Con il benzopirene in città abbiamo tempo per morire sino al 2013…. “La fine del Mondo del 2012 a noi ci fa un baffo! Il governo asfissia milioni di italiani con un decreto legislativo per un’aria più pulita”

Lunario Paolo D'Arpini 19 settembre 2010

Sapevate di questa vergogna ?

Nessuno ci ha avvertito. A Roma sono in aumento i tumori, ma nessuno rende noti i dati. Tutti noi siamo a rischio per questi delinquenti nessuno escluso.

Recepimento della direttiva europea 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria.

Colpo basso del Governo che introduce “abusivamente” una norma a tutela degli inquinatori

 

Uno dei più potenti cancerogeni, il benzo(a)pirene, ora può superare il valore massimo di legge (1 ng/m3) senza che scattino provvedimenti obbligatori. Milioni di persone sono oggi esposte a questo cancerogeno che lo IARC (Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro) pone al vertice, in categoria 1, per pericolosità. Il PD dà voto favorevole al decreto del governo tramite Roberto Della Seta, già presidente di Legambiente. -  18 settembre 2010 – Alessandro Marescotti

Cosa stavate facendo lo scorso 13 agosto? Ricordate, non ricordate? Bene, mentre stavate facendo quelle cose lì, il governo era riunito per approvare un decreto legislativo per recepire la direttiva europea 2008/50/CE relativa alla “qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”.

Veramente lodevole, direte. Noi al mare o in montagna e loro a faticare per farci respirare un’aria più pulita! La verità è invece un’altra.

In quella seduta del 13 agosto 2010 Berlusconi, la Prestigiacomo e gli altri ministri emanavano un decreto che sospendeva una importante misura di protezione della popolazione urbana che è quotidianamente minacciata da un cancerogeno molto diffuso ma poco conosciuto: il benzo(a)pirene.Avete capito bene: invece di riunirsi per darci “un’aria più pulita” (questo è scritto nel titolo della direttiva che dovevano recepire), il governo si riuniva per garantire chi inquina.

Nel decreto infatti ci hanno infilato una norma che, anziché proteggere la salute, sposta al 2013 il divieto di superamento di 1 nanogrammo a metro cubo per il benzo(a)pirene.

 

Il rischio chimico del benzo(a)pirene è ufficialmente contraddistinto da questo simbolo ufficiale

 

Stiamo parlando di un cancerogeno classificato dallo IARC (l’agenzia internazionale di ricerca sul cancro) nella categoria 1, quella di massima pericolosità. E quello che vedete qui accanto – il teschio con sfondo arancione – è il simbolo di rischio chimico che nella letteratura scientifica è associato al benzo(a)pirene.

Ciò significa che il governo ha sospeso fino al 2013 le norme che ci difendevano da una sostanza che gli specialisti hanno classificato come altamente cancerogena.

Come mai ce ne accorgiamo solo ora? Perché è appena il decreto legislativo è stato appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: 15 settembre 2010.

Ma vediamo più da vicino la gravità dell’operazione compiuta dal governo.

Dal 1° gennaio 1999 nei centri urbani con oltre 150 mila abitanti esisteva una normativa che imponeva il non superamento del valore di 1 nanogrammo a metro cubo per il benzo(a)pirene.

 

Ora non c’è più questo divieto. Scatterà solo a partire dal 2013. E nel frattempo? Possiamo inalare benzo(a)pirene oltre quel valore di legge. Dopo il 31 dicembre 2013 il benzo(a)pirene non dovrebbe superare quel limite, ma se te tecnologie per ridurlo fossero troppo costose, allora possiamo continuare a respirarlo.

Ma perché il governo ha avuto tanta fretta nell’approvare questo decreto?

Perché in un quartiere di Taranto arrivavano i fumi dell’acciaieria Ilva. E lì il benzo(a)pirene superava il valore di legge di 1 nanogrammo a metro cubo.

E così alcune menti raffinate, con ottime cognizioni scientifiche, hanno inserito nel decreto del governo degli articoli che “salvano” l’Ilva di Taranto.

