“Malattie degenerative e acqua di medicina di René Caisse” – Quando la fantasia e la realtà si uniscono…

La storia incredibile, ma vera, di René Caisse comincia in Canada nella regione dell’Ontario nel 1922.

 

René era capo infermiera in un ospedale e fra i malati della

sua corsia noto una signora con un seno stranamente deformato.

Incuriosita, le domandò cosa fosse accaduto. La signora raccontò che

vent’anni prima un uomo di medicina degli indiani Objiwa, saputola

malata di cancro al seno, le aveva fatto bere per un lungo periodo un

the di erbe che l’aveva guarita. L’indiano aveva definito questa

miscela di erbe e radici:

 

“Una bevanda benedetta che purifica il corpo e lo riporta in armonia

col grande spirito”

 

René fece tesoro dell’informazione e prese nota della ricetta. due

anni dopo ebbe modo di sperimentarla su sua zia, malata terminale di

cancro allo stomaco e al fegato. La zia guarì.

René capì di essere di fronte ad una scoperta fantastica e in

collaborazione col dott. Fisher, il medico della zia che aveva

assistito al processo di guarigione, cominciò ad usare la bevanda su

altri malati terminali di cancro. I successi si ripetevano. In quei

tempi si pensava di aumentare l’efficacia di un rimedio se lo si fosse

inoculato per via intramuscolare e così René cominciò ad iniettare la

tisana, ma gli effetti collaterali erano troppo spiacevoli. Negli anni

a venire, dopo studi di laboratorio condotti su topi, fu individuata

l’erba iniettabile e le altre venivano fatte bere in infuso.

I risultati positivi continuarono. Bisogna sottolineare il fatto che

René mai richiese un compenso dai suoi pazienti, accettando solo le

loro offerte spontanee.

 

La voce si sparse ed altri otto dottori dell’Ontario cominciarono ad

inviarle pazienti giudicati senza speranza. Dopo i primi risultati i

medici scrissero una petizione al Ministero della sanità Canadese

chiedendo che si prendesse in seria considerazione la cura. L’unico

risultato che ottennero fu l’invio di due commissari col potere di

arresto immediato nei confronti di René. I due pero rimasero colpiti

dal fatto che nove dei migliori medici di Toronto collaborassero con

la donna e invitarono René a sperimentare su topi la sua medicina.

Ella tenne in vita per 52 giorni topi inoculati con il sarcoma di

Rous.

 

Tutto tornò come prima, René continuò a somministrare la bevanda in un

appartamento di Toronto .In seguito dovette spostarsi a Peterborough

in Ontario, dove la raggiunse un ordine di arresto recato da un

poliziotto. Ancora una volta ebbe fortuna perchè il poliziotto, dopo

aver letto le lettere che i suoi pazienti le avevano scritto in segno

di riconoscenza, decise che era il caso di parlare della cosa al suo

capo. Dopo questo episodio René ebbe il permesso del ministero di

continuare a lavorare solo su quei pazienti che recassero una diagnosi

scritta di cancro redatta da un medico.

 

Nel 1932 uscì, su un giornale di Toronto, un articolo intitolato:

“Infermiera di Bracebridge fa una importante scoperta per il cancro”.

A questo articolo seguirono innumerevoli richieste di aiuto da parte

di malati di cancro e la prima offerta commerciale.

L’offerta era davvero vantaggiosa ma le si richiedeva di svelare la

formula in cambio di una somma considerevole e un vitalizio. René

rifiutò categoricamente, giustificò la sua decisione col fatto che non

voleva che si speculasse sul suo rimedio.

Nel 1933 il comune di Bracebridge le mise a disposizione un Hotel,

sequestrato per ragioni di tasse, perchè potesse farne una clinica per

i suoi malati.

Da allora e per i successivi otto anni, un cartello sulla porta

avrebbe indicato “CLINICA PER LA CURA DEL CANCRO”.

Dal giorno dell’apertura centinaia di persone erano convenute alla

clinica e ,alla presenza di un medico, si facevano fare l’iniezione e

bevevano la tisana.

 

La clinica diventò in breve una sorta di Lourdes Canadese.

Nello stesso anno si ammalò la madre di René ,cancro al fegato

inoperabile. René le somministrò la sua cura ed ella guarì nonostante

che i medici le avessero predetto una sopravvivenza di pochi giorni.

