Tuscia e Maremma: “Fotovoltaico a terra” – Ennesimo scempio ambientale con la scusa della produzione energetica pulita… succede ad Arlena e Montalto di Castro, Tuscania, Vulci…

Ante scriptum:

Certo, siamo arrivati quasi al picco, non si può più bruciare olio combustibile, gas, carbone e nemmeno usare l’uranio per mantenere il trend dei consumi attuali. La terra non regge più l’impatto…. ma secondo me non si può prevedere di sostenere la produzione energetica  utilizzando pannelli solari, impianti eolici e bruciatori a biomasse… questo perché il consumo elettrico della nostra “civilizzazione” è troppo esagerato  e non si potrà soddisfare tale richiesta energetica con la semplice trasformazione della produzione, da inquinante a rinnovabile. Occorre diminuire i consumi elettrici superfleui… questa è la condizione sine qua non epr evitare nuovi inquinamenti e deturpazioni ambientali con la scusa della produzione elettrica pulita…

I danni ambientali sorgono anche per i mega impianti  di produzione energetica alternativa.. e lo vediamo ad esempio dalla corrispondenza che segue su alcuni scempi nella Tuscia.

Paolo D’Arpini

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/09/11/no-allenergia-elettrica-atomica-carbonica-petrolica-ecco-come-fare-per-obbligare-il-governo-a-cambiare-marcia-sulle-scelte-energetiche/ 

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Corrispondenza intercorsa sul tema:

“Caro Paolo, quando l’altro ieri ho visto tutti quegli sbancamenti fra Montalto, Vulci e Tuscania (in una zona magnifica e teoricamente ultraprotetta!) e ho pensato che tutte le nostre campagne potrebbero fare quella fine è stato difficilissimo per me farmi coraggio. Secondo me qui non ci si sta rendendo conto di dove si sta andando a finire. Centinaia di ettari buttati al cesso dalla notte al giorno. I cambiamenti sul territorio sono così veloci che è ormai addirittura difficile denunciarli per tempo. E spesso si tratta di cambiamenti irreparabili. Ma tu non conosci nessuno in Provincia di Viterbo? Che ci dicono questi? Non ci sono vincoli contro il fotovoltaico a terra?” Luca  Bellincioni

Mia rispostina: “Caro  fratello, Luca, vedo che il peggio non ha mai fine… che possiamo fare se non denunciare il male incombente…  forza e coraggio. Ah,  in Provincia sono in fase di smobilitazione… in primavera si vota per il rinnovo delle cariche e il centro sinistra, che ora comanda, non ha nessuna speranza di vincere… capisci da te com’è quindi la situazione…” Paolo D’Arpini

………lettera di denuncia ricevuta——–

Caro Paolo, ho potuto constatare come l’ennesimo scempio si stia compiendo ai danni del nostro ambiente e del nostro paesaggio in nome delle cosiddette “energie rinnovabili”; dopo i progetti faraonici dell’eolico industriale, ora si stanno diffondendo le centrali fotovoltaiche a terra, soprattutto in Maremma.

Ce ne sono diverse in costruzione fra Vulci e Montalto (una affianco ad una centrale elettrica e quindi ottima ma un’altra isolata in contesto rurale e quindi altamente impattante), mentre una – la più devastante – è in realizzazione sulla strada fra Arlena di Castro e Tuscania in un paesaggio collinare di integra e rara bellezza, che ti consiglio di andare ad ammirare coi tuoi stessi occhi (finché ci permetteranno di ammirarlo). E’ assurdo come ancora si possa credere che ogni tipo di energia possa essere pulita se consuma territorio, visto che è proprio il consumo di territorio (con tutto ciò che ne consegue) la prima causa dell’emissioni di CO2, ed eventualmente dei cambiamenti climatici, nonché dei dissesti idrogeologici. Invece di tappezzare di moduli fotovoltaici i tanti, troppi capannoni industriali che sono stati spalmati su tutto il territorio nazionale, si va ancora ad utilizzare la terra viva e fertile che ci dà (o ci dovrebbe) dare da mangiare, proprio in quelle zone ancora miracolosamente rurali che viceversa dovrebbero essere tutelate con eccezionale attenzione! Ancora si consuma il nostro paesaggio, così dal privarci di ogni residuo di identità culturale e storica, rendendo le nostre campagne anonime al fine di rendere noi stessi anonimi, privi di riferimenti sociali e culturali e perfetti consumatori di merci, di rapporti umani e di territorio. Il problema del fotovoltaico a terra – al contrario dell’eolico – è che i cantieri durano poco, i permessi arrivano subito, e gli scempi si vedono solo se si va sul posto; quindi – com’è accaduto in altre zone d’Italia – ora anche nella Tuscia ci sarà la corsa dei contadini a vendere -o ad affittare – la terra alle aziende energetiche per farci montare i pannelli, dando il via ad una speculazione senza precedenti, sicché tra un po’ la nostra campagna sarà massacrata da infinite macchie blu scuro del silicio. Mi immagine cosa sta per accadere nell’Agro Falisco, con l’agricoltura in crisi. E l’ambiente cosa ci avrà guadagnato? Ma i nostri amministratori cosa fanno? Si sono completamente rincretiniti? E poi se davvero stanno per realizzare le centrali eoliche, praticamente il paesaggio della Tuscia scomparirebbe dalla faccia della terra, mentre – con i danni irreparabili e permanenti fatti al territorio, si potrebbe parlare tranquillamente di disastro ambientale.

E mi preme sottolineare che tutti gli scempi e i progetti di scempi in ballo (fra cui anche l’aeroporto) si stanno verificando sotto l’attuale amministrazione provinciale, con le sue demenziali manie di grandezza e la sua palese incapacità di gestire un territorio straordinario; un’amministrazione provinciale fra le peggiori della storia della Provincia di Viterbo, che sarà ricordata per aver deturpato il paesaggio della Tuscia, fino a pochi anni fa fra i più belli d’Italia, ed arrecato danni incalcolabili al delicato ambiente di questo territorio. Eolico, fotovoltaico a terra, abusivismo e speculazione dappertutto, nuove cave e insediamenti produttivi (con la lunga sequela di capannoni vuoti), aeroporto low cost e altre “amenità”: tutto ciò sta aggredendo la Tuscia, che rischia di essere devastata come mai era accaduto in passato, e questa amministrazione provinciale non soltanto non fa nulla per reprimere queste aggressioni, ma spesso ne è connivente ed anzi promotrice! Auspico davvero che questi signori se ne vadano a casa quanto prima e che la Tuscia possa essere finalmente governata da persone qualificate e preparate, che costruiscano intorno a questo territorio un serio progetto di tutela-valorizzazione-promozione, prima che non ci sia più qualcosa da tutelate, valorizzare e promuovere.

Luca Bellincioni

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