Claudio Martinotti: “Progetto di Provincia bioregionale federata per Casale-Vercelli”

Anche i casalesi nel loro piccolo si incazzano … parafrasando il titolo del celebre libro di Gino & Michele, pongo la questione ultradecennale della provincia federata Casale Vercelli, già affrontata diverse volte anche dal sottoscritto con una progettualità elaborata, articolata e mirata, che vada ben oltre la semplice aggregazioni di due debolezze per costituire una forza di modesta entità e per scopi di sopravvivenza, ma che contenga un disegno più vasto e culturalmente radicato, che coinvolga anche Chivasso ed il suo entroterra (che con la costituzione dell’Area Metropolitana di Torino, rischia di divenire quartiere periferico del capoluogo) e che contenendo alcune tra le principali sedi marchionali dello storico ed ultrasecolare Marchesato di Monferrato, tra cui l’unica Capitale di Stato che è stata per secoli Casale Monferrato, potrà a tutti gli effetti divenire la Provincia di Monferrato, l’unica legittimata a definirsi tale, eliminando in tal modo tutti gli abusi, le prepotenze e le fagocitazioni in corso, che tendono ad appropriarsi della denominazione di Monferrato, che possiede un notevole valore aggiunto internazionale, in termini di richiamo turistico e commerciale per la sua identità e qualità territoriale ed ambientale.

 

La politica si sa, segue indirizzi provenienti dalla partitocrazia, ma non può ignorare a lungo le istanze della popolazione, la cosiddetta e spesso abusata “società civile” o opinione pubblica, perché deve cercare e conseguire il consenso per legittimarsi nel corso del proprio mandato e garantirsi la rielezione. In tal caso è persino superfluo effettuare un sondaggio o un referendum tra i casalesi e monferrini, chiedendo loro se desiderano rimanere con la provincia di Alessandria … a parte coloro che lucrano e traggono privilegi e vantaggi nei loro rapporti con il capoluogo di provincia (ad esempio molti personaggi politici locali), gli altri, cioè la STRAGRANDE MAGGIORANZA, risponderebbero certamente che non gradiscono il permanere nella provincia di Alessandria.

 

Non sto a ripetere l’analisi tecnica già effettuata in altre occasioni ed in modo esaustivo (per info ed approfondimenti vedi il mio blog o consulta motori di ricerca), sulla convenienza per Casale ed il Monferrato di area casalese (e non solo), di costituire una provincia federata con Vercelli, per cui mi limiterò a ribadire che l’occasione è veramente “storica”, da quando Casale è stata scippata e penalizzata dall’allora Ministro dell’Interno del Regno di Sardegna, l’alessandrino Urbano Rattazzi, che ha spudoratamente favorito Alessandria nella riforma delle amministrazioni locali (Decreto Rattazzi), la città di Casale ed il suo circondario hanno iniziato un irreversibile declino di matrice parassitaria.

 

Se anche politicamente dovessero bluffare, come sono soliti fare a livello governativo, e rinunciare alla soppressione delle province di piccole dimensioni, e se quindi dovesse venire a mancare l’urgenza da parte di Vercelli di trovare soluzioni di sopravvivenza, rimangono fondate motivazioni di carattere storico, culturale, geografico, economico, sociale, turistico, ecc., per proseguire in questa direzione, facendo confluire tutte le energie disponibili verso l’obiettivo di costituire una Provincia di Monferrato. Perdere questa opportunità sarebbe irresponsabile ed imperdonabile. Appresso a questo mio breve intervento vi allego un articolo sull’argomento, appena pubblicato su Casalenews. Calorosi saluti

 

Claudio Martinotti Doria, http://www.cavalieredimonferrato.it

 

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Casale – Vercelli, una provincia federata?. Due proposte rilanciano l’idea di un’unione con la città di Sant’Andrea

 

Fonte: http://www.casalenews.it/

 

11 Giugno 2010 – CASALE – Si ritorna a parlare di una provincia federata fra Casale e Vercelli. Il via lo ha dato l’ipotesi inserita in Finanziaria dal ministro Giulio Tremonti di tagliare le province con meno di 250mila abitanti (fra cui Vercelli, anche se le notizie più recenti parlano di un ‘salvataggio’). Da qui, nel breve volgere di pochi giorni, sono nate due proposte che prevedono un ridisegnamento delle province piemontesi con una federazione fra Casale Vercelli. La prima viene dalle associazioni Nuove Frontiere e Noi Siamo Vercellesi, la seconda dal Movimento Progetto Piemonte (di cui ospitiamo un intervento del presidente Massimo Iaretti).

 

Il progetto di Nuove Frontiere e Noi Siamo Vercellesi (che sarà illustrato lunedì prossimo, 14 giugno, in due distinte conferenze stampa, la prima a Vercelli e la seconda a Casale) si fonda sull’idea che una provincia più grande abbia maggior peso decisionale a livello istituzionale, che possa scongiurare il pericolo di ipotizzabili future soppressione e innalzi il ruolo decisionale di Casale, oggi area di frontiera della provincia di Alessandria e in posizione di evidente subordine rispetto al proprio capoluogo.