Fu in questi anni che il dottor Banting, uno dei partecipanti alla

scoperta dell’insulina, affermò che il the aveva il potere di

stimolare il pancreas fino a riportarlo alle sue normali funzioni,

curando così i malati di diabete. Il dott. Banting invitò

ufficialmente la signora Cassie a fare esperimenti presso il suo

istituto di ricerca, ma lei per paura di dover abbandonare i propri

malati, rifiutò. Era il 1936.

 

Nel 1937 accadde un incidente. Una donna in fin di vita fu trasportata

all’ospedale di René, sofferente per frequenti embolie, subito dopo

l’iniezione, morì. Fu un’occasione d’oro per i detrattori di René, fu

fatto un processo ed i risultati dell’autopsia dimostrarono che la

donna era morta per un embolo.

La pubblicità che il caso scatenò portò ancora più malati in cerca di

speranza all’ospedale di Bracebridge.

Lo stesso anno furono raccolte 17.000 firme che invitavano il governo

a riconoscere il the come farmaco per il cancro.

Una ditta farmaceutica Americana offrì un milione di dollari (del

1937!) per la formula ennesimo rifiuto di René. Nel frattempo un

medico americano, il dott. Wolfer, offrì a René di effettuare

esperimenti con la bevanda su trenta pazienti del suo ospedale. René

fece la spola fra il Canada e gli USA per molti mesi, i risultati che

ella ottenne spinsero il dott. Wolfer ad offrirle uno spazio di

ricerca permanente nei suoi laboratori. Ancora una volta René rinunciò

ad una vantaggiosa offerta che l’avrebbe però costretta ad abbandonare

i suoi malati in Canada.

 

Di quel periodo abbiamo la testimonianza del dott. Benjamin Leslie

Guyatt responsabile del dipartimento di anatomia dell’Università di

Toronto che aveva ripetutamente visitato la clinica: “Ho potuto

constatare che nella maggior parte dei casi le deformazioni

scomparivano, i pazienti denunciavano una forte diminuzione dei

dolori. In casi serissimi di cancro ho visto interrompersi le

emorragie più gravi. Ulcere aperte alle labbra ed al seno rispondevano

al/e cure. Ho visto scomparire cancri alla vescica ,al retto, al collo

dell’utero allo stomaco. Posso testimoniare che la bevanda riporta la

salute nel malato, distruggendo il tumore e restituendo la voglia di

vivere e le funzioni normali degli organi.”

La dottoressa Emma Carlson era arrivata dalla California per visitare

la clinica, questa la sua testimonianza:

“Ero venuta ,abbastanza scettica, ed ero risoluta a rimanere solo 24

ore. Sono rimasta 24 giorni ed ho potuto assistere a miglioramenti

incredibili su malati terminali senza più speranza e malati

diagnosticati terminali, guarire. Ho esaminato i risultati ottenuti su

400 pazienti.”

 

Nel 1938 un’altra petizione a favore di René raccolse 55.000 firme. Un

politico canadese fece la sua campagna elettorale promettendo che

avrebbe permesso che la signora Caisse potesse esercitare la

professione medica senza laurea e “Praticare la medicina e curare il

cancro in tutte le sue forme e le relative indisposizioni e difficoltà

che questa malattia comporta.”

La risposta della classe medica fu immediata, il nuovo ministro della

sanità, il dott. Kirby istituì la “Royal cancer Commission” il cui

scopo era quello di appurare la efficacia di discusse terapie per il

cancro. Una delle condizioni inderogabili perchè una medicina potesse

essere legalizzata come cura per il cancro era che la sua formula

venisse consegnata a priori nelle mani della commissione. La pena per

la mancata consegna era una multa la prima volta per pratica abusiva

della professione medica e l’arresto in caso di recidiva.

René Cassie non aveva mai voluto svelare la formula e la commissione

oltretutto non aveva obbligo di riservatezza riguardo alle formule

presentate.

Le due proposte di legge, quella a favore di René e quella che

istituiva la commissione per il cancro, furono discusse lo stesso

giorno al parlamento Canadese.

La legge Kirby fu approvata e quella pro-René respinta per soli tre

voti. La clinica di René era in pericolo, i medici cominciarono a

rifiutarsi di consegnare ai propri pazienti i certificati attestanti

il cancro.

