Sinossi neuropsicofisiologica di Marina Salvadore: “A conclusione di un ciclo della vita con morte e rinascita sorge la comprensione che la coscienza della vita rende tutti immortali”

“Così  come è vero che le parole devono possedere quella carica energetica capace di far vibrare il DNA spirituale di ogni essere umano, è  anche vero che la scienza deve fornire gli strumenti affinché ciò possa essere …”. Queste più o meno le parole pronunciate da Paolo D’Arpini per introdurre l’incontro dell’8 novembre u.s. a Calcata.

 Infatti, le manifestazioni che si sono svolte a Calcata dal 31 ottobre all’8 novembre 2009, organizzate dal Circolo Vegetariano VV.TT e dall’Apai, si sono concluse domenica 8 con il Seminario su “Neuropsicofisiologia”, la scienza che rende giustizia alle infinite trasformazioni di energia che hanno consentito la nascita del nostro ecosistema, all’interno del quale deve prendere forza un grande progetto che vede la donna e l’uomo in armonia tra di loro per rendere giustizia a quei valori tutelati e difesi, anche con la propria vita, che rappresentano nell’evoluzione culturale la Dignità, nella certezza di un futuro dove deve “imperare” la Pari Dignità di tutti gli esseri dell’ecosistema.

Ciro Aurigemma ha aperto il Seminario con un breve excursus sulla nascita della Neuropsicofisiologia ad opera del prof. Michele Trimarchi che, partendo dall’integrazione delle varie discipline scientifiche, ha realizzato successivamente uno strumento formidabile capace di verificare istante per istante il valore sostanziale delle varie forme di energia che, come informazioni, vanno a modulare lo sviluppo della coscienza umana.

Michele Trimarchi ha reso tangibile la veridicità di tale scienza, mettendo in evidenza come ogni informazione può essere verificata nei suoi contenuti formali e sostanziali. Ha spiegato soprattutto come fin dal 1980, partendo dagli studi di R. Sperry, di Gazzaniga ed altri sui processi di lateralizzazione interemisferica, veniva dimostrato come la causa delle conflittualità intrapersonali, interpersonali, sociali e internazionali dipendeva da come gli emisferi cerebrali processano le informazioni, le emozioni, generando così uno sviluppo disarmonico della personalità.

L’emisfero sinistro, infatti, domina la personalità in quanto le informazioni che gli vengono date acquisiscono un potere nel cervello, obbligandolo ad una forma di competizione che annulla la verifica delle informazioni stesse, condizionando il comportamento a ripetere le informazioni, piuttosto che verificarne i contenuti.

Qualsiasi ragionamento sul piano logico-razionale può essere vero o fine a se stesso e allo stesso tempo nega il dinamismo della realtà.

L’emisfero destro identifica, con la sua genetica, i contenuti dell’informazione e integra sempre, in un processo dinamico, la realtà obiettiva ed oggettiva; ed è tale emisfero che permette all’umanità di comunicare le emozioni e le esperienze, che  sono sempre e comunque comprensibili dalla “logica” degli emisferi destri di tutti gli uomini della Terra.

Un tale sistema ha prodotto modelli di comportamento, ruoli e con tali mezzi abbiamo prodotto sistemi socio-economico-politici e religiosi che, nella maggior parte dei casi, non esprimono i contenuti e i valori espressi da tutti quegli uomini che hanno dato la vita per tutelare e difendere il valore della vita umana e dell’ambiente.

“Le mie teorie, disponibili sul sito dell’I.S.N. (International Society of Neurosychophysiology) – ha detto  Michele Trimarchi – mettono in luce come è possibile superare la conflittualità esistente tra la logica dell’emisfero sinistro e la realtà obiettiva ed oggettiva dell’emisfero destro con la presa di coscienza del proprio Io che deve sempre e comunque verificare le informazioni utilizzando il metodo dell’obiettività e dell’oggettività. L’obiettività è lo scopo per cui la cosa esiste. L’oggettività è la ricostruzione degli oggetti che è secondaria all’obiettività. L’obiettività produce coscienza e conoscenza e tale chiarezza permette all’Io di identificare la “verità” e creare un dialogo costruttivo ed evolutivo per se stessi e per la società in cui si vive.  Sarà  necessario dare priorità all’educazione per educare un Io che deve decidere, dopo aver verificato i propri progetti e le proprie azioni. Ed è questo l’augurio che faccio all’intera umanità”

Luciano Meschini ha spiegato come il medico fisiologico all’interno di ogni cervello opera istante per istante per mantenere in buona salute il proprio organismo. La Neuropsicofisiologia consente alla professione medica di rimuovere gli ostacoli che limitano l’opera del medico fisiologico attraverso un processo che mette in  condizione l’Io di esercitare, con la propria intelligenza, la rimozione di quei condizionamenti che alterano il rapporto fisiologico tra i valori espressi dal DNA e l’ambiente.

Maria Pia Sambataro ha affrontato senza mezzi termini il problema della conoscenza, mettendo in evidenza come gravi errori del passato vengono a tutt’oggi perpetuati soprattutto in campo psicopedagogico. Il condizionamento classico e il condizionamento operante dominano ancora in campo educativo e soltanto la Neuropsicofisiologia può finalmente consentire un salto evolutivo verso una educazione capace di produrre conoscenza e, quindi, coscienza. La Neuropsicofisiologia  può dimostrare la differenza che esiste tra istruzione ed educazione. Educare è possibile solo senza il condizionamento e ciò dà speranza ad una umanità che sappia decidere la propria vita e il proprio destino.

Marina Salvadore ha centrato il suo intervento sull’efficacia della Neuropsicofisiologia nel produrre con grande gradualità consapevolezza delle immense  potenzialità racchiuse nel proprio cervello. Il ritmo scandito dal suo intervento ha fatto sì che ognuno potesse verificare in se stesso le meraviglie di un mondo, sepolto dalle macerie e dai condizionamenti, che man mano che viene alla luce dà grande gioia e felicità alla vita di ciascuno. E con tale gioia ha stimolato i presenti ad aprire il dibattito che ne è seguito.

(Diario  redatto a cura di Marina Salvadore)

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