Sei lettere aperte senza risposta da Massimo Sega a Maria Mantello, sul tema della laicità di pensiero… a parole e nei fatti

Gent.ma Prof. Maria Mantello,

in occasione del convegno tenutosi nella Biblioteca del Comune di Roma, a Via Giordano Bruno, Ella ufficialmente dichiarò che non aveva mai letto i miei messaggi. In data 4 maggio u.s. io le ho nuovamente rimesso i messaggi che Le avevo inviato, ma anche questa volta Ella ha mantenunto il più assoluto silenzio. Che pensare? Che il messaggio non Le sia arrivato?

 

Per evitare che in un prossimo convegno Ella non dica di non aver ricevuto nulla da me, Le invio il suindicato ultimo messaggio anche a mezzo Fax.

Saluti, Massimo Sega

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Chiarissima Prof. Mantello,

 

in occasione del convegno indicato in oggetto Ella ha dichiarato di non aver mai ricevuto miei messaggi. Siccome fino a prova contraria debbo credere alle Sue parole, gliene rinvio alcuni.

Sempre in detto convegno alle mie parole Ella ha risposto che codesta Associazione, alla quale anche io partecipo, non intende criticare o accusare, ma avanzare delle proposte. Ebbene anche io avevo avanzato delle proposte concrete, come quelle di mandare in galera amministratori e dirigenti illegalitari e corrotti, e cio’ con tanto di documentazione. A queste proposte nessuno ha risposto. Le rimetto anche alcune lettere che ho inviato al Prof. Franco Ferrarotti dopo il suo intervento reso alcuni anni fa in  occasione di un convegno tenuto al Campidoglio sull’AUTONOMIA DI UNO STATO LAICO. Anche detto famoso sociologo ha ritenuto di mantenere il piu’ assoluto silenzio, cioe’ non vedo, non sento, non parlo. E questo non é laicismo.

Saluti, Massimo Sega

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Gent.ma Prof.ssa Mantello

Ho ricevuto la comunicazione della manifestazione del 20 settembre p.v. e cercherò di essere presente. Mi permetta di cogliere l’occasione per esprimere la mia delusione per non aver visto alcuna presa di posizione di codesta Associazione nei riguardi  dei recenti innumerevoli interventi del papa Benedetto XVI con i quali, tra l’altro, ha attribuito la responsabilità del terrorismo del fondamentalismo islamico all’occidente cinico che ha abbandonato Dio. Non voglio tediarLa con lunghe discettazioni in materia, essendone Ella ben a conoscenza in quanto in alcune occasioni ho letto disquisizioni al riguardo sulla rivista di codesta Associazione.

            Cio’ detto, nella speranza che Ella o il Presidente nazionale dell’Associazione confutino le mie suindicate osservazioni, allego al presente messaggio una delle lettere che ho inviato sui recenti interventi di Benedetto XVI e sui relativi commenti giornalistici, guardacaso tutti in sintonia con il medesimo. Ecco un ulteriore esempio di quella cultura denunciata da Roberto Gervaso e cioe’ che mentre in Francia cattolici e laici sono tutti laici, in Italia cattolici e laici sono tutti cattolici.   

             Distinti saluti, Massimo Sega

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Gentilissima Professoressa,

ho ricevuto i suoi auguri e sentitamente la ringrazio e contraccambio. In particolare mi compiaccio delle indicazioni etiche di Giordano Bruno che Ella ha voluto ricordarci, indicazioni che sono state sempre un faro per le mie azioni. Spiace, come già Le ho scritto, di vedere illustrissimi italici personaggi che si richiamano alla sapienza laica dimenticare le parole di Giordano Bruno che Ella ci ha ricordato preferendo parlare, scrivere e affaticarsi, non tanto per amore della vera sapienza e studio della vera contemplazione, ma per amore della propria vittoria per se stessa.

Distinti saluti, Massimo Sega

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Gent.ma Professoressa Mantello,                                                        

ho ricevuto ancora un volta i suoi messaggi con i quali mi comunica ora le iniziative della nostra associazione, ora i suoi articoli, come avvenuto oggi per quello che sarà pubblicato sulla rivista Lettera Internazionale, ecc.ecc. e La ringrazio.  Mi permetta dirLe che il silenzio di fronte a comportamenti scorretti mi ricorda sempre la cultura delle tre scimmiette,  cultura che certamente non dovrebbe far parte di un mondo, di una associazione che si rifa’ a Giordano Bruno, l’uomo dal libero pensiero. Se Ella dovesse ritenere falso quanto io Le ho riferito, può benessimo dirmelo, ma il silenzio mai, non é degno di una persona che vuole rappresentare il pensiero di Giordano Bruno. Di conseguenza, mi consenta dirLe che  il silenzio non é mai indice di tale caratteristica.

                A dimostrazione di come io non mi limiti a giocare al libero pensiero, ma mi batta concretamente per il rispetto di qui valori che in occasione del convegno tenuto lo scorso novembre da codesta Associazione a Roma, furono richiamati dai relativi relatori e che oggi, per gli stessi, risultano fortemente offuscati, la invito a leggere l’articolo che é stato pubblicato da Il Giornale del 25 u.s., nella pagina della cronaca di Roma, il cui titolo così recita: L’ASSURDA ODISSEA DELL’AVVOCATO MASSIMO SEGA, EX DIRIGENTE ALLA PROVINCIA DI ROMA . LICENZIATO PERCHE’ TROPPO ONESTO – NEL ’95 DENUNCIA UN APPALTO IRREGOLARE E PERDE IL POSTO. IL TAR CI METTE 11 ANNI PER DARGLI RAGIONE. Trattasi di un caso concreto di quel sistema che alcuni anni fa fu denunciato dalla Corte dei Conti, in cui i dirigenti pubblici scorretti vengono promossi e quelli corretti vengono rimossi, e chi di questi evidenzia episodi illeciti non viene tutelato, io dico non viene tutelato né dalle istituzioni né dalla società civile, come é codesta Associazione.  Sull’argomento, sono 11 anni che tutti hanno fatto il più assoluto silenzio, sia cattolici che laici, o finti laici. Io credo che abbia ragione Roberto Gervaso quando dice che in Francia cattolici e laici sono tutti laici e che in Italia laici e cattolici sono tutti cattolici. Infatti di fronte a questo comportamento mafioso e omertoso, non solo hanno mantenuto il più assoluto silenzio le istituzioni che si rifanno al cattolicesimo.

Distinti saluti, Massimo Sega

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Gen.ma Prof. Maria Mantello,

qualche tempo fa avevo letto che il Prof. Franco Ferrarotti aveva partecipato al convegno tenutosi a novembre sull’AUTONOMIA DELLO STATO LAICO presentando una sua relazione. Con riferimento a questa io ho rimesso al citato sociologo una ennesima mia lettera che mi permetto di inviarLe evidenziando come nel nostro paese, come al solito, si predichi bene e si razzoli male.

               Mi scusi, ma io credo che la figura di Giordano Bruno, grande libero pensatore, vada sempre difesa, e non solo con le parole ma anche con i fatti.             

Distinti saluti, Massimo Sega 

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