 

Quel decreto ha così evitato all’Ilva l’adozione di misure di contenimento delle emissioni cancerogene degli idrocarburi policiclici aromatici, una famiglia di componenti fra cui ci sono dei cancerogeni; fra questi il killer di maggior pericolosità è il benzo(a)pirene. La normativa in vigore dal 1° gennaio 1999 stabiliva che, se l’inquinamento non fosse sceso sotto 1 nanogrammo a metro cubo, era obbligatorio prendere tutti i provvedimenti del caso, dall’adozione delle migliori tecnologie fino alla fermata dell’impianto più cancerogeno: la cokeria.

 

E così il governo quel 13 agosto 2010 ha “salvato” l’Ilva.

Ma non i suoi operai che respirano benzo(a)pirene in quantitativi che potrebbero superare in cokeria i dieci pacchetti al giorno. Mentre i bambini del quartiere vicino respirano benzo(a)pirene per un’equivalente di mille sigarette all’anno.

Ma quel 13 agosto il governo non ha fatto solo un regalo all’Ilva: ha messo a rischio milioni di persone che prima avevano una norma che le difendeva e ora non ce l’hanno più.

 

Infatti la precedente normativa (che proteggeva le città con più di 150 mila abitanti) ora è stata sospesa e rimandata al 2013, salvo poi applicarla nel 2013 “solo se possibile” e solo se i costi economici non sono “eccessivi” (mentre ora vigeva il principio dell’obiettivo di qualità da raggiungere “costi quel che costi”).

Ma quello che stupisce di questa operazione è il tempismo del Governo…..

Italia Nostra Roma

 

……………………………..

 

Commento di Vito De Russis

Ignoravo questa informazione che appartiene alla specie “ringiovanire”; quella specie che riporta a “vivere i momenti” di tanti anni fa ma che, normalmente, provoca malessere. Nel nostro caso ci riporta indietro di 24 anni, 1986 (una generazione), e ci fa riscontrare che questa nostra società si imbarbarisce sempre di più: siamo più disponibili ad accettare i maltrattamenti fisici, morali ed umani.

In quegli anni ottanta, i consorzi agrari vendevano enorme quantità di diserbanti, in ispecie, il potente erbicida atrazina, il bentazone e il molinate. L’Atrazina, a causa della sua elevata mobilità attraverso gli strati di terreno, si trova facilmente nelle acque di falda. Si diceva che l’Atrazina fa male (tumore nelle cavie da laboratorio) e, per questo, vi erano dei precisi limiti nella sua presenza nell’acqua potabile.

Per la Coldiretti (Paolo Bonomi fino alla sua morte, 1985; successivamente, Arcangelo Lobianco) andava tutto bene. Ministro della Sanità era Donat Cattin.

Che fare di fronte al superamento di quei limiti stabiliti? Si dichiara l’acqua non potabile e si gestisce l’emergenza idrica nei Comuni ricorrendo all’uso delle autobotti (per rifornire le popolazioni)?, oppure si estrae il coniglio dal cappello? Quest’ultima, nel giugno del 1986, fu la scelta del ministro della Sanità.

Donat Cattin, ministro della Sanità, emise una ordinanza a carattere provvisorio e per un tempo breve (verrà prorogata per tre anni consecutivi!), fissando i nuovi limiti dieci volte maggiori di quelli fissati dalla direttiva CE e dalla legge italiana dell’ 85. Donat Cattin, così, riabilita quell’acqua che da “domani è innocua”, mentre era avvelenata l’ altro ieri, potabile ieri, inquinata oggi. Nel 1989 il presidente Arcangelo Lobianco annunciò di aver invitato i consorzi agrari a sospendere la vendita e la distribuzione di atrazina, bentazone e molinate. Immediatamente i consorzi agrari della Campania cessarono la vendita dei tre diserbanti.

 

Nel 2010 non usiamo il cappello ma, , con l’odierna tecnologia ed intelligenza, facciamo il gioco delle tre carte anche nel Parlamento. L’hanno chiamata “aria pulita”; l’hanno deciso a Camera chiusa; l’hanno pubblicato oltre un mese dopo: e, voilà, il gioco è fatto. Come nel caso dell’atrazina, gli inquinatori odierni possono tranquillamente continuare il loro nefasto mestiere.

Conclusione.

La colpa è nostra perché ………(*)

 

Vito De Russis

3393484370

 

(*) quanti saranno coloro i quali dedicheranno un loro minuto a questa tragedia nostra ma, principalmente, delle prossime generazioni?

I commenti sono disabilitati.