William Blum: “Il libro nero degli Stati Uniti d’America” – Altro che pettegolezzi alla wikileaks… qui ci sono fatti concreti… guerre ed affari USA… e getta!

Recensione – Lo studioso e storico americano William Blum ha pubblicato x la Fazi Ed. “Il libro nero degli Stati Uniti d’America”, una vera e propria raccolta di nefandezze della politica americana.

 

“Nel 1918 circa 13.000 soldati S.U.A. -spiega l’autore – furono schierati nella neonata Unione Sovietica. Dopo 2 anni e varie migliaia di vittime laggiù procurate, furono costretti ad andarsene non essendo riusciti – dirà W. Churchill-ad impedire la nascita del giovane stato dei Soviet”. Churchill era allora ministro dell’Aeronautica e della Guerra del Regno Unito. Le atrocità e le vittime civili create dagli U.S.A. e dal blocco occidentale lasciarono una profonda traccia nella storia sovietica e nel loro confrontarsi con il blocco capitalistico.

 

Sono le radici storiche della Guerra Fredda. A questo punto seguì- da parte degli americani- la forte propaganda anticomunista, basata su calunnie di infame categoria. L’America del capitalismo sprizzava odio da tutti i pori. Usando espressioni come “terrore rosso” negli anni ‘20 e con il mackartismo con le conseguenti delazioni ed estromissioni sociali di ogni sospetto simpatizzante comunista negli anni ‘ 50 fino al concetto di “Impero del Male” degli anni ‘ 80 formulato dal fanatismo del paranoide e invasato ex attore Ronald Raegan (ma esaltato in casa nostra, per i suoi tagli e privatizzazioni e abbattimento di qualsiasi socialità, anche dalla stampa democraticissima, quale l’Espresso ad opera del già g.u.f.ista e poi partigiano azionista Bocca, in quegli anni pennaiolo al servizio degli Agnelli de Benedetti ! N.d.R.) .

 

Durante l’ immane conflitto, Truman dichiarà alla Casa Bianca, l’indomani dell’entrata in guerra della Germania contro l’Unione Sovietica: “Qualora vedessero che la Germania sta vincendo, dovremmo aiutare i Sovietici e se invece fosse l’U.R.S.S. a prevalere dovremo senz’altro aiutare la Germania e far si che in questo modo ci siano più vittime possibili da ambo le parti, anche se in nessuna circostanza auspico una vittoria di Hitler”.

 

Gli U.S.A. -constata Blum- continuano a portare avanti la loro abituale politica di mandare al potere le più vili tirannie su tutto il pianeta: dal Cile all’Argentina, dalla Grecia dei colonnelli alla Turchia atlantista, da El Salvador all’Indonesia di Suharto (massacro di circa 600.000 oppositori! e ricevuto nel 1973 con mille inchini

dall’allora pontefice Paolo VI ! N.d.R.) fino al Pakistan e al Guatemala. Nel 1960 ad esempio, gli aerei USA bombardarono lo stato sovrano del Guatemala. Ma tutte queste cose furono coperte all’interno di una pesantissima censura “ideologica”.

 

Questi sono solo alcuni esempi di quello che William Blum definisce “ l’ Olocausto americano”.

 

Altri esempi: Chang Kaj-Shek, il generalissimo cinese, fantoccio degli USA.  Truman lo coadiuvò con truppe giapponesi per combattere Mao Tse Dongh e Chou En Lai. Gli americani appoggiarono con tutti i mezzi la guerra anticomunista, fino a trasportare ben mezzo milione di “nazionalisti” nei luoghi idonei a fermare l’ avanzata delle forze rivoluzionarie maoiste, impiegando 50.000 marines. Un reduce americano dichiarò che avevano distrutto un villaggio con donne e bambini con centinaia e forse più vittime innocenti. Gli americani subirono comunque diverse perdite. All’inizio del 1946 i soldati USA in Cina erano circa 100.000. Fu solo l’ anno successivo, dopo vari tentativi di mediazione di Truman, che gli americani ritirarono le truppe mantenendo però il supporto militare ai “nazionalisti”. Nel 1949, il bilancio dell’intervento era di 2 milioni di $ alle residue “forze nazionaliste”.

