“Digiuno terapeutico, acqua distillata, dieta vegetariana, foresta pluviale, vita naturale….” Saggio di Sabine Eck

Tutto inizia da una domanda di Sara Laurencigh, amica di Udine, che mi scrive: “Buongiorno Paolo ho letto i consigli del digiuno con l’acqua distillata, finalmente qualcuno che si espone!

So che fare una “cura” con l’acqua distillata,che non deve assolutamente oltrepassare i due mesi perché i reni si affaticherebbero (quindi teniamo buono i tre giorni indicati nel sito), aiuta a disinfiammare l’intestino, abbassarne la temperatura (fondamentale per le donne che vogliono avere un bambino) e di conseguenza a regolarizzare gli ormoni.

Domanda: in farmacia si trova l’acqua distillata e  l’acqua distillata sterile… quale di queste? Quella del supermercato, ma mi fa impressione, con la scritta ” per batterie d’auto”….?

Mia rispostina: “Sara, la migliore sarebbe l’acqua piovana, magari non la prima pioggia, ma la pioggia seguito di varie piogge, in modo che non vi siano residui di polveri… questo -secondo me-  ma  consiglio di sentire prima l’amica Sabine Eck, dottoressa naturopata, che scrive sull’acqua e sul sale… 

Ed ecco il saggio/lettera  di Sabine sull’argomento: digiuno – acqua distillata:

Buon giorno Sara, buon giorno Paolo, avete messo la mano su un argomento non facile…….

Il digiuno in quanto proposta estrema chiama sul piano da sempre sostenitori del assoluto SI o del assoluto NO.

La vostra domanda sull’acqua distillata è interessante e fa parte della proposta dei sostenitori estremisti del gruppo SI.

Ma prima vorrei esporre alcune considerazioni personali sull’argomento. Premetto che ho esperienza personale di circa 15 anni sul digiuno, sia da sola che in gruppo, digiunando mediamente 10 gg.

Trovo logico che una società come la nostra che abbonda in tutto e sempre di più sia attratta da questa pratica estrema.

Più si parte da un “pieno”: peso eccessivo, pessimo controllo alimentare, cibo spazzatura, disordini emozionali, confusione mentale più difficile sarà la messa in pratica del digiuno e più facilmente la persona rinuncerà entro 3 gg…. se procede da solo anche entro 24 ore ….e con frustrazione emozionale garantita. Il primo digiuno è il più difficile, un po’ come il primo parto, il primo bacio, il primo giorno di scuola, il primo giorno da solo in un bosco e cosi via…. perché sconvolge un sistema di abitudini e il corpo si ribella.

Ho visto persone stare malissimo altri non più di tanto; ognuno comunque con il “suo da fare”. Il digiuno vero e proprio inizia dopo circa 3 gg quando il corpo comincia a nutrirsi dei suoi depositini e depositoni procedendo con incredibile logica : per primo brucia i depositi “cattivi” ed eccessivi liberando una quantità incredibile di tossine che devono TUTTE transitare dal sistema linfatico, epatico renale ed intestinale…. ed è proprio qui dove possiamo avere i problemi: nelle nostre capacità di “output” ….per sciogliere ed eliminare la maggior parte delle tossine serve acqua, tempo un sistema linfatico-epatico-renale ed intestinale abbastanza efficiente e spirito di avventura. Se 30-40 anni fa le persone non prendevano mai farmaci o solo ogni tanto, oggi ci troviamo persone che non hanno passato un mese nella loro vita senza prendere farmaci.

E non vorrei fermarmi sul “cibo spazzatura”  che lascia le sue tracce tossiche nei tessuti connettivali….Per queste persone il digiuno può essere pericoloso se non preceduto da un certo periodo di preparazione: dieta vegetariana che diventa un digiuno dalle proteine animali e contemporanea attivazione degli emuntori: l’intestino va rigenerato con dieta adatta e regolazione della simbiosi il sistema linfatico si attiva solo con il movimento, possibilmente all’aperto – fegato e rene si puliscono con cibo vegetale e le piante depurative – l’intestino risponde alla buona masticazione, alla serenità e ad un’alimentazione consapevole.

Quindi se vogliamo sperimentare un digiuno dobbiamo essere sempre consapevoli della  situazione di partenza e pianificare un “vestito su misura” altrimenti si rischia spiacevoli sorprese.

E finalmente vi parlo dell’acqua: nel digiuno la scelta dell’acqua è fondamentale. idealmente è oligominerale, quindi con alta capacita di sciogliere ed eliminare le tossine dal nostro corpo. Idealmente è acqua da fonte, ricchissima di energia vitale (secondo gli studi più recenti, sopratutto della fisica quantistica ). L’acqua distillata che è completamente privo di minerali avrebbe cosi la capacità di sciogliere con maggiore vigore depositi tossici particolarmente ostinati, cosi la teoria.

Non ho esperienza personale ne ho conosciuto chi l’avesse sperimentato. La qualità dell’acqua distillata è un problema importante. Quello in commercio è acqua “morta” sul piano energetico, lo sconsiglierei ( è anche cattivissimo al gusto)….rimane l’assunzione di acqua piovana (ricca di informazioni energetiche) -come propone Paolo- ma la trovo di difficile attuazione sul piano pratico. Non mi fiderei più dell’acqua piovana a meno che non sia della foresta pluviale…. e speriamo che nessuno abbia l’idea di commercializzarla -magari con una bella sterilizzazione a microonde-.

Oggi dobbiamo rendere omaggio a chi ha studiato la parte energetica dell’acqua  (p.es. Lauterbach, Emoto, Schauberger, Beneviste) e ci saranno sempre più ricerche a confermare quanto già scoperto -per fortuna- finche anche l’ultimo scienziato metterà alla pari gli studi sulla quantità e sulla qualità delle sostanze e come terzo elemento la simbiosi e il sinergismo fra le sostanze, altro aspetto ancora gravemente sottovalutato.

Non crederete spero, che il beta carotene in pastiglia sia altrettanto efficace rispetto quello per esempio contenuto in una carota…. che è molto superiore grazie al sinergismo delle altre sostanze contenute in questo meraviglioso ortaggio.

Trovo invece interessante l’assunzione orale di acqua marina -portata a soluzione fisiologica. Il mare contiene tutte le informazioni-base sulla vita… una sorta di memoria biologica, una banca dati genetica arcaica. Ma purtroppo non ho esperienza personale. Per tali studi rimando i curiosi agli studi di René Quinton. La casa editrice Andromeda  ha recentemente pubblicato un libro su questo appassionato scienziato completamente dimenticato, a cui spetterebbe un monumento in ogni città che si ritiene custode della cultura.

Grazie per aver letto fin qui…..(mi scuserete gli errori d’italiano che ancora mi scappano) tanti saluti per una domenica in armonia,

Sabine Eck, naturopata

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