26 Ottobre 2010: “150° anniversario dell’incontro fra Garibaldi e Vittorio Emanuele, che segnò il passaggio del Mezzogiorno nel Regno d’Italia…”

A Teano diamoci la Mano”

 

Il dono di Garibaldi al Re piemontese ebbe conseguenze nefaste per il futuro di questo paese. Fu un dono unilaterale, senza contropartite, che comportò un costo salato per le popolazioni meridionali e ne provocò la rivolta (leggi: brigantaggio), anche per via delle promesse non mantenute e delle aspettative che il movimento garibaldino aveva suscitato.

 

Lo Stato reagì violentemente, trattò il Sud come una colonia, e ne perse la legittimità anche presso i ceti intellettuali che avevano sostenuto il nostro Risorgimento. Iniziò un processo che portò molti intellettuali e politici meridionali a reclamare l’autonomia (federalismo) per il Mezzogiorno, mentre l’apparato produttivo meridionale subiva i contraccolpi dell’unificazione del mercato nazionale e di una politica che guardava prevalentemente alla nascente industria nel nord-ovest.

 

Oggi, a distanza di un secolo e mezzo, il Mezzogiorno è ritornato ad essere visto come una palla al piede dello sviluppo italiano.

 

Ma i termini politici della questione si sono invertiti. Non è più il Mezzogiorno che reclama autonomia ed indipendenza, bensì è il Nord che vuole uscire dall’Italia.

 

Il rischio di una secessione “dolce “ è rafforzato dalla pesante crisi economica in corso, dalla stessa messa in discussione della UE, da un processo generale di disgregazione sociale. Il pericolo che questo paese si spacchi in tanti statarelli è reale.

 

Tutte le recenti esperienze di secessione, anche pacifica, hanno fatto registrare un regresso per i lavoratori e portato ad esaltare nazionalismi e xenofobie.

 

Con tutte le sue contraddizioni noi riteniamo che l’Unità d’Italia sia un valore in sé.

 

Centocinquanta anni di storia hanno prodotto un profondo interscambio di culture, di storie nel nostro paese. Le popolazioni del sud, del centro e del nord si sono fuse attraverso milioni di matrimoni misti, e la lingua italiana è oggi largamente praticata dalla stragrande maggioranza della popolazione.

 

Le popolazioni del sud hanno dato un grande e prezioso contributo alla ricchezza economica e culturale di questo paese che deve essere riconosciuto.

 

Noi riteniamo che questa nostra Italia può ancora salvarsi se capisce che deve rifondare il suo patto sociale su altre basi valoriali e culturali.

 

A questo fine abbiamo costituito il Comitato pro Teano, per organizzare un evento che segni, non solo simbolicamente, la svolta culturale che auspichiamo.

 

MANIFESTO per TEANO, PROGRAMMA COMPLETO

 

Giuseppe De Marzo, portavoce di A Sud coordina e introduce una delle plenarie.

 

25 novembre h 16:30: L’Italia tra locale e globale

 

Sala dell’Annunziata

 

Sud Italia – Sud del mondo, i nuovi paradigmi per uscire dalla crisi ambientale e sociale

Verso Cancun : il buen vivir come nuovo paradigma globale “

 

Coordina ed introduce Giuseppe De Marzo – (Portavoce di A Sud , rapp. RIGAS)

 

Intervengono:

Pietro Barcellona – (Università di Catania)

Franco Cassano – (Università di Bari)

Guido D’Agostino – (Università Federico II di Napoli)

Lilia Ghanem (Rivista Bata, Università Parigi, Sorbona).

Luis Evelis Andrade – (Foro Mondiale Indigeno, ONU)

 

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Info e contatti:

Marica Di Pierri

maricadipierri@asud.net

+39.348.6861204

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