Marco Pannella, Hannah Arendt, la banalità del male, revisionismo storico… ed il diritto di critica e di opinione… di Kiriosomega

Stavolta l’amico sconosciuto, Kiriosomega, mette a dura prova il mio sincretismo e la mia equanimità…. eppure non posso negargli la parola, anche se son costretto leggermente a “correggerlo” in alcune sue espressioni variopinte e talvolta troppo “ostiche”…. Stavolta Kirios se la prende con Marco Pannella per il suo attacco al “nazi-comunismo”… Ed io mi trovo molto imbarazzato sia perché i miei nonni scamparono lo sterminio nazista convertendosi in tempi buoni sia perché sono alquanto laico, libertario e radicale, avendo avuto sempre una simpatia per Marco Pannella ed il suo movimento.

In effetti non so nemmeno perché, io vecchio apolitico, dovrei dare spazio alle tesi di Kiriosomega su questo sito… con tutte le conseguenze inevitabili…  Già mi sono esposto per aver accondisceso a recensire il libro “La Polizia del Pensiero” di Claudio Moffa… ed ora la pubblicazione di questo “specifico parere” di Kiriosomega mi appesantisce ulteriormente… Ma cosa posso farci? D’Altronde non voglio ignorare, per paura, le varie sfaccettature del pensiero  nella descrizione di eventi storici (che non mi videro testimone), indistintamente le  analizzo  allo stesso tempo non accentandone alcuna come mia propria.  E pur rifiutando le varie opinioni, come parziali e limitate, debbo contemporaneamente osservarle tutte senza pregiudizi di sorta… Questa è la legge dell’equanimità laica…  della ricerca della verità mediana… Il metodo me lo ha insegnato Akira Kurosawa!

Paolo D’Arpini

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In risposta a Marco Pannella, riferendomi alla lettera dal titolo “L’attualità di Hannah Arendt e la banalità del male nazicomunista”   

Senza preamboli.

Marco… e “sulla criminalità del male sionista”, dagli stessi sempre lamentosi moderni israeliani inflitta agli arabi in genere, ed ai palestinesi di Gazah in particolare, nessun riferimento? Del loro essere armati con oltre duecento bombe nucleari abitando una regione di ventimila chilometri quadrati nemmeno una parola?

Non a caso ho denominato israeliani e non ebrei o giudei “i popoli” della kippah, perché geneticamente dimostrare che i “nuovi fratelli macciori”, come li indica Ben 16°, il grande bau da cui pastore tedesco, siano eredi di quelle antiche genti che da NON SOLE abitarono la Galilea, la Perea, la Phalaistine (dal greco) è improbo o, meglio, impossibile.

Infatti, come si può affermare che per un piccolo numero d´uomini, che per breve tempo abitarono quella regione, sia possibile ricostruire la mappa genetica come costoro sostengono per se stessi, così auto definendosi “razza”… e tutto questo proprio quando la moderna biologia dimostra che questo concetto è falso.

Allora, reale concetto, i “razzisti” e sostenitori della razza sono proprio loro, altro che i Nazisti! Ma queste idee di razza e razzismo non sono proprio quelle che tu vuoi combattere? O, devo pensare “fingi di combattere” in uno spirito Templare che ti conobbe?

Il popolo della kippah vive e si nutre di menzogne che spaccia per culturali, e per questo tenta di distruggere la storia dei palestinesi (indoeuropei), oltre che fisicamente massacrarli per farli da quelle latitudini sparire.

Indo europei che lì vivono da almeno cinquemila anni, da quando il Demotico come linguaggio, che durò circa tremila anni, cominciò a estendersi e prendere forma nella striscia egizio- palestino- libanese di quegli antichi tempi.

Dov’erano in quei tempi gli pseudo ebrei, predoni nomadi che incontriamo erranti nel Neghev, e provenienti da schiavitù Mesopotamica di cui “rubarono” miti e leggende che trasposero come propria verità divina.

