Elezioni Regionali Lazio 2010 – Argomenti in discussione: Autostrada Livorno Civitavecchia…. – Quando le arterie dividono invece che unire

Uno degli argomenti in discussione fra i vari schieramenti  in competizione,  nelle imminenti  Elezioni Regionali Lazio di  marzo 2010, è  il completamento dell’autostrada Livorno – Civitavecchia.  La costruzione di questa  autostrada  è già stata iniziata da tempo  ma, un po’ come sta succedendo in Val Susa con la TAV,  la sua ultimazione è  di là da venire. Un po’ per ragioni politiche ma soprattutto per motivi economici, visto che gli interessi sul suo tracciato sono diversi e le forze in campo premono verso direzioni opposte.  C’è poi la motivazione ecologista e sociale che considera questa opera un freno  allo sviluppo autonomo del territorio ed un impedimento alla interconnessione bioregionale.

Le strade nella civiltà degli Etruschi avevano lo scopo di collegare in un reticolo, seguendo le vie naturali di comunicazione, il territorio circostante. Poi i Romani affermarono l’importanza delle strade come trait d’union fra luoghi distanti, seguendo tracciati veloci e diretti, trascurando cioè il territorio circostante.   Ancora oggi nella Tuscia si combatte per seguire uno o l’altro metodo di contatto.  Ogni qualvolta che si vuole costruire una superstrada od autostrada immediatamente sorge una protesta locale, nella consapevolezza che in tal modo il territorio viene “tagliato” con una ferita  dolorosa per l’organismo della comunità,  la biografia comunitaria peggiora e si drammatizza la qualità della vita ed il senso della collettività. 

Un esempio viene dal progettato completamento dell’autostrada litoranea tirrenica da Livorno a Civitavecchia. Una fettuccia che -secondo la Rete dei Cittadini Liberi-  creerebbe un distacco fra la costa e l’entroterra e invece –secondo i fautori di centro, destra e sinistra- aiuterebbe i commerci ed il turismo (di massa). Certo si tratterebbe di un turismo veloce ed i commerci sarebbero limitati alle grandi distribuzioni ma in questi momenti di crisi ci si arrabatta con tutto, pur di agitare le acque della ripresa economica. Insomma si vuole ravvivare il morto…. Ed in effetti  nel momento storico in cui viviamo è possibile e necessario “mantenere in vita” il corpo in catalessi, altrimenti tutto crolla e buonanotte al secchio! Questa società viene gestita dai poteri del mantenimento dello status quo o dell’imbellettamento del marcio (come ne medioevo si usava profumare il corpo senza mai lavarlo).

Ovviamente il destino dell’autostrada è collegato anche al futuro delle Centrali di Montalto  di Castro e Civitavecchia. Se ad esempio dovesse passare l’ipotesi di nuclearizzazione…. l’opera autostradale diverrebbe necessaria, per ovvie ragioni logistiche. Ed in questo caso scopriamo che il “piano” autostradale ed il nuovo impianto ad uranio viaggiano di pari passo, ovvero  si completano l’un  l’altro.  La più alta miscela di veleni in Europa (e forse nel mondo)!

Ed in questo caso… Speriamo che sulle etichette dei prodotti alimentari, possa bastare l’indicazione Made in Italy,   mi scriveva Nazareno Reda,  perché se fossimo costretti a mettere “Made in Italy: zona di produzione  Maremma Tuscia”, i consumatori di tutto il mondo, sempre più attenti a certe tematiche, i nostri peperoni, oli extra/vergine, meloni, asparagi, carciofi, finocchi, pomodori, ceci del solco dritto, lenticchie di Onano, vini,   li farebbero mangiare/bere soltanto a noi viterbesi.  Meglio il Made in China… meno inquinato 

Paolo D’Arpini

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