Spilamberto, il giorno in cui il sole entra nei Pesci, dopo una passeggiata pomeridiana lungo il fiume Panaro… di Caterina Regazzi

 Caro Paolo,  sono entrata nel sito di Simone Sutra www.soultravel.it (dove ho trovato un accenno dell’incontro che faremo con te qui a Spilamberto il 19 e 20 giugno p.v.), ne ho approfittato per leggere il suo resoconto della visita che avete fatto insieme al bosco di Manziana e…… mi è venuta voglia di andare a fare un giro al fiume. Oggi c’è il sole, che tra l’altro stasera entra nel segno dei Pesci, e ne approfitto!

Eccomi qua…….. Sono appena tornata, ho lavato le zampe a Magò che erano tutte infangate e mi accingo a preparare una ciambella per la colazione.

E’ stata la solita, bella passeggiata, il sole mi ha seguito fino al ritorno a casa. Si stava benissimo, giacca slacciata e capelli al vento, la luce non era ovviamente troppo forte, si riusciva a guardare il sole “in faccia”, l’aria era pulita, grazie a tutta la pioggia e la neve che sono venute.

Abbiamo incontrato due persone con i loro cani, uno lo conosco, era un mio ex utente che faceva salami e che ha fatto le solite battute sui dipendenti pubblici e un altro che non avevo mai visto con cui abbiamo chiacchierato dei cani, nostri e altrui. Poi ho incontrato Gigi e una sua allieva che facevano una passeggiata su Depson e Carbonè, abbiamo commentato il tempo che c’è stato e quindi il poco lavoro per lui……

Mi ero portata dietro anche un libricino di Plauto che ho preso oggi in biblioteca per Viola (deve leggerla per la scuola), una commedia che si chiama Aulularia e ne ho letta un po’, stasera la voglio finire.

Una tranquilla passeggiata di paese. Mi piace che, come quando si fanno le escursioni in montagna, anche qui, sul “percorso natura” quando ci si incontra, ci si saluta, anche se non ci si conosce, ma è come un “riconoscersi” come “amici del Panaro”, c’è anche un circolo che si chiama così, che è diventato poi una specie di ristorante. Purtroppo si finisce spesso per rendere commerciale qualcosa che sarebbe molto più umano che non lo fosse.

Caterina Regazzi

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