Dov’erano in quei tempi gli pseudo ebrei, predoni nomadi erranti nel Neghev che per greci, macedoni, bulgari del nord del Mar Nero furono popoli lì natii e scacciati, popoli che oggi si decantano proprietari della terra di Palestina.

Palestina che la grande Urbs proibì all’ebreo d’allora di abitare; dunque, genti che subirono nuova diaspora che li sparpagliò per tutto il mondo facendoli divenire americani, inglesi, spagnoli, italiani, francesi, olandesi, russi, africani, finanche cinesi fin dal terzo secolo della nostra era quando anche fin lì giunsero.

Nel prosieguo delle numerose implicazioni del tuo scritto, Marco, anche noi italiani, a questo punto frammisti a troppi ytalyoty della ormai “colonia Italia”, è ora che comprendiamo che fummo combattuti, nella II G.M, per la paura suscitata dalla nostra filosofia politica e economica che si schierava contro il sistema sinarchico interbancario voluto e spinto dagli usurai del mondo, e che proprio per ciò ci costrinsero, ovunque infiltrati, a scelte pre belliche forse non oculate, ma inevitabili, così che fummo trascinati nelle “fornace” della stessa guerra ancora impreparati.

E in quella guerra, che l’aggressività smodata di W. Churcill, la stupidità di Stalin e la non cultura dell’Americano scatenarono insieme con le forze in certi trattati definite esotericamente occulte, purtroppo come nazione militarmente ci perdemmo; infatti, la guerra che l’anglosassone, cugini e temporanei amici, dunque dollaro, sterlina e rublo, ci scagliarono contro per rintuzzare la Nostra Idea della Patria, dell’Onore, dello Stato Sociale ci rese succubi, e ancora lo siamo per un meccanismo infernale che ha brutalizzato il mondo intero.

Sostenere, come tu vuoi fare, attraverso la condanna del Nazismo e l’esaltazione di Hannah Arendt e dei suoi,  che la democrazia che si vive oggi, quella esportata e difesa con la menzogna e con il cannone dagli US$, dalla GB£ e dai sionisti sia il migliore dei mondi possibile è un’eresia della logica, una bugia della cultura storica.

E’ un’eresia quella che anche tu vuoi sostenere proprio contro il Paese che ti diede i natali, è eresia a ognuno di cultura nota!

E’ eresia agli stessi sionisti nota,  perché consapevoli della propria grossolana menzogna che vorrebbe far credere in un loro plurimillenario possesso della Palestina. Essi sanno, infatti, che la regione è stata rubata riscrivendone perfino la storia, abbattendo città, villaggi, case e costruendo un muro che Berlusconi, il comico e cattivo Berlusconi dichiarava di non avere veduto, quando visitò l’Autorità  palestinese.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

E anche i palestinesi sanno d’essere stati derubati della Patria e dell’identità!

Ma anche statunitensi, inglesi, tedeschi, turchi, olandesi, arabi conoscono la verità sulla Palestina, però ancora è tempo di “Homo homini lupus”!

Allora, Marco, in virtù di tante tue battaglie a volte condivisibili, lascia stare di ancor più affondare il Fascismo italiano, esso fu creatura (…) con errori che ogni sistema statale può compiere (..) tenendo presente che ovunque la mamma dei cretini è sempre incinta. Voglio così distinguere, ma non ne discuto, il Fascismo “ideale” di Mussolini e pochi altri, dal fascismo provinciale e bigotto di tanti gerarchi che oggi ben indifferentemente figurerebbero con Berlusconi o con la sua Opposizione che però volto non ha!

Ti saluto… e auguri per la salute. A proposito, ora che mi sovviene, quella “cosa a forma di coda d’equino” che ti trascini appresso non credo sia per te simbolo distintivo, anzi, perdonami, la trovo piuttosto ridicola.

Ciao, statti bene, l’ormai altrettanto attempato Kiriosomega

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