Roma 2010 – Società del benessere e morte nell’indifferenza… Bollettino di una guerra non dichiarata.. in tempo di pace

Ante scriptum

 

Una donna scaraventata ferita a terra , molte persone che la schivano e se ne vanno. Lunghissimo  il minuto in cui nessuno l’accosta…  

Tristi visioni del nostra normalità, nelle grandi e nelle piccole città, mi preoccupano e mi indignano. Ricordo sagge antiche esclamazioni , che dobbiamo fare nostre.

“Odio gli indifferenti. L’indifferenza è abulia è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti ” (A.G.)

 

R-esistenza

Nei nostri “anni di piombo”, non dimentichiamolo, imperò la “cultura della indifferenza” profusa dalle Istituzioni. Per farla assorbire più celermente furono emanate due leggi liberticide ed intimidatorie (ad integrazione delle leggi in vigore, codice Rocco): la Reale e la Cossiga. Per chi non ricordasse, sto parlando della tesi denominata “Opposti estremismi” e della ricetta “fatevi gli affari vostri” (gente per bene) che, agli estremisti, ci pensa papà (lo Stato).

 

Un autentico e perentorio invito a nozze a quel popolo che aveva convissuto, senza tanti problemi, col regime fascista ed era stato totalmente indifferente a quei pochissimi (rari) “sovversivi”. Sostengo che, rispetto a quei tempi, oggi c’è l’aggravante della perdita del valore della Vita. Indifferenti alle decina di migliaia di persone morte all’anno per inquinamento dell’aria (fonte OMS – v. indagine del 2005) e, per lo stesso motivo, dell’aumento annuale della percentuale dei bambini che si ammalano nell’apparato respiratorio; indifferente alle oltre 4.000 persone morte all’anno per incidenti stradali ed oltre un migliaio di lavoratori all’anno nei cantieri; indifferenti agli oltre 300mila feriti all’anno negli incidenti stradali dei queli il 20% con invalidità permanente. Cioè, “invalidi veri” ignorati mentre, sotto i riflettori, ci vanno gli invalidi fasulli. Stronco qui questa interminabile lista. Penso che ci siamo capiti.

 

Penso che siete tra coloro che si sentono feriti nell’apprendere la posizione del sindaco di Roma. Roma, la città che registra una mobilità del 56% privata che produce tre persone morte alla settimana e circa 70 feriti al giorno; che ha una illegalità diffusa e non repressa; che è indifferente alla sicurezza stradale (quella dei morti) perché la vede come …….. “prima presero i lavavetri ed io non ero lavavetro; poi presero i barboni ed io non ero barbone; poi presero le prostitute ed io non ero prostituta; poi presero i rom ed io non ero rom; poi presero me e non c’era nessuno a protestare”.

 

Sinceramente, durante il regime ti sentivi forte perché vivevi difendendo il sacro Valore della dignità della tua persona (nel mare della indifferenza). Le carneficine ed i massacri avvenivano in terre lontane e coperti dal silenzio. Oggi avvengono sotto i nostri occhi e siamo noi quelli che usano il silenzio.

 

E non vedo tanto vicino il momento del nostro possente urlo liberatorio.

 

Vito De Russis

 

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