 

L’iniziativa sarà illustrata a Vercelli alle 16 (al bar Principe di viale Garibaldi) e a Casale alle 17 (all’hotel Candiani) da Roberto Rosso, vicepresidente della Regione Piemonte, dall’associazione Noi Siamo Vercellesi’, rappresentata da Massimo Simion e Tino Candeli e dall’associazione Nuove Frontiere per la difesa di Casale e del Monferrato, rappresentata da Alberto Riccio e Giancarlo Curti.

 

Sull’argomento ci ha inviato una lettera anche Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte, che pubblichiamo integralmente:

 

“Le notizie apparse sugli organi di informazione in merito all’accorpamento di alcune province al di sotto dei 220mila abitanti e il successivo emendamento in Commissione Affari costituzionali della Camera che va a sopprimere la Provincia di Vercelli, ha, di fatto, riaperto il dibattito su quello che potrà essere il suo futuro”.

 

“Al di là del fatto che possa tornare alle origini con il riassorbimento di Biella, piuttosto che rimanga con la sua identità la questione non cambia: la diminuzione di popolazione conseguente alla nascita della Provincia di Biella, persiste. E ritorna anche alla ribalta un argomento del quale si parla ormai da un ventina d’anni e che, se il mondo politico non fosse stato cieco e soprattutto sordo, avrebbe dovuto essere già stato da tempo affrontato seriamente: l’unione con Casale ed il Monferrato nell’ottica di una “co – provincia” sullo stile di Massa – Carrara o di Pesaro – Urbino”.

 

“Al di là di ogni considerazione una cosa, in ogni caso è certa: il nuovo ente territoriale – vista la dote di popolazione che porterebbero la città di Casale ed il Monferrato, anche se non sarebbe certo che tutti i comuni dell’ex comprensorio casalese seguirebbero questa via, specialmente quelli della Valcerrina nell’area confinante con la Provincia di Asti – avrebbe sicuramente la vita assicurata ed un diverso peso nell’ambito del Piemonte Orientale. E’ una strada ricca di incognite, anche perché si devono sfatare tanti luoghi comuni, tanto immobilismo e tanta paura del nuovo”.

 

“Personalmente da casalese di nascita e da gattinarese di origine è da anni che sostengo questa soluzione, anche perché consentirebbe a due centri vicini (25 chilometri di distanza circa e un collegamento di viabilità, stradale ed autostradale, tutto sommato veloce) di non perdere opportunità e giocare il ruolo che gli competerebbe nel Sistema Piemonte. Movimento Progetto Piemonte – MPP, di cui sono presidente, nato il 24 giugno dello scorso anno, Festa di San Giovanni è un movimento politico regionalista che mette al centro della sua azione il Piemonte ed il ridisegno del sistema delle autonomie e dei poteri del governo locale, proprio perché è convinto che Regioni, Province e Comuni, una volta attuata la necessaria razionalizzazione amministrativa, debbano poter competere in un mondo globalizzato in tutto avendo le mani libere nella loro azione e non legate dietro la schiena da mille lacci e lacciuoli”.

 

“Cercheremo, pertanto, di portare queste nostre proposte – insieme a tutti coloro che le vorranno condividere – ai vercellesi, ai valsesiani, ai casalesi, ai monferrini, anche perché se ci saranno elezioni (quando ed in che ambito territoriale occorre a questo punto avere la sfera di cristallo per dirlo) in testa al nostro programma – cosa che non si ritiene prematuro dire – sarà proprio una azione convinta per la realizzazione della co – provincia, tenendo ovviamente in debito conto dello status della Valsesia che dovrà poter svolgere un ruolo paritario insieme agli altri due territori ed essere oggetto di un forte decentramento amministrativo”.

 

“In questo modo, e Movimento Progetto Piemonte ne è fortemente convinto, una provincia che vada da Alagna a Moncalvo potrà sviluppare un ruolo forte nella tutela dell’agricoltura, del ciclo delle acque, del turismo, della cultura, della logistica. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi Movimento Progetto Piemonte – Mpp spiegherà tale proposta sul territorio vercellese e valsesiano perché l’intenzione è proprio quella di partire dalla gente, visto che chi fa politica viene dal popolo, è parte del popolo e quando ha finito il proprio mandato deve tornare al popolo. Con l’auspicio di non essere soli e che anche forze civiche come la lista Nuove Frontiere, che da qualche tempo brandisce l’idea della Provincia con Vercelli, inizino a guardare oltre la cinta daziaria di Casale e di non vivere il loro progetto solo in funzione anti – alessandrina ma in un’ottica di programmazione territoriale più ampia”.

Redazione On Line

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