Analisi economica atipica di Tiziano Terzani e commenti di Casimiro Corsi e Giorgio Vitali

Pensavo che Tiziano Terzani avesse un neo nella sua intensa vita.. Non lo avevo mai sentito parlare di economia, questo video colma questa mia pecca e mi conferma che era un grande uomo  come ve ne sono stati pochi al mondo.

Ciao.  http://www.youtube.com/watch?v=olinX7M57sM

Casimiro Corsi

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Commento di Giorgio Vitali:

Quello delle classi dirigenti, più o meno segrete, che controllano il popolo attraverso l’economia non è un sistema nuovo.In verità è un fatto squisitamente politico, il che significa che certi fatti di potere si sono spostati dalle spade alle monete. Chi possiede o controlla le monete conta più di chi controlla le spade. Abbiamo sotto gli occhi, oggi, che il vaticano con la massima spregiudicatezza sta mettendo in discussione i principi basilari della sua dottrina di redenzione per compiacere i “banchieri”  che evidentemente detengono le chiavi della sua cassaforte. Il processo politico in questione è lento e progressivamente vincente perchè non ha trovato sul cammino una valida alternativa. O meglio, l’alternativa poteva esserci, ma si è esaurita con l’ultima guerra mondiale. Estulin nel suo libro sul Bildelberg, sostiene, ed ha ragione, che il Bildelberg non fa che copiare il comportamento dei banchieri veneziani. La logica è la stessa. Noi possiamo criticare quanto vogliamo una società completamente sottomessa, nei suoi valori, al potere dell’economia, che nega nella sostanza i valori più positivi dell’Umanità, ma se non elaboriamo un comportamento “politico”,  coerente nella società attuale con l’ideologia che professiamo, non otterremo nulla. Un conto è la propagazione di informazioni sul signoraggio, ad esempio, ed un conto è l’uso di questa propaganda a fini politici “parziali”. Ad esempio, persone come “Er pecora” possono presentare tutte le interrogazioni parlamentari che vogliono, tanto non se le fila nessuno..  Questo per fare un esempio  di differenza abissale fra un certo passato che comunque ci riguarda, la vita di Crasso è esemplare. Egli faceva parte del primo triunvirato in ragione della sua ricchezza (ottenuta peraltro con una certa frode, perché costruiva case distrutte dal fuoco, appiccato non si sa da chi) e tutta via non ha esitato ad andare a morire per Roma. Roma pertanto era un valore preminente per tutti. Anche per i ricchi. Diversa è oggi la situazione perché dal punto di vista ideologico l’umana società non conta nulla a fronte di alcune “caste” che, per natura, per definizione religiosa, o per appartenenza masso-mafiosa, si ritengono ontologicamente superiori. Con l’avallo, per di più, del papa. Per quanto riguarda Terzani, la cosa importante è che lui è stato redento dalla malattia. Altri la malattia getta nella disperazione, lui, forte della frequentazione di certi ambienti, acquisisce un valore interiore sul significato della vita, e quindi capisce che l’economia, messa come base della vita civile, è un colossale falso. Uno stupro vero e proprio…. ma lo capisce solo alla fine della sua esistenza. Meglio tardi che mai.

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Massime aggiunte da Casimiro Corsi:

«Nessuno può essere reso completamente schiavo più di coloro che credono falsamente di essere liberi.» Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832)

Per indicare l’attuale sistema di potere molti studiosi utilizzano la parola “oligarchia” o la definizione “élite egemone”. In realtà la parola esatta sarebbe il neologismo “stegocrazia”, parola che deriva dal greco stégos, che significa “tetto, coperchio” (che nasconde) o stèganos (nascosto), e kratos (da kratéo, comandare, governare). Ossia “mi nascondo ma esercito il potere”.

Dire che uno Stato non non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere non può costruire le strade per mancanza di chilometri  (E. Pound) 

La politica è l’azzuffarsi dei cani sull’osso del potere gettato loro dai banchieri. I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale. (Woody Allen)

Dobbiamo imparare a fare le cose difficili, come disse Gianni Rodari in una delle sue ultime poesie: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco, liberare gli schiavi che si credono liberi.” (Mario Lodi)

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