 

Chang fuggì nell’isola di Taiwan (Formosa) dopo aver massacrato 30.000 persone che non lo accettavano e gli avevano opposto resistenza. Nel 1951 consiglieri della CIA e soldati fuggiti in Birmania tentarono un’incursione con migliaia di uomini ma furono debellati con ingenti perdite, pure americane, nonostante il supporto aereo dei C 46 e C 47. Una successiva incursione con 10.000 soldati di Chang non andò oltre l’occupazione di 150 Km. Causò numerose perdite ai maoisti ma non riuscì in null’altro se non in questa crudeltà simbolica. Gli incursori si ritirarono e diventarono, nella zona tra Laos e Birmania i padroni e gestori di enormi quantitativi di oppio che esportavano con l’aiuto degli americani. Negli anni successivi seguirono scontri in cui persero la vita o furono imprigionati addestratori americani già impiegati in  sporche missioni.

 

Gli americani sostennero a lungo (e tuttora sostengono . N.d.R.) la lotta secessionista del Tibet uno stato feudale da dispotismo “mamalucco” dove esisteva ancora la schiavitù (E questa volta, specie negli ultimi anni, anche con la solidarietà “culturale” del radicalume chic e di certi premiatissimi film, che come scrisse Costanzo Preve su “Indipendenza” potrebbero essere della sporca propaganda ideologica al fine di scatenare una guerra dell’occidente contro la Cina.

 

Con ciò non nutriamo alcuna simpatia per il nuovo corso stalino-liberista della Cina c.d. “popolare” e non vogliamo negare il problema del Tibet (come non neghiamo l’aspirazione indipendentista di Sardegna, Corsica, Euskadi, Bretagna, Galles etc. in Europa di fronte alle rispettive nazioni occupanti ), ma tale problema riguarda unicamente le due parti interessate e non deve essere un pretesto per un conflitto planetario a opera di ficcanaso occidentali con gli S.U.A. in testa, appoggiati da ciarlatani ex lottacontinuisti e manifestisti e newagisti ex “ecce bombi”, donnicciole fuori-uso alla ricerca “dell’illuminazione” e “lupi mannari” microcefali che cercano ulteriori energie per trovare i polli da abbindolare con i loro “corsi” del cazzo. Nd.R. ).

 

Con scarsi risultati. Nel 1948, a seguito di una terrificante propaganda anticomunista, corredata da ricatti e forzature economico- militari e golpiste e menzogne spudorate, sorse in America il “Commitee for free elections in Italy” che affermava: migliaia di italiani che vivono in America si sentono continuamente umiliati dal continuo afflusso di suggerimenti e pressioni sugli italiani, come se quel popolo fosse incapace di decidere da solo chi eleggere”.

 

In Grecia, nel 1944 dopo la vittoria dei partigiani dell’ELAS marxista, gli inglesi, sotto ordine di Churchill, sterminarono ed arrestarono i partigiani in accordo con la monarchia, la stessa che prima aveva collaborato con l’invasore tedesco (Fatto curioso: la stampa della Repubblica di Salò, avvertì i partigiani di sinistra che se gli “alleati” avessero vinto, avrebbero sterminato o imprigionato anche loro, cosa che in effetti in parte avvenne: nei campi di prigionia per i fascisti, gestiti dagli anglo-americani, vi erano anche rinchiusi numerosi partigiani, per lo più di sinistra! E a questo punto non pochi furono i casi di manifestazioni di amicizia, solidarietà e petizioni di protesta comuni verso la direzione dei campi, gestiti per lo più da mafiosi italo-americani , (colpevoli di torture e soprusi su prigionieri, in uno stile non molto diverso da quello attuale di Guantanamo, al punto che lo stesso sacerdote Don Primo Mazzolari, medaglia d’oro della Resistenza intervenne a favore dei prigionieri, come in contempo si era adoperato per porre fine a inutili vendette verso i vinti) tra gruppi opposti di prigionieri dei due schieramenti . Alcuni prigionieri fascisti, passeranno più tardi a sinistra, e tra questi il futuro comico Walter Chiari.

 

(E vogliamo anche smentire certa stampa di destra la quale afferma che tutti i partigiani prigionieri, fossero stati rinchiusi nei campi solo per reati comuni (sic!) . In Sardegna lo stesso giovane Enrico Berlinguer allora di simpatie internazionaliste e “bordighiste” che a differenza della direzione del PCI aveva accettato con riluttanza l’alleanza con gli “alleati” e con i partiti democratico-borghesi, venne arrestato dagli americani per avere organizzato uno sciopero .N. d. R. ) .

