sorti. Complici, l’attenzione internazionale rivolta sulla crisi economica, il silenzio dei media e la palese mancanza di volontà politica dei governi emersa già durante gli scorsi summit. Di fronte alla gravità della minaccia rappresentata dagli stravolgimenti climatici divengono fondamentali tanto il ruolo della società civile nell’elaborare proposte alternative, quanto quello dei media, nell’alzare il livello di attenzione attorno alla problematica garantendo alla società civile il diritto ad una corretta e adeguata informazione su temi di tale rilevanza.

Dall’Italia sarà a Durban una delegazione di Rigas, la Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale, per seguire i lavori del vertice e partecipare ai momenti di discussione e di mobilitazione organizzati parallelamente dalla società civile.

ASud Informa

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