Una valanga di lettere di protesta raggiunsero il ministero della

sanità, gli ex malati curati da René e quelli che volevano farsi

curare si ribellarono. Il ministro ritenne saggio che la clinica

continuasse ad esistere fino al momento in cui la signora Caisse si

sarebbe presentata di fronte alla commissione per il cancro.

Nel marzo 1939 iniziarono le udienze della commissione per il cancro

istituita dalla legge Kirby. René fu costretta ad affittare la sala da

ballo di un Hotel di Toronto per accogliere i 387 ex pazienti che

avevano accettato di testimoniare in suo favore. Tutte queste persone

si dichiaravano convinti che René li aveva guariti o che la bevanda

aveva arrestato il cammino devastante del cancro. Tutti erano stati

definiti “senza speranza” dai loro medici prima di sottoporsi alle

cure dell’ospedale di Bracebridge. Solo 49 dei 387 ex malati furono

ammessi a testimoniare. Medici illustri testimoniarono a favore di

René.

 

Molti casi furono stralciati perché le diagnosi furono giudicate

sbagliate e vi furono anche dottori che firmarono dichiarazioni in cui

riconoscevano l’errore. Alla fine il rapporto della commissione fu

che:

 

* Nei casi diagnosticati con biopsia si contava una guarigione e

due miglioramenti

* Nei casi diagnosticati con raggi x, una guarigione e due miglioramenti

* Nei casi diagnosticati clinicamente due guarigioni e quattro miglioramenti

* Su dieci diagnosi “incerte”, tre erano sicuramente sbagliate e

quattro non definitive.

* Undici diagnosi erano definite “corrette”, ma la guarigione

veniva attribuita a precedente radioterapia.

 

Insomma la conclusione era che la bevanda non era una cura per il

cancro e che se la signora Cassie non avesse svelato la formula, la

legge Kirby sarebbe stata applicata e la clinica chiusa.

René, sfidando la legge, tenne aperta la clinica ancora per tre anni

in una situazione di semi-clandestinità.

Nel 1942, la clinica venne chiusa René era sull’orlo di una crisi di

nervi. Si trasferì a North Bay ,e là rimase fino al 1948 anno in cui

suo marito morì. Si presume che continuasse ad aiutare qualche malato

che riusciva a raggiungerla, ma non nella misura che la clinica le

aveva permesso.

 

Il Grande Ritorno

Nel 1959 la grande rivista americana “True” pubblicò un articolo su

René Caisse e il suo rimedio per il cancro. L’articolo era frutto di

mesi e mesi di indagini, interviste e raccolta di materiali.

L’articolo fu letto da un eminente medico americano il dott. Charles

Brush, titolare del Brush Medical Center di Cambridge.

Il dott. Brush, dopo averla incontrata le propose di andare a lavorare

presso il suo istituto. Quello che le chiedeva era di applicare la

medicina su malati di cancro, testare la formula in laboratorio per

eventuali modifiche e migliorie e, quando si fosse assolutamente

sicuri dell’efficienza, fondare un associazione il cui scopo sarebbe

stato quello di diffonderla nel mondo intero ad un prezzo accessibile.

Non le si chiedeva di svelare la formula ma di usarla su persone

malate di cancro. Per René era il massimo dei suoi desideri, accettò.

René aveva settant’anni.

Prima di continuare il racconto cerchiamo di capire chi era il dott.

Brush. Il dott. Brush era ed è tuttora uno dei medici più rispettati

degli Stati Uniti.

E’ stato il medico personale del presidente J.F. Kennedy e suo amico fidato.

Il suo interesse per la medicina naturale ed i rimedi delle scuole di

medicina asiatiche risale a molti anni prima il suo incontro con René.

Il Brush Medical Center è uno degli ospedali più grandi degli USA ed è

stato il primo ad usare l’agopuntura come metodo di cura, il primo a

dare importanza al fattore alimentare nella cura del paziente ed il

primo istituto medico americano a istituire un programma di assistenza

gratuita per malati indigenti.

René cominciò a lavorare nella clinica del dottor Brush nel Maggio del 1959.

