“L’acqua privatizzata? Tutta colpa dello Stato e della sua inefficienza nella gestione della cosa pubblica…” – Danilo D’Antonio dixit… ma il parroco di Calcata disapprova!

Premessa.

Stamattina come al solito mi sono recato a Canossa per il rito del cappuccino. Essendo domenica  il bar era alquanto frequentato, c’era anche il parroco del paese  con un codazzo di  fedeli reduci dalla messa. Lo stesso sacerdote mi si è avvicinato familiarizzando e scherzando sulla mia calvizie “che fanno i capelli, crescono? Però vedo che la barba ce l’hai…” – “ah, caro Don Dario tra un po’ mi taglio anche questa.. comincia già a darmi fastidio, così mi uniformo…”.

Non potevo perdermi un’occasione così ghiotta di sfrugugliare con il prete sulla recente privatizzazione dell’acqua e  gli ho detto: “Sai che ho ricevuto una lettera di Alex Zanotelli che mi parla dell’acqua?”  – “E chi è ‘sto Zanotelli, non lo conosco..” – “Ma come,  padre Zanotelli, il missionario dei comboniani…”  – “Ah, allora deve essere bravo e cosa dice?” – “Dice che manda le sue maledizioni ai privatizzatori dell’acqua,ed invita i fedeli, i sacerdoti ed i vescovi a fare altrettanto…”  –  “Come sarebbe a dire… cos’è ‘sta storia dell’acqua…” – “Ma come non hai saputo che il Berlusconi ha privatizzato l’acqua…” – “ .. Ma veramente ne ho sentito parlare, la cosa è ancora in discussione..” – “Macché, macché… è già stata approvata, ora l’acqua passa ai privati…” … Al che il parroco si gira di scatto e mi fa… “Ah, io non voglio sapere nulla, queste sono storie politiche ed io mi interesso di sola religione.. che ne so io di quel che fa il governo, se è giusto o sbagliato?..”  E così dicendo subito esce dal bar come fosse stato punto dalla tarantola…

Poi ho capito il perché… in effetti anche il parroco è uno “statale” il suo stipendio gli viene pagato con i soldi dello Stato italiano… e qui inserisco l’opinione sugli statali e sulla gestione dell’acqua  espressa dall’amico iconoclasta Danilo D’Antonio…

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“CHI LAVORA PER NOI, SENZA DI NOI, LAVORA CONTRO DI NOI” (Gandhi)

Questo mirabile concetto in effetti ci rivela con estrema precisione il perché l’acqua sia stata privatizzata e perché da molti anni assistiamo ad una deriva generalizzata di importanti attività economiche, che dovrebbero rimanere nel settore pubblico, verso il settore privato.

“CHI LAVORA PER NOI, SENZA DI NOI, LAVORA CONTRO DI NOI”

Gli statali: ecco chi lavora per noi, senza di noi, e quindi non può che lavorare contro di noi cittadini.

Ed ecco il perché crudo e nudo di tante privatizzazioni compresa l’acqua.

I fatti segnalati al link riportato non sono che la cima di un immenso iceberg di corruzione e malaffare che ha quasi affondato del tutto una povera Funzione Pubblica accaparrata a vita dagli statali. Ecco perché le attività economiche fuggono verso il settore privato: perché il settore pubblico non è adatto, con la sua autoritaria ed immobile impostazione ottocentesca, che assegna i suoi ruoli e fidelizza i suoi affiliati a vita, a gestire le attività del Bene Comune.

I ruoli della Funzione Pubblica, così come le cariche di Governo, dovevano essere periodicamente restituite al POPOLO fin da quando scomparve la monarchia e sopraggiunse la Repubblica. GLi statali hanno mantenuto il sacro Bene Comune della Funzione Pubblica nelle loro mani in modo del tutto antidemocratico e l’hanno potuto fare solo per il TOTALE MONOPOLIO che essi ancora oggi indebitamente esercitano su ogni aspetto del vivere comune.

Come si può dunque impostare una campagna
di ritorno della gestione dell’acqua nel settore pubblico
senza denunciare ciò che ha causato
la sua fuga verso il privato?

Come si può reclamare il diritto alla gestione dell’acqua senza specificare chiaramente che la FUNZIONE PUBBLICA è il primo tra i BENI COMUNI perché gestisce tutti gli altri? Come si può non dire chiaramente che i cittadini hanno il sacro diritto di partecipare non da esterni bensì da interni, direttamente, in prima persona, concretamente, materialmente, purché competenti e disponibili, VENENDONE PURE RETRIBUITI, alla gestione dell’acqua e di ogni altro bene e servizio pubblico?

L’acqua va tolta dalle rapaci mani dei privati. Senza alcun dubbio.
Ma guai a farla finire ancora una volta in mano agli statali.
Non ridiamo potere agli AUTORITARI STATALI.

Non ci diamo la zappa sopra i piedi da soli!

Abbandonando di nuovo l’acqua in mano a coloro che sono ancora oggi, come cento anni fa, chiamati a giurare fedeltà al sistema imperante, non ci aspettiamo che poi sarà più facile costruire quel Nuovo Mondo che tanto diciamo di volere.

Ed a questo punto chiedo: ma perché deve essere un qualsiasi solingo CITTADINO, come il sottoscritto, a dire queste cose?

Possibile che tra i tanti PROFESSIONISTI della POLITICA, pure strapagati, come ben si sa, tra i tanti VIRTUOSI AMMINISTRATORI, tra le tante stelline dello spettacolo progressista, tra tutti i MEMBRI delle innumerevoli ASSOCIAZIONI che si sono organizzate a difesa della gestione dell’acqua, possibile che tra tutte queste migliaia e migliaia di persone con grandi esperienze non ve ne sia stata una che abbia avvertito..

Danilo D’Antonio

Il parere continua su: http://www.hyperlinker.com/change/di_chi_siam_figli.htm

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