 

La giunta militare dei “colonnelli” prese il potere nel golpe del 1967, (per quanto almeno da 5 anni vi fosse già il terreno favorevole, iniziato con l’omicidio del deputato socialista Mantakas) con arresti, brutalità, torture e 8.000 vittime solo nel primo mese. Ad orchestrare il tutto furono la casa reale e gli alti vertici militari diretti dalla C. I. A, che voleva costituire un baluardo non solo anticomunista, ma anti democratico. Alla vigilia del golpe, Jhonson allora presidente esordì di fronte all’ambasciatore greco: “Che vadano a farsi fottere il Vostro parlamento e la Vostra costituzione…la Grecia e Cipro sono due pulci e l’America è un elefante: se queste

due pulci possono dar fastidio potrebbero essere semplicemente schiacciate. Abbiamo dato alla Grecia sempre molti dollari e se il suo primo ministro mi viene a parlare di democrazia e costituzione, non durerà a lungo!”

 

Infatti poco tempo dopo re Costantino spodestò George Papandreu. Dopo diverse soluzioni governative Andrea Papandreu figlio di George e docente universitario, voleva timidamente epurare l’esercito da settori corrotti e deviati e riteneva che la presenza americana fosse troppo ingombrante e pregiudicasse le relazioni con altri paesi. A queste notizie Jhonson inveì ferocemente con inenarrabili epiteti.

 

George Papadopulus guidò la cricca di generali che prese il potere nel 1967 (5 anni prima del golpe uruguayano, 6 anni prima di quello cileno e 9 anni prima di quello argentino. N.d.R.). Tutti i membri del governo precedente era sotto lo stretto controllo e la CIA era a conoscenza di ogni particolare. In un suo rapporto del 23/1/67 faceva il nome di Papadopulus come colui che stava progettando il golpe: la cosa fu discussa e tacitamente avallata.

 

“All’epoca del golpe, Papadopulus era sul libro-paga della CIA da ben ormai 15 anni. Quando i tedeschi avevano invaso la Grecia, Papadopulus prestò servizio in un battaglione di sicurezza della Wermatch… Un rapporto di Amnesty International del 1969 dice che i casi accertati di orrende torture erano più di 2000 ma si potevano  logicamente pensare a molte più violazioni dei diritti umani, vista la difficoltà della censura di regime. Erano torture aberranti e tremende, alcune fatte con macchinari “made in USA” e sevizie inenarrabili per crudeltà e ferocia. Nel corso dei processi del dopo regime, avviati nel 1975 contro la giunta dei colonnelli e i loro collaboratori, moltissimi testimoni fecero riferimento al ruolo d’ appoggio americano.

 

Prima del crollo, la giunta golpista greca sostituì Papadopulus (addirittura accusandolo di “filocomunismo” e di “rapporti con la Libia di Gheddafi” N. d. R.) con il comandante Ioannidis della polizia militare, noto torturatore che aveva frequentato i corsi della CIA . Quando il regime greco rovesciò il governo cipriota la Turchia invase Cipro. Le ripercussioni e l’opposizione interna furono fatali ai militari greci, sostituiti da un governo civile.

 

Passando ai nostri giorni, l’11 aprile 2002, Chavez che nel 1998 aveva assunto il potere in Venezuela (uno dei paesi che possiede le maggiori risorse petrolifere insieme all’Iraq ) si trovò improvvisamente a dover affrontare un colpo di stato militare. Fu insediato il capo della “federazione commerciale” Pedro Carmona in qualità di presidente, si opponevano alla politica sociale e popolare di Chavez. I golpisti si riunirono con gli addetti militari dell’ambasciata americana prima di intraprendere il loro tentativo. Come confermato da fonti giornalistiche e diplomatiche, Otto J. Reichy vicesegretario di stato per l’America Latina invitò lo staff golpista capeggiato da Carmona e dal generale Velasco. L’ amministrazione Bush concesse importanti finanziamenti. I fondi furono elargiti dalla National Endovement for Democracy. Il golpe però fallì miseramente per la grande protesta popolare. Dopo che Carmona governò per qualche giorno ottenendo subito il riconoscimento ufficiale degli SUA, unico governo al mondo. Queste sono alcune delle moltissime sporche e assassine operazioni che Blum documenta puntigliosamente.

 

Senza parlare poi del grande insegnamento ultrademocratico americano come la guerra di sterminio per eliminare da loro territorio i Pellerossa, quindi la schiavitù delle popolazioni africane, l’aparthaid ed ora i bombardamenti, le torture e i genocidi avvenuti, prima in Serbia e Afganistan e ora in Iraq onde impossessarsi del petrolio!

 

 

P.L.V. (con note di Gianni Donaudi)

 

I commenti sono disabilitati.