Dopo tre mesi il dott. Brush ed il suo assistente dott. Mc Clure

redassero il primo rapporto:

 

“Tutti i pazienti sottoposti alla cura accusano una riduzione dei

dolori e della massa cancerosa con un evidente incremento del peso e

delle condizioni cliniche generali. Non possiamo ancora dire che sia

una cura per il cancro ma possiamo tranquillamente affermare che è

salutare e assolutamente atossica”

 

Il dottor Brush, in collaborazione col suo amico Elmer Grove, un

espertissimo erborista, arrivò a perfezionare la formula fino al punto

che essa non dovette mai più essere iniettata. Aggiungendo altre erbe

alla formula originale, erbe che definirono “potenziatori”, la

medicina poteva essere assunta per via orale solamente.

Finalmente si apriva la possibilità che ognuno potesse assumere la

medicina comodamente a casa propria, evitando viaggi e fatiche spesso

insopportabili per malati gravi.

Il dott. Mc Clure inviò dei questionari agli ex pazienti di René per

verificare la durata di vita dopo la guarigione, le risposte che

ricevette confermavano le parole di René: “La bevanda degli indiani

CURA IL CANCRO”.

Ecco un breve elenco:

 

Norma Thompson curata 20 anni prima nessuna ricaduta

Clara Thornbury curata 22 anni prima nessuna ricaduta

DH Laundry curato 12 anni prima nessuna ricaduta

Nellie Mc Vittie curata 23 anni prima nessuna ricaduta

Wilson Hammer curato 31 anni prima nessuna ricaduta

John McNee curato 30 anni prima nessuna ricaduta

Jack Finley curato 20 anni prima nessuna ricaduta

Lizzle Ward curata 14 anni prima nessuna ricaduta

 

Accadde però che nuove difficoltà impedissero a René di continuare a

lavorare col dott. Brush.

I laboratori che fornivano le cavie per gli esperimenti interruppero

la fornitura e il dott. Brush fu invitato dalla “American Medical

Association” a non usare metodi che uscissero dai binari

dell’ortodossia.

René tornò così a Bracebridge per evitare altre battaglie legali.

Il dott. Brush continuò i suoi esperimenti su uomini ed animali e nel

1984 dette la massima fiducia alla bevanda.

Ammalatosi di cancro all’intestino, si curò solo con essa e guarì.

René rimase a Bracebridge dal 1962 al 1978 continuando a rifornire il

Dott. Brush con la medicina di erbe, lui la teneva informata dei

progressi delle sue ricerche e dell’efficacia che riscontrava su altre

malattie degenerative.

 

René, alla veneranda età di 89 anni tornò alla ribalta.

Nel 1977 il periodico” Homemakers” pubblicò la storia della bevanda e

di René. L’articolo ebbe l’effetto di una bomba atomica sull’opinione

pubblica canadese. Presto la sua casa fu assalita dalle persone che

chiedevano la bevanda ed essa fu costretta a richiedere l’aiuto della

polizia per poter uscire di casa.

Fra i molti che lessero l’articolo vi era anche David Fingard, un

chimico in pensione titolare di una azienda farmaceutica la

“Resperin”.

Fingard si domandò come fosse possibile che la formula di una sostanza

così efficace avesse potuto rimanere nelle mani di una vecchietta per

tutti questi anni.

Decise che lui si sarebbe inpossessato della formula.

Non si scoraggiò ai primi rifiuti e finalmente trovò la chiave per

aprire il forziere nel cuore di René. Promise che avrebbe aperto

cinque cliniche in Canada, aperte a tutti, poveri compresi, e che per

queste aveva già trovato i finanziamenti da una grande azienda

mineraria canadese. Il 26 Ottobre 1977 René consegnò la formula della

bevanda nelle mani del signor Fingard. Il dott. Brush era presente

solo nella veste di testimone. Il contratto prevedeva ,in caso di

commercializzazione, un ricavo del 2% a favore di René.

Nei giorni seguenti la Resperin chiese ed ottenne dal ministero per la

salute ed il benessere, pressato dall’opinione pubblica, il permesso

di testare la bevanda in un programma pilota su malati terminali di

cancro.

Due ospedali e molte decine di medici avrebbero partecipato al

programma di sperimentazione clinica, usando la bevanda fornita dalla

Resperin che si impegnava a seguire tutte le norme sanitarie vigenti.

L’opinione pubblica Canadese era entusiasta. René percepiva pochi

dollari con i quali doveva anche fornire le erbe alla Resperin. Presto

i due ospedali dissero che desideravano cambiare gli accordi e che

avrebbero abbinato alla bevanda le terapie tradizionali (chemio e

radio-terapia).

