2009: Calcata milionaria.. e resto del mondo a rotoli – «Après nous le deluge»

Parafrasando la famosa commedia/film  di Edoardo De Filippo si potrebbe affermare che Calcata è milionaria, almeno a giudicare dal tipo di vita consumista che vi si svolge, allo stesso tempo potremmo definire questo stesso tipo di vita una sembianza di quello che fu -restando nello spettacolare- durante gli “ultimi giorni di Pompei”. Insomma siamo quasi al “The Day After”.

Calcata da “paese ideale, dove vivere è bello” è ormai il simbolo di quello che ci aspetta in seguito al crollo del sistema democratico e dell’ordine sociale. Nel paese impera la piena anarchia consumista: “Ognuno per sé e satanasso per tutti”.

Se volete sapere come si vivesse a Napoli durante l’emergenza rifiuti, venite a Calcata in un qualsiasi giorno di fine settimana, e vedrete…

All’ingresso del Parco del Treja cumuli e cumuli di rifiuti di ogni genere accostati ai secchioni, quasi tutta merce deperibile, resti alimentari gettati lì da qualche “ristoratore”, il tutto contornato da quadri e quadretti, da guide turistiche e cartelli, manifesti e scacciapasseri, topi e gatti, cani e raccattarobe. Le robe raccattatte vengono poi rivendute all’angolo dai “posteggiatori” abusivi mescolati al traffico asfissiante non controllato da alcun vigile. La Piazza Roma da poco restaurata dalla Regione Lazio, con una spesa di 550.000 euro, ridotta ad un hangar patetico in abbandono, in cui l’abusivismo impera sovrano.

Il teatrino Calcata è aperto nei giorni “festivi” alla vista delle migliaia di sderenati che accorrono ai pub, alle friggitorie, ai ristorantini mordi e fuggi, ai negozietti di ciarpame, alle boutiques di carabattole, alle bancarelle di collanine, alle camerette ad ore, questo il modo di accontentare il turismo nell’ex “paese ideale”, ora “lupanare” od al meglio “Sodoma e Gomorra”. Qui la finzione impera sovrana, qui i vandali e gli sporcatori sono a casa loro, nessuno li controlla o li censura, anzi i pochi cittadini onesti, che ancora resistono, debbono stare in silenzio altrimenti scattano le ritorsioni, i dispetti, le offese, i gesti di sfregio… il tutto nella piena impunità… Poichè a Calcata chi li vede i tutori dell’ordine? E poi quale ordine, quello delle cosche?

Ma non voglio fare la parte unicamente del catastrofista e per buttarla a ridere, inserisco qui dabbasso la “famosa” mappa alternativa di Calcata, redatta dal vacanziere Saul Arpino.

Buon divertimento dal vostro affezionato, Paolo D’Arpini

www.circolovegetarianocalcata.it  (attualmente non recensito)

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Il corrispondente embedded: Saul Arpino presenta:

IL PADIGLIONE DELLE CARABATTOLE

Laboratori, Attività In-culturali e Post-creative di Calcata.

Grotta dell’Oltre Tomba, via dello Sgarrupo, 6 – specializzata in zombies, artisti sommersi ed in catalessi.

Museo Senz’Arte né Parte, via del Camposanto, 23 – arbusti spinosi intrecciati INRI e taglio di alberi vivi a croce.

La Carriola, ass.alter. via del Fabbisogno, 25 – organizza corsi su come squagliarsela velocemente con la refurtiva.

La Bottega del Passatore, via Agrigento, 34 – poesie a metro, epitaffi, barzellette, gioco delle tre carte.

L’Antro di Circe, via Odissea, 12 –specialità fatture d’amore e odio, panacee anche trucchi e trucchetti.

All’Orso furioso, via del Tempestoso, 56 – allevia il letargo dipingendo pagliuzze e sassolini per collanine.

Virgineo Oscuro, via della Fogna, 90 – tessitura a mano di stole profumate all’olio di puzzola.

Sapori e Colori, via Orto di Getsemani, 26 – assaggi e massaggi con olio di ricino benedetto.

Vai e Vieni, via delle Montagne Russe, 78 – scalate e passeggiate, avanti ed indrè, non si parte e non si arriva.

Burka, via del Talebano, 85 – collezione esclusiva di veli e velette, anche cappucci e bavagli.

Gioielleria Artigiana Ambulante, via Dove Capita, snc. – orecchini e campanelli da naso, fischietti e specchietti per le allodole.

Dove Non Mangiare Bere e Dormire.

Ad Ore, via del Referenziato, 34 – una camera ad un letto unificato, servizi esterni dove capita.

Ristorante del Mal Augurio, via Nido di Vespe 65 – specialità incartate ed insaccate, provenienza oscura.

Birreria Sugar Brown, via Fateviunfix, 69 – birra bruna e bionda alla spina, allo spinotto, allo spinello.

Grand Hotel de La Riviere, via Torquemada, 99 – ad una stella (visibile dal tetto), acqua piovana in camera.

Ristoambulazione, via dei Pezzenti, 76 – si mangia in piedi o seduti fuori, sulle scale o per terra.

Bar Ba Gianni, Via in Kulolaluna, 77 – ricchi premi e cotillons a chi trova il posto.

Panetteria del Porco, via Montisuini, 34 – panini, panine, pagnottelle e pagnotte, a volte cotte a volte crude.

Agenzia di Viaggi, via della Transumanza, 34 – si organizzano merendine al sacco e colazioni affrettate.

Senza Gusto, via del Finanziere, 323 – lunedì broda, martedì zuppa, mercoledì panbagnato, giovedì acquacotta.

La Cantina dello Scotennato, via Moneta Bucata, 11 – assaggi di sfiziosità industriali, dal supermercato al mentecatto.

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