Maleducazione nord europea, la scala di Cartesio e dove tutto il mondo è paese, compresa Calcata…

Gli italiani che salgono in nord Europa immediatamente cercano di non farsi riconoscere e smettono di gettare immondizie per terra, passare con il giallo ai semafori, posteggiare ove è chiaramente proibito, etc. Insomma si adeguano alle norme in uso e si comportano da persone beneducate. Al contrario i nord europei che vengono in Italia, appena messo piede nello Stivale, iniziano a gettare cicche e cartacce per terra, ad essere prepotenti sulle strade e ad infilarsi in tutti i più impensabili buchi pur di posteggiare la macchina vicino al luogo di abitazione.

Dico questo per mia esperienza personale, ho visto io con i miei occhi, in passato ed anche recentemente come tanti “cittadini esemplari” dell’Europa continentale una volta in Italia diventino cafoni e pirati. Potrei raccontarvi decine e decine di aneddoti ma non voglio dilungarmi altrimenti perdo di vista l’argomento di cui oggi vorrei raccontarvi.

Stamattina alzatomi presto per andare a Canossa, al paese nuovo di Calcata, per il rito del cappuccino caldo nel baretto sotto al Comune (dove tutti mi odiano, soprattutto ora che siamo in periodo pre-elettorale), ho avuto la sorpresa di vedere un macchinone straniero parcheggiato nell’unico fazzoletto verde lungo via della Fontana, raggiungibile discendendo due o tre gradoni della nuova scalinata.

“Incredibile…! – mi son detto – come hanno fatto questi a scendere e perché?”. Poi ho realizzato che il macchinone stava proprio sotto la casa di certi tedeschi o danesi o svizzeri che stanno qui in vacanza, inoltre ho capito che il potente mezzo non aveva avuto difficoltà a fare i gradini in quanto molto alto di chassì e con trazione anteriore. L’enorme BMW stava lì lucida e nera, vetri opachi, e occupava con la sua mole quasi metà del triangolo di verde. Chiaramente per scendere sin lì aveva infranto almeno due o tre divieti, quello di transito vietato, di improprio uso del percorso pedonale e di posteggio abusivo in zona verde. Chiaramente nessuno aveva obiettato nulla, forze dell’ordine a Calcata vecchia non se ne vedono quasi mai, soprattutto la domenica il giorno del grande “teatrino” ed infatti il potente mezzo sta ancora lì adesso che scrivo (ormai sera) bellamente in mostra a sancire l’arroganza di chi se lo può permettere…..

Ma la cosa che mi ha intrigato maggiormente è che sul parabrezza della lussuosa auto c’era un bigliettino piegato, per curiosità mi sono avvicinato a leggerlo, c’era scritto semplicemente: “… è brutto quando manca il senso di riguardo alle persone…”. Niente parole offensive, solo un commento malinconico e saggio. Ma nessuno l’ha letto, a parte me, e chi ce l’ha messo e forse qualche altro passante, poiché il padrone dell’auto si è guardato bene dal farsi vedere per tutto il giorno.

Poi un filosofo sconosciuto ha poeticamente scritto un messaggio rivolto all’incivile riccastro nord europeo, anche questo sul parabrezza, ma visto che tanto non sarebbe neanche stato recepito o “compreso” me lo sono fatto (provvisoriamente) consegnare e lo ricopio per l’edificazione dei lettori accorti.

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La scala di Cartesio.

Sono un post cartesiano e questa non deve essere una colpa.

Se dovessi scivolare per le scale io non darei mai la colpa all’acqua, all’olio od al gradino della scala. La colpa sarebbe solo mia ed io non ne farei assolutamente un problema. La scala è sempre una scala, un sali scendi senza senso, e la colpa non può essere ovviamente la sua. La scala, come la Svizzera, è un qualcosa di neutro e le cose neutre, come si sa, non valgono un bel niente. Non bisogna mai dargli troppa importanza o troppo peso. Non bisogna mai dargli troppi meriti o demeriti riguardo ad un eventuale ascesa o discesa… Non se lo merita.

Se il gradino è bagnato è sufficiente mettere il piede sinistro nella giusta posizione e quello destro con la giusta intenzione. Questa semplice accortezza è sufficiente ed aiuta a capire meglio il problema. In ogni caso è tutta una questione di scale, svizzere, intenzioni e misure. La cosa importante è tenere ferme quelle coordinate e quelle funzioni che ci permettono di centrare meglio i punti giusti. La parabola della vita, come quella della scala, non è mai un sorriso troppo ascendente. C’è un fatidico punto oltre il quale la discesa comincia e quella vuota scala non arriva in soccorso.

Mai!

Io queste cose le ho pian piano capite ed ho cercato di parlarne a qualcuno. Gli ho detto con la tranquilla convinzione di un René da quattro soldi di stare attenti agli imminenti e terribili punti di svolta della parabola. La discesa è molto più forte e più brusca di ogni falsa ascesa. Cartesio queste cose le spiega e le ripete da centinaia di anni. Il discorso del suo metodo è sempre basato sul “cogito ergo sum”.

Quindi fate attenzione, tenete le coordinate ferme, controllate bene il punto di svolta, ed evitate l’attuale indegno accorpamento-somma di mele e pere. Grazie! (Mohamed)

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E grazie a voi per aver letto sin qui!

Paolo D’Arpini

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