Velina D’Arpina (post) Natalina – Attentati, eventi, infingardia, malasanità… piove governo ladro!

Stamattina la salita  per andare a  Canossa è stata facilitata da un passaggio ricevuto, mi sono risparmiato la fatica… Anche se prima ho dovuto compiere una bella scarpinata con uno scatolone pieno di capature di carciofi fino al mandriolo della maiala. Lo scatolone in cartone era fradicio per l’acqua piovana notturna ed è stata dura riuscire a mantenerlo intatto senza far precipitare tutto il contenuto,  ho perso solo qualche gambo e qualche foglia qui e lì… ma la massa si è salvata ed è giunta compatta davanti alla scrofa che mi guardava interrogativamente…

Salito in macchina ho appreso le ultime notizie sullo sfacelo  del servizio sanitario farmaceutico. Dovete sapere che ieri sera, Santo Stefano, mio figlio Felix era venuto  trafelato a casa mia chiedendomi di fare una telefonata al medico, poiché  il figlio di tre anni e mezzo, nonché mio nipotino, aveva un attacco di otite e soffriva terribilmente. Avendo saputo dal pediatra quale farmaco usare per lenire il dolore e chiamato l’apposito numero per sapere quale  farmacie erano aperte,  l’impiegato aveva indicato la farmacia di turno  di Nepi.  Partito di corsa per raggiungere il luogo  mio figlio appurava che la farmacia era invece serrata, ed ai numeri menzionati sulle indicazioni appese fuori non rispondeva nessuno. Al ritorno si fermava a Mazzano cercando se ci fosse lì una farmacia, ovviamente chiusa, ed anche al numero della Guardia Medica non rispondeva nessuno. Richiamato il numero delle farmacie di turno gli veniva confermata che doveva essere aperta  quella di Nepi… insomma da Erode a Pilato e da Pilato ad Erode… ma se uno si ammala a Natale è meglio che si arrangi come se vivesse nel deserto dei Tartari, con rimedi di fortuna…

Certo, ci sono stati casi più gravi dell’otite del mio nipotino, ho letto su un giornale locale di Viterbo che addirittura ieri sera una persona è morta perché il pronto intervento non funzionava… lasciamo quindi perdere questo argomento e passiamo al prossimo.

Al baretto di Calcata nuova, ho provato a chiedere se c’erano novità. Mi sembrava infatti di aver sentito dire  che c’era stato un attentato al vaticano. Ed ho chiesto “ma è vero che a Natale  hanno aggredito il papa?” – “certo che sì, ma la televisione non dice più nulla su questo fatto… io l’ho saputo ieri, pare che una donna, da sola, abbia scavalcato le transenne e sia corsa verso il papa, in piazza san Pietro. Un cardinale si è interposto ed è caduto per terra, ma il papa è sano e salvo…” – “Come? –dico io-  una donna da sola e disarmata ha fatto l’attentato? Ma che attentato è? Forse voleva semplicemente abbracciare il papa…” – “No, no era un attentato, infatti il cardinale cadendo si è rotto un femore… ora è ricoverato ai Gemelli” – “Ma è la clinica dove sta tua moglie in coma, a proposito come sta ora?” – “Sempre uguale, dopo l’operazione non è più uscita dal coma e viene nutrita con le flebo, sta lì come morta ma morta non è… e pensare che il professore che l’ha operata prima dell’operazione l’aveva visitata privatamente e pareva che fosse tutto a posto, ho persino voluto 400 euro per cinque minuti di consulto…” – “Come sarebbe a dire -faccio io- non è tutto pagato dalla mutua?” – “Macché… macché  devi pagare a parte ed in contanti…” –“ Una volta –commento io- almeno  si accontentavano di un pollo, ora vogliono essere pagati privatamente e profumatamente,  oltre ai soldi che gli da la ASL, ed i risultati? Ecco lì tua moglie è come morta e campa solo perché tenuta artificialmente in vita… E pensare che la Sanità costa ai cittadini laziali l’ottanta per cento delle entrate, l’altro venti per cento serve per pagare gli amministratori ed i politici… ed i comuni si debbono arrangiare con le multe e le tasse comunali…” – “Sai una cosa? –continua il barista- ai Gemelli c’è un parcheggio enorme, tre euro l’ora, e se tardi per  la seconda ora paghi sei euro… e sai chi si prende i soldi? I proprietari del terreno che sono i preti…”

Per avere ulteriori notizie sull’attentato papale mi sono quindi recato dal giornalaio, ho spulciato i quotidiani ma non c’erano notizie sul fatto… mi è sembrato alquanto strano… Ho chiesto all’edicolante e lui mi ha detto… “E che ne sai perché…? E’ come per l’attentato a Berlusconi, a quello gli hanno fatto la grazia, Alla donna del papa la faranno santa… Boh?”

 Al ritorno, a Sodoma Gomorra, tutto sembrava normale, le auto in sosta nella piazza come ogni giorno di festa, i  bancarellari di cianfrusaglie già pronti con le loro mercanzie d’accatto, i ristoratori e baristi  scaricavano  bevande e  scatolette del supermercato, le associazioni culturali aprivano le loro botteghe, insomma “la farsa continua”  e tiriamo a campare…

Finché c’è vita c’è speranza!

Paolo D’Arpini

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