Fu deciso di continuare il programma solo con i medici di base.

Nel frattempo René Caisse moriva .

Ai suoi funerali erano presenti centinaia di persone provenienti da ogni dove.

 

Il governo Canadese interruppe gli esperimenti della Resperin

giudicandoli inutili perchè mal eseguiti.

La Resperin infatti non era quella grande azienda che il suo titolare

aveva fatto credere a René.

Il dott. Brush. insospettito dalla mancanza di informazioni, aveva

svolto delle indagini sull’azienda. Quello che ne risultò era che la

Resperin era formata da due settantenni di cui uno era Fingard e

l’altro un ex ministro di un precedente governo, il dott. Mattew

Dyamond.

Dyamond con l’aiuto della moglie preparava l’infuso nella cucina di

casa. Le forniture ai medici di base erano spesso in ritardo o

insufficienti o malfatte. Inoltre la totale mancanza di coordinazione

del programma aveva, reso impossibile un accurato controllo sui medici

coinvolti.

In una circolare interna, il ministero giudicava così gli esperimenti

clinici con la bevanda: “Non sono valutabili i casi clinici raccolti”.

Nei documenti ufficiali la bevanda, fu dichiarata però: “non efficace

nella cura del cancro”. Fu anche riconosciuta la sua assoluta

atossicità. Sotto la pressione delle proteste da parte dei malati, fu

immessa in un programma di distribuzione di medicine speciali, a

malati terminali, per motivi compassionevoli. (Nello stesso programma

era anche 1′AZT farmaco per l’AIDS, che fu poi legalizzato nel 1989)

I malati avrebbero potuto d’ora innanzi ottenere la bevanda dietro

presentazione di una serie di domande ufficiali di non facile

compilazione.

La bevanda ,col nome ufficiale con cui era conosciuta in Canada non

avrebbe mai potuto essere venduta come medicina.

Il dott. Brush era disgustato dalla vicenda, unico possessore della

formula migliorata, decise che avrebbe aspettato migliore occasione

per diffondere questa conoscenza. Continuò nel suo ospedale ad usare

la bevanda che nel 1984 lo guarì dal cancro all’intestino.

 

Elaine Alexander

Nel 1584 entra in scena, il personaggio che avrebbe dato una svolta

alla nostra storia. Elaine Alexander una giornalista radiofonica che

aveva dato vita ad interessanti e seguitissimi programmi alla radio

riguardanti le medicine naturali e approfondimenti sulla allora nuova

malattia, l’AIDS.

 

Elaine telefono al dott. Brush, gli dimostrò che era informatissima

sulla storia di René e della bevanda e gli chiese se fosse disposto a

farsi intervistare nel corso di un programma che si sarebbe chiamato

“STAYN’ ALIVE”.

Il dott. Brush per la prima volta rilasciò una dichiarazione pubblica

sulla medicina:

Elaine: “Dott. Brush e vero che lei ha studiato gli effetti della

bevanda su malati di cancro ricoverati presso la sua clinica?”

Brush: “E’ vero.”

E.: “I risultati che ha ottenuto si possono definire significativi o

dei semplici” aneddoti”, come afferma qualche suo collega?”

B.: “Molto significativi.”

E.: “Ha riscontrato nella cura degli effetti collaterali?”

B.: “Nessuno.”

E.: “Dott. Brush la prego di arrivare al punto, lei afferma che la

bevanda può aiutare le persone affette da cancro oppure che è una cura

per il cancro?”

B.: “Posso affermare che è una cura per il cancro.”

E.: “Può ripeterlo per favore?”

B.: “Certo, con molto piacere, la bevanda è una cura per il cancro. Ho

potuto constatare che può far regredire il cancro ad un punto tale che

nessuna conoscenza medica attuale è in grado di raggiungere.”

 

Le parole del dott. Brush scatenarono una ondata di telefonate,

l’uscita della stazione radiofonica fu circondata dalle persone che

non avevano potuto accedere alla linea telefonica.

Elaine cominciava a capire quanto frustrante fosse non poter aiutare

chi chiede aiuto.

Nei due anni che seguirono Elaine mise in onda sette programmi di due

ore ciascuno solo sulla bevanda. Il dott. Brush vi partecipò per

quattro volte ancora, numerosi medici, paramedici ed ex malati furono

intervistati. Tutti confermarono quanto detto dal dott. Brush.

‘La bevanda è una cura, per il cancro”

Elaine era così pressata dalle richieste di aiuto che si adoperò

perchè alcuni dei malati fossero inseriti nel programma caritatevole

del Governo. Ma la strada era tanto difficile e complicata che solo

pochi vi potevano accedere.

Elaine passò tre anni terribili pressata da migliaia di richieste di

aiuto, non poteva distribuire la tisana.

Il programma del governo era così lento nel concedere i permessi che

spesso le persone morivano prima di potervi accedere.

Finalmente le venne l’idea luminosa.

Pensò: “Perchè continuare a combattere con le istituzioni per far

riconoscere la medicina come una “vera” cura per il cancro? Non era

forse questa un semplice the di erbe? Una tisana innocua ed atossica?

Bene si sarebbe venduta come tale. Senza attribuirle nessun merito per

la cura del cancro ne per altre malattie. Sarebbe stata venduta nelle

erboristerie (che in America e Canada si chiamano “negozi della

salute”). La voce si sarebbe presto diffusa tra i malati di cancro.

Illustrò il suo progetto al dott. Brush che ne rimase entusiasta. Egli

capì che questa era la chiave per rendere la tisana accessibile a

tutti.

Decisero insieme di cercare la ditta giusta che potesse garantire un

prezzo onesto, una meticolosa, preparazione della formula, un

controllo sulla qualità delle erbe utilizzate e la capacità di far

fronte alle richieste enormi che sarebbero seguite di lì a qualche

anno.

Ci misero sei anni, scartando e selezionando decine di aziende.

Finalmente nel 1992 la bevanda era in vendita prima in Canada, poi

negli USA. Nel 1995 Ha fatto la sua prima comparsa in Europa.

Dal Luglio 1996 si trova anche in Italia.

Elaine Alexander è morta nel maggio 1996.

Questa avvincente storia continua.

 

Forse queste poche pagine potranno salvare la vostra vita o quella di

qualcuno che vi sta molto a cuore, fotocopiatele e diffondetele, è

l’unico mezzo pubblicitario che la bevanda dispone. Date il nome della

bevanda ma scrivetelo su altra pagina.

 

Settembre 1996

 

MALATTIE E DISORDINI IN CUI LA TISANA HA DIMOSTRATO DI ESSERE EFFICACE

 

IPOGLICEMIA

SCLEROSI MULTIPLA

MORBO DI PARKINSON

ARTRITI

SINDROME DA AFFATICAMENTO CRONICO

ULCERA

PROBLEMI ALLA TIROIDE

FIBROMATOSI

EMORROIDI

PROBLEMI URINARI E ALLA PROSTATA

PROBLEMI DI CIRCOLAZIONE

DIABETE, (RISTABILISCE LE NORMALI FUNZIONI DEL PANCREAS)

TUMORI

INSONNIA

PSORIASI

IMPOTENZA SESSUALE

MORBO DI ALZHEIMER

ASMA E ALLERGIE

 

INOLTRE:

 

1. E un sedativo naturale quindi agisce sul sistema nervoso

calmando la persona.

2. Attenua i dolori o addirittura li elimina anche nei casi più gravi.

3. Arresta le emorragie agendo come ricostituente del sangue.

4. Previene e corregge la costipazione.

5. Fa ritornare il senso del gusto.

6. Aiuta la digestione.

7. E’ efficace per l’insonnia.

8. Rinforza il sistema immunitario.

9. E’ un ottimo tonico profilattico.

10. Aiuta a guarire dalle ustioni intestinali provocate dalla radioterapia.

11. Lenisce e previene gli effetti da avvelenamento causato da

alluminio, piombo e mercurio.

12. Riduce i depositi di metallo pesante nei tessuti, in particolare

quelli che circondano le giunture.

13. Protegge il cervello dalle tossine che lo attaccano.

14. Dà un senso diffuso di benessere al corpo.

15. Riduce il volume delle masse nodulari

 

Autore anonimo, tratto probabilmente dal libro “Essiac Project”.

Due links molto interessanti in inglese:

 

http://www.essiac4wellbeing.com/ESSIAC/Hail_René/hail_René.html

 

http://www.octagonalhouse.com/René_Caisse_Room/René_caisse_room.htm

 

Ciro